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Wednesday, December 01, 2004

A Kofi Annan non rimangono che dimissioni disonorevoli

A chiederle è il senatore Usa Norm Coleman, che guida la Commissione d'inchiesta sulla corruzione del programma Oil for Food, in un articolo sul Wall Street Journal nel quale sostiene che Kofi Annan dovrebbe lasciare perché «la più estesa frode nella storia dell'Onu è avvenuta sotto la sua gestione» e finché rimarrà al suo posto il mondo non sarà mai capace di conoscere tutta l'estensione di mazzette e di pagamenti sottobanco «avvenuti sotto il naso di tutta l'Onu».

Miliardi di "buoni" motivi per essere "contro" la guerra a Saddam:
«Il figlio di Annan è stato a libro paga della Cotecna fino al 26 febbraio del 2004, tre mesi dopo la scadenza del contratto tra la società svizzera e le Nazioni Unite per monitorare il corretto funzionamento di Oil for Food. Il programma Onu consentiva a Saddam di vendere il petrolio (oil), allora sotto embargo, per comprare il cibo (food) necessario a sfamare i bambini iracheni. I fondi erano gestiti dall'Onu, attraverso il braccio destro di Annan, Benon Sevan. Nei sette anni di attività del programma sono spariti, secondo l'ultima stima, oltre 20 miliardi di dollari, utilizzati da Saddam per far ripartire i programmi di riarmo, per finanziare il terrorismo kamikaze e per comprarsi il consenso dei funzionari dell'Onu e di politici dei paesi amici, soprattutto Francia e Russia, al Consiglio di sicurezza. Compito della Cotecna era quello di controllare che non ci fosse corruzione nel programma, ma non s'è accorta che politici e imprenditori di mezzo mondo venivano corrotti e che il ricavo della vendita del petrolio non portava cibo ai bambini, ma armi e nuovi palazzi per il dittatore». Segue »
Christian Rocca
Nel «filone francese dello scandalo», anche l'ex ministro dell'Interno francese Charles Pasqua. E scusate se è poco per opporsi alla guerra contro Saddam.

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