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Thursday, November 10, 2011

Monti a due condizioni

Monti deve servire ad attuare le riforme - tutte! - della lettera della Bce (senza patrimoniali) e non per liquidare il bipolarismo

Fosse stato Berlusconi il problema, l'annuncio delle sue dimissioni e non ricandidatura (che solo nella mente ossessionata di qualcuno non sono una certezza ma l'ennesima beffa) se non calare lo spread almeno non avrebbe dovuto causarne l'esplosione. Il problema invece è sistemico: l'irriformabilità del Paese, il deficit di credibilità di tutte le forze politiche e sociali, la mancanza di alternativa politica e, non ultime, le sciagurate (in-)decisioni del direttorio franco-tedesco. Se fosse stato solo Berlusconi il problema, anche le elezioni, come in Spagna, avrebbero almeno sospeso il giudizio dei mercati. Ci stiamo rapidamente accorgendo che così non è e proprio perché Berlusconi non è l'unico problema era inevitabile, come ho scritto nei precedenti post, che il Pdl dovesse valutare l'ipotesi di un governo tecnico d'emergenza (anche se è una soluzione non entusiasmante e per la quale nutro la massima sfiducia) e, anzi, a certe condizioni metterci la faccia.

Non mi scandalizza di per sé la sgradevole sensazione che siano i mercati, e non la volontà popolare, a imporci un governo. Questo accade quando la politica fallisce, quando la democrazia si inceppa. E rispetto ai colonnelli, meglio i mercati. E accade quando si è debitori incalliti di arrivare al punto di dover fare quello che ti impongono i creditori. Se Berlusconi avesse voluto la certezza delle elezioni anticipate, avrebbe dovuto fare l'anno scorso di questi tempi quello che ha fatto martedì, invece di rabberciare una maggioranza e farsi logorare per mesi. Ebbene oggi, se c'è anche una minima possibilità che il governo tecnico sia una cosa seria e non l'ennesimo pastrocchio politicista, il Pdl ha il dovere di verificarla.

Senza le adeguate precauzioni politiche infatti è altamente probabile che un governo tecnico sostenuto in Parlamento da Pdl, Pd e Terzo polo, riduca la propria azione ad una gigantesca patrimoniale e a poco altro. Calmate un po' le acque, soprattutto con l'aiuto del profilo market-friendly di Monti, ma senza aver davvero trasformato il modello socio-economico del Paese, tra un paio d'anni ripartirà la giostra della politica e quindi della spesa, magari nel frattempo avendo pure archiviato il bipolarismo. Questo, purtroppo, l'esito più probabile dell'operazione, che però bisogna scongiurare.

L'introduzione della patrimoniale e la modifica della legge elettorale sono le due spie principali dell'inganno. Per questo anziché preoccuparsi di piazzare i propri uomini nella nuova compagine governativa, il Pdl dovrebbe prima di tutto dettare due condizioni politiche per il proprio appoggio al nuovo governo: 1) la lettera della Bce dev'essere attuata integralmente, non dev'essere annacquata per addolcire la medicina al Pd, che dovrà garantire il proprio appoggio a tutte quelle riforme "europee" che fino ad oggi ha contrastato nelle aule parlamentari e in piazza; 2) nessuna modifica della legge elettorale per soddisfare la voglia matta del Terzo polo di liquidare il bipolarismo: se il governo nasce per affrontare l'emergenza finanziaria, il suo mandato e quest'ultima parte della legislatura devono essere esclusivamente circoscritti ad essa. Della legge elettorale si occuperanno i cittadini con il referendum già depositato. Chi sostiene che nell'agenda di un governo Monti dovrebbe esserci anche la riforma della legge elettorale, vuole strumentalizzare l'emergenza per liquidare il bipolarismo (e il Pdl).

In breve, bisogna scongiurare le due "P": il Pd deve condividere per intero l'impopolarità delle riforme presso il suo elettorato, senza sconti, senza imboscarsi dietro patrimoniali; e l'Udc deve rinunciare al proporzionale. E' in gioco il bipolarismo, il diritto degli elettori a scegliersi i governi. Se un governo Monti non può offrire garanzie su questo, allora dritti al voto.

7 comments:

Cachorro Quente said...

Il PDL deve, il PDL dovrebbe... ma il PDL è o non è un soggetto politico? Perchè se non lo è (ed è stato dimostrato ampiamente che NON lo è) queste frasi non hanno senso proprio a livello grammaticale. Il PDL senza Berlusconi (che stava per cambiarne per l'ennesima volta il nome, come un adolescente che modifica il suo profilo Facebook) è come il buco senza la ciambella.

JimMomo said...

Mai stato così falso come in queste ore. E' diviso, confuso, ma c'è, e deve decidere se vuole sopravvivere a B.

formamentis said...

Scongiurare le tre P: Pazzi, Pupe e Pillole (era un film di Jerry Lewis). Dai scherzo. Ho esagerato un po' in passato e me ne scuso, ma pure B. ha perdonato Capezzone quando gli dava del matto, no? Cmq per me sei stato fondamentale per tastare il polso alla destra e al berlusconismo in generale. Saluti dal Forma.

JimMomo said...

:-)

Dexter said...

PDL, UDC, PD assieme cosa combinano ? Se la lettera integrale non è piaciuta al solo CDX unito e non piace per niente al PD, perché mai adesso dovrebbero decidere di votarla adesso ? Domenica verrà approvata al 50%, nella parte dove tutti nel cdx erano d'accordo.
I parlamentari sono sempre gli stessi, quelli a favore delle corporazioni. (farmacisti, notai, commercialisti, tributaristi, giornalisti, magistrati, avvocati, tutti contro il libero mercato).
Il governo mandato via dai mercati ? A me sembra che alcune banche e alcune organizzazioni abbiano spinto in questa direzione, sennò non si spiega perché sia aumentato lo spread in un momento molto buono per il bilancio dello Stato.

Stefano said...

@dexter
mi citi una, dico, UNA categoria italiana a favore del libero mercato?

(non dire 'gli imprenditori' che comincio a ridere ora e finisco nel 2013, tutti vogliono il libero ingresso alla festa finchè stanno fuori, una volta dentro sbarrano la porta con un catenaccio di due quintali)

Frank77 said...

"in un momento molto buono per il bilancio dello Stato."

Spero che sia una barzelletta.