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Wednesday, April 06, 2011

The Untouchables

A parte il giornalista del Corriere che ieri l'ha rilevato, ma molto gentilmente, e il giornale della famiglia Berlusconi attraverso un indignato editoriale di oggi, nessuno s'è scomposto più di tanto. Nessuna presa di posizione autorevole da parte delle figure preposte alla tutela delle istituzioni (Fini e Napolitano sono rimasti in silenzio); nessun contrito editoriale; persino poche rimostranze nel centrodestra. Ma che siano state effettuate, trascritte e pubblicate quattro intercettazioni dell'utenza telefonica di Berlusconi non è un abuso che riguarda solo il deputato Berlusconi. Si tratta di un reato contro tutta la Camera dei deputati. E si tratta di un reato grave, un attentato alla sovranità del Parlamento. Un episodio che conferma in modo lampante le peggiori preoccupazioni di quanti vedono nel modus operandi di certi magistrati nei confronti della politica - e di Berlusconi in particolare - un rischio per la democrazia stessa e che quindi ritengono necessaria e urgente una profonda - e sì, "punitiva" - riforma della giustizia. Chi dovrebbe tutelare le prerogative della Camera e dei suoi membri, il presidente Fini, è rimasto pressoché in silenzio. E tace anche quel supremo garante delle istituzioni che però si ricorda di esserlo a giorni alterni, quel chiacchierone del presidente della Repubblica Napolitano, dal quale sarebbe quasi d'obbligo attendersi una reprimenda pubblica sull'accaduto.

La legge sulle intercettazioni - quella attuale e non quella presentata dalla maggioranza, che ha suscitato l'alzata di scudi delle opposizioni e trovato a sbarrarle la strada persino il presidente della Camera in uno dei tanti sconfinamenti dal proprio ruolo - prescrive che i telefoni di deputati e senatori non possano essere intercettati. Se intercettando una terza persona, gli inquirenti si accorgono che stanno ascoltando un parlamentare, devono subito interrompere l'ascolto; se non se ne accorgono, i nastri e le trascrizioni devono essere distrutti. Per utilizzarli, invece, devono chiedere l'autorizzazione alla Camera di riferimento. Nessuna inchiesta mi risulta sia stata aperta nei confronti dei pm milanesi, né da parte di altre procure né da parte del Csm. Dell'abuso commesso all'interno della Procura di Milano (ed è difficile sostenere che si sia trattato di un errore, perché non stiamo parlando della voce anonima di un parlamentare qualsiasi) non risponderà ovviamente nessuno.

Ci si illude - molti in buona fede anche nel centrodestra - che il protagonismo politico delle Procure sia dettato dall'"anomalia" Berlusconi. Ce l'hanno con lui. Una volta fatto fuori, tutto tornerà normale. La vera anomalia, invece, è la politicizzazione dei magistrati e sopravviverà a Berlusconi, anche se in pochi sembrano rendersene conto. E' un'anomalia che non inizia con Berlusconi e non finirà con lui. Altri leader del campo moderato prima di lui, come Craxi e Andreotti, sono stati sottoposti ad una persecuzione mediatico-giudiziaria e girotondina. Attacchi che subirà anche chi verrà dopo di lui, senza però avere le risorse finanziarie e il consenso politico che può mettere in campo Berlusconi per resistere. Se uscirà sconfitto, pur con tutti i suoi mezzi, quale altro leader politico sarà in grado di resistere? Se non andranno in porto in questa legislatura (ed è molto probabile) certe riforme, dopo Berlusconi rischiamo di ritrovarci con una classe politica completamente sotto ricatto, soggiogata ad un vero e proprio contropotere, tecnicamente antidemocratico e golpista, esercitato non dalla "Giustizia" ma da un pugno di magistrati politicizzati. Che impediranno qualsiasi riforma li riguardi, renderanno impossibile governare a qualsiasi leader moderato e terranno in ostaggio la sinistra.

E' di circa una settimana fa, inoltre, la notizia di un altro clamoroso abuso. Il tribunale di Bari infatti ha dichiarato inutilizzabili 11 mila intercettazioni (11.000!) perché non motivate dalle autorità giudiziarie come prescrive la legge. Il procuratore che le dispose, Michele Emiliano, nel frattempo ha fatto carriera. In magistratura? No, in politica. Oggi è sindaco di Bari. All'epoca aveva affidato le intercettazioni a un soggetto estraneo alla polizia giudiziaria senza chiedere la necessaria autorizzazione. Ebbene, dopo dieci anni (10 anni!), dopo che i testi di quelle intercettazioni sono finiti su tutti i giornali, rovinando la reputazione degli intercettati, adesso viene fuori che sono intercettazioni illecite e che non possono essere utilizzate come elementi di prova nei processi.

Soldi dei contribuenti letteralmente buttati dalla finestra. Di nuovo, chi paga? E il danno ingiustamente inflitto agli imputati, che in assenza di prove valide saranno probabilmente assolti? E se per caso fossero colpevoli, al danno si aggiungerebbe la beffa di una giustizia negata, per colpa di quei magistrati. Ma dell'abuso commesso dalla Procura nei confronti degli imputati, del denaro pubblico sperperato e dell'eventuale giustizia negata, non risponderà nessuno. Ecco perché è necessaria, direi urgente, una legge severissima sulla responsabilità civile e penale dei magistrati. Il fatto poi che le intercettazioni illegali siano state ammesse nelle udienze preliminari dimostra quanto la magistratura giudicante (soprattutto i gip) sia praticamente indistinguibile da quella inquirente, persino in presenza di evidenti violazioni della legge da parte di quest'ultima. Ed ecco perché è necessaria e urgente la più netta separazione delle carriere.

A questo punto, di fronte a tali e tante evidenze, a tanti e tali abusi, che minacciano l'ordine democratico, chi continua a opporsi a queste riforme o è in malafede o non ha la benché minima nozione dei principi su cui si fonda una democrazia liberale.

9 comments:

Nobile di Treviso said...

Si signore! Bisogna ribellarsi con qualsiasi mezzo a questo tipo di persecuzione che ha tutti gli aspetti di una eversione tendendo a stravolgere l'assetto democratico della politica italiana.

pippokennedy said...

dunque... cercherò di partire dal presupposto che tu sia in buona fede; allora ti faccio alcune considerazioni:
- ok quelle quattro telefonate non andavano pubblicate; tuttavia non mi sembra una tragedia
(ti assicuro che la mia opinione sul Berlusca non è peggiorata dopo averle lette) e poi in tempi di sfanculamenti al presidente non è che la Camera abbia questa gran dignità da difendere
- aridaje con la vecchia filastrocca della persecuzione giudiziaria (Mills da chi li ha ricevuto i 600 milioni? chi ha fatto 24 telefonate in questura per Ruby? chi ha una trentina di società off-shore? e potrei continuare per ore...)
- anche se fossimo in presenza di abusi che "minacciano l'ordine democratico" e se proprio bisogna il povero Silvio dai giudici comunisti non sarebbe meglio una legge sull'impunità dei membri del governo invece che il processo breve che manda in malora centinaia di processi a criminali vari? (sia ben chiaro l'impunità mi fa altrettanto schifo, ma almeno avrebbe un senso)

JimMomo said...

A pippokennedy, non so chi tu sia ma mi pare tu abbia imparato a memoria le lezioncine di Travaglio, che qui però non fanno breccia.
Saluti

pippokennedy said...

Guarda ci avrei scommesso che non mi avresti risposto nel merito ma che avresti detto che sono un travagliano o comunista o quella robba lì.
Tranquillo il mio era solo un esperimento sociale; non mi porrei mai l'obiettivo di "fare breccia", almeno non prima di aver acquisito superpoteri o essere riuscito a fondere a mano due atomi d'idrogeno

Anonymous said...

Gli autoproclamati paladini della legalità infrangono platealmente leggi che invece dovrebbero far rispettare ad ogni costo,il tutto facendo affidamento sull'omertà degli organi istituzionali e su una impunità ormai proverbiale.Vista la loro avversione per le leggi emanate dal nostro Parlamento non mi spiego la permanenza di questi soggetti nella magistratura,seguano appieno i loro istinti e si uniscano a un clan di camorristi,lasciando così il posto a qualcuno più degno e magari meno ipocrita.
Toni

Cachorro Quente said...

A quanto dice Liberati, il deposito delle telefonate ALLA DIFESA di Berlusconi (di cui non è stato intercettato il telefono) era un atto dovuto.
Il problema è la fuga di notizie, ma sinceramente il sospetto che questa sia dovuta alla difesa stessa di Berlusconi (le intercettazioni non dicono nulla di nuovo, ma permettono di gridare alla persecuzione giudiziaria) è abbastanza forte.
Ma al di là di questa ipotesi (perchè non sarò io a negare che le fughe di notizie da parte della magistratura ci sono) la messa agli atti di queste intercettazioni NON è un reato e forse era meglio pensarci un po' prima prima di scatenare la fan base di Berlusconi contro i magistrati "camorristi".

JimMomo said...

Appunto, a quanto dice Liberati, che è letteralmente *parte* in causa. Che le trascrizioni siano state depositate agli atti della difesa ciò non toglie che fossero in possesso non solo della Procura, ma anche degli uffici del gip. Per stessa ammissione di Liberati infatti quelle intercettazioni anziché venire distrutte sono state "utilizzate a suo tempo in richieste di proroga delle intercettazioni indirizzate al gip" ed è discutibile che per questo utilizzo non occorra comunque l'autorizzazione del Parlamento.

Guarda caso, poi, quelle intercettazioni risultano depositate agli atti della difesa di Berlusconi, ma non della Minetti, la titolare del telefono intercettato.

E in ogni caso, se per te è "abbastanza forte" il sospetto che la fuga di notizie sia dovuta alla difesa, per me risulta poco verosimile che il Corriere abbia avuto le trascrizioni dai legali del premier e, quindi, si sia prestato ai loro giochi.

Cachorro Quente said...

"per me risulta poco verosimile che il Corriere abbia avuto le trascrizioni dai legali del premier e, quindi, si sia prestato ai loro giochi."

Cosa c'è di strano in un Corsera che si "presta" ai giochi del potere? E' quello che fa dalla sua fondazione.

Comunque, utilizzando il "cui prodest", queste intercettazioni non danneggiano particolarmente Berlusconi (seriamente: chi crede ancora che lui pensasse che Ruby era maggiorenne, quando tutto il suo entourage conosceva benissimo la vera età?) e sono invece imbarazzanti per i PM.

Non pretendo di sapere nulla di giurisprudenza, tanto meno delle procedure di una procura o di un tribunale. Mi permetto di osservare che si passa da un delitto in fragrante a un utilizzo "discutibile" (your words, not mine) delle intercettazioni in questione.

Nel complesso direi che è il tuo post a essere un tantino travagliano, se mi permetti (e di travagliano ha anche il tono dei commenti in coda).

JimMomo said...

Non sei molto bravo a rigirare la frittata: non si tratta di generici "giochi di potere". Si tratterebbe per il Corriere di aiutare Berlusconi a mettere in imbarazzo i pm. Quegli stessi pm che con i loro verbali e trascrizione contribuiscono praticamente alla metà degli articoli pubblicati sul giornale da vent'anni a questa parte. Non dico che i pm li abbiano intenzionalmente "passati", ma è in procura, o nell'ufficio del gip, che Guastella li ha ottenuti e non certo da Ghedini.

"Discutibile" era un eufemismo. Te stai ad attacca' ar fumo della pipa, si direbbe a Roma