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Thursday, June 09, 2005

No Taxation without Representation

Essì, perché vogliamo cominciare a dircelo che ormai, bocciato miseramente l'impianto costituzionale su cui si fonda questa Europa, le sue istituzioni cominciano a perdere ulteriormente la propria legittimità? Lo so, lo so, il titolo è forzato, non c'è nessuna taxation ufficiale che ci viene imposta da Bruxelles, ma a me questa apertura del procedimento di infrazione del patto dei stabilità per il presunto superamento eccessivo del rapporto del 3% fra deficit e pil da parte dell'Italia comincia a non stare più tanto bene. Il messaggio dovrebbe essere chiaro: cara Commissione, abbassa la cresta!

Per carità, nessun dubbio sulla serenità di giudizio e l'onestà intellettuale del commissario spagnolo Almunia, espresso da Zapatero (!), nei confronti del Governo italiano guidato da Berlusconi. Non discuto nel merito, magari quel rapporto con tutte le prebende concesse agli statali salirà al 5%, ma discuto il principio. Visto che su questa Europa ci sono stati ben due fallimentari referendum sarà ora o no di alzare la voce e far capire ai signori di Bruxelles che la politica economica del paese dove vivo non la può decidere un organismo che non ho eletto direttamente!? Lo fanno per il mio bene? No, grazie, il mio bene lo conosco io e me lo autogoverno, visto che con le vostre politiche protezioniste, dirigiste e assistenzialiste mi state condannando al declino socio-economico.

Chiedo solo un po' di rispetto per i cittadini che hanno parlato. Ok, magari si sono espressi in modo rozzo, impreciso, ma hanno detto "no". L'ipotesi inter-governativa oltre che fallita è ormai sconfessata. E' ora di dire chiaro e forte a lor signori che o si fanno eleggere direttamente da una cittadinanza europea, o si fanno gli Stati Uniti d'Europa, con un architettura federale, con la separazione classica dei tre poteri, o se ne possono tornare a casa. Altro che mandato di arresto europeo, ci devono solo provare! Tutti sanno ormai che secondo gli attuali standard democratici per l'ingresso di nuovi Stati membri nell'Ue, l'Unione europea non potrebbe far entrare in Europa neanche se stessa.

I professionisti dell'europeismo "corretto", i sostenitori dell'ipotesi inter-governativa, per tutti questi anni hanno imbrogliato le carte, e noi ci siamo fatti imbrogliare, convincendoci che l'unico europeismo praticabile fosse il loro. Beh, avevano torto ed è ora che lo ammettano, basta con l'euromoralismo che nasconde i veri problemi. Andatevi a leggere questo articolo di Mario Seminerio (Phastidio) su ideazione.com, implacabile con il fallimento dell'asse franco-tedesco: «Che ne sarà di Chirac e Schroeder? Il verdetto all'imperitura saggezza degli antichi: "Simul stabunt, simul cadent"».
«Come scrive Thomas Friedman, di ritorno da un istruttivo ed illuminante viaggio a Bangalore, la capitale mondiale dell'outsourcing, in quell'India (la più antica civiltà, la più popolosa democrazia del pianeta) in cui il 70 per cento della popolazione ha meno di 25 anni: in questa economia europea gli elettori francesi ed europei difendono con le unghie e con i denti le loro 35 ore di lavoro settimanale, mentre gli ingegneri indiani sarebbero anche pronti a lavorare 35 ore al giorno. Le economie dell'Europa occidentale sono avvinghiate (proprio come Chirac e Schroeder) alle loro sei settimane di ferie pagate ed ai loro sussidi di disoccupazione spesso generosi quanto l'occupazione stessa, e non si accorgono di essere diventate sempre più intimamente integrate con l'Europa orientale, l'India e la Cina... a globalizzazione sta iniziando a mostrare solo ora il suo volto "democratico": il benessere non è qualcosa che si è acquisito una volta per tutte, o un diritto di stirpe (come invece pretenderebbero il razzismo sciovinistico francese e l'accidiosa opulenza europea), così come la povertà non è l'esito espiatorio di una colpa biblica. Competere e crescere economicamente vuol dire sopravvivere come civiltà».
Qualche ora fa avevo aperto questo post chiedendovi di scoprire a cosa si riferisse il titolo e invitandovi a ricollegarvi. Ho fatto tardi, faccio un po' le ore piccole, però nessuno ci ha preso. Sarà perché parlo troppo di referendum? Ancora qualche giorno e si chiuderà, speriamo al meglio, JimMomo "referendum version".

4 comments:

Anonymous said...

Io credo di averlo capito: parli degli italiani all'estero. Cioe' di quanti hanno diritto di votare in consultazioni elettorali italiane pur producendo il proprio reddito (e quindi essendo tassati) fuori dall'Italia. Questi voti, spesso fantasma, frutto di una legge demagogica (da sempre, non da oggi, a quattro giorni dal referendum) alzeranno il quorum, rendendone piu' difficile il raggiungimento.
Ho ragione? Sono le 20.20, non ho letto la risposta... :-)

Anonymous said...

Representation without taxation :)
krillix dream

Anonymous said...

Ore 22:10.

Era una bufala, è evidente...

harry :-)

Anonymous said...

Beh, non ci ho preso pero' l'ipotesi era suggestiva, no?? Un po' di Alexis De Tocqueville anche nel referendum sulla procreazione assistita...!
Sono d'accordo sul deficit di rappresentativita' delle istituzioni europee, ma temo anche che la genetica propensione dei governi italiani a fregarsene dei vincoli di bilancio, anche di quelli dettati dal buonsenso e non da Bruxelles, finisca col peggiorare ulteriormente la deriva sudamericana di questo paese.