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Friday, November 04, 2011

Sorvegliati speciali

Il monitoraggio Fmi sull'implementazione delle riforme su cui il governo si è impegnato con l'Ue e il G20, che sia stato richiesto o imposto, certifica, come d'altronde ha ammesso esplicitamente la direttrice del Fondo, Christine Lagarde, che il problema dell'Italia è «la mancanza di credibilità» delle misure annunciate. I mercati dubitano che verranno mai realizzate. Ma non illudiamoci che dipenda solo dai demeriti, innegabili, del governo. Si tratta di una mancanza di credibilità, come più volte ho ripetuto su questo blog, "di sistema", delle forze politiche, economiche e sociali, e della stessa opinione pubblica, che in grandissima parte si oppongono ai cambiamenti necessari. Da qui consegue che non basterà cambiare governo per risolvere i problemi, come ci ha ricordato ieri un portavoce di Obama.

Le parole della Lagarde però implicano anche che i cosiddetti fondamentali sono solidi, a conferma di quanto il governo non si stanca di ripetere, irriso da media e commentatori. Se sbaglia il governo, sbaglia anche la Lagarde a individuare principalmente nella «credibilità» il nostro problema. Era inevitabile che la Borsa e gli spread sui nostri titoli risentissero del nostro quasi commissariamento sancito dal G20. L'interessamento dell'Fmi è di per sé la conferma che la situazione è molto seria e gli investitori ne traggono le conseguenze, ma credo che nel medio periodo il monitoraggio, meritato oltre che imbarazzante per la nostra politica e lo stesso governo, non possa far altro che bene al nostro Paese, costringendoci a rispettare gli impegni.

Ma un effetto più pesante su Borsa e spread potrebbe averlo provocato a mio avviso l'offerta di fondi da parte dell'Fmi. Non vedo perché questa volta il premier si sarebbe dovuto inventare una cosa del genere. E' probabile che in effetti l'offerta ci sia stata. Ma peggio che bugiardo, scellerato Berlusconi a rivelarlo solo per pavoneggiarsi di aver rifiutato i fondi. Ovvio che per i mercati è di per sé allarmante che siano stati offerti. E infatti più tardi la Lagarde ha dovuto smentire: l'Fmi «non ha offerto fondi» all'Italia, perché l'Italia «non ha bisogno di linee di credito precauzionali». Questa sì una gaffe molto sciagurata.

Comunque, se è lecito ironizzare sul nostro premier quando dichiara che l'attacco ai nostri titoli è una «moda passeggera», per la cronaca sembra echeggiare proprio Berlusconi il presidente Obama quando afferma che «la crisi in molti casi è psicologica» e che «l'Italia è un grande Paese, con un'enorme base industriale, grande ricchezza, grandi risorse». Ma lui è cool, può permettersi di dire qualsiasi cosa, non rischia di essere sbertucciato.

5 comments:

Dexter said...

Berlusconi poteva stare zitto, ma sicuramente i fondi sono stati offerti, e Lagarde doveva a sua volta stare zitta, in questo modo ha fatto una gaffe.
Condivido l'ultima frase su Obama, in USA in questo periodo non se la passa bene, ma i presunti scandali su finanziamenti pubblici (Solyndra e Beacon Power) qui non arrivano.

Anonymous said...

Io seguirò il consiglio geniale di quell'ex Radicale di Giuliano Melani.
Invece di indignarmi, agirò!

Anonymous said...

La Rete è soprattutto di estrema sinistra. Non ci piove su questo. Tutti gli "indignati dal 1989" scrivono il loro analitico frustrato rancore in Rete.
E non scrivono, se non contro, del Melani perchè se un uomo del mercato trova una soluzione al complotto mercatista demoplutogiudaicomassonico.... la loro frustrazione salirebbe a livelli insopportabili.

Cachorro Quente said...

http://www.repubblica.it/economia/2011/11/05/news/rassegna_ft_berlusconi_vattene-24471967/

Segnalo en passant che forse all'estero pensano (giustamente) che l'opposizione sia credibile, ma questo non li spinge alla fallacia logica di sostenere per ciò che il governo Berlusconi debba durare in eterno.

Stefano said...

@Cachorro
credo che intendessi 'non sia credibile' almeno leggendo l'articolo del FT. Sotto osservazione resteremmo anche con Vendola al governo. Ma a questo punto, dopo anni di balle, saremmo sotto tutela anche se il premier fosse Gesù Bambino.