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Wednesday, March 08, 2006

Fuori dalla Lombardia

I rischi del risalire la corrente sbagliataAltra tegola per i Riformatori Liberali. Al danno, la beffa. Per non meglio specificati motivi, ma crediamo abbiano a che fare con il numero delle firme presentate, la lista dei "Riformatori Liberali-Radicali per la Liberta", così informano le agenzie, è una delle 32 liste escluse dalle elezioni per il Senato in Lombardia dalla Commissione elettorale regionale presieduta dal giudice Domenico Urbano.

Sulle mancate candidature, Marco Taradash sfoga tutta la sua giustificata delusione al Corriere della Sera: «Sono deluso e molto arrabbiato con Berlusconi. S'è comportato male con noi, non ha tenuto fede agl'impegni. Abbiamo dovuto accettare almeno il posto riservato a Della Vedova, per non dover chiudere bottega. Ma una settimana fa, avevamo firmato un accordo per tre eletti sicuri e uno incerto. Ci era stato garantito aiuto anche per la raccolta delle firme al Senato e invece Forza Italia si è spesa pochissimo: se siamo riusciti a presentare le liste in alcune regioni, è stato grazie ad An e agli autonomisti siciliani di Lombardo. Ci è stato offerto anche un piccolo sostegno economico per sostenere l'attività parlamentare, la cifra non è quantificata. Ma tutta questa vicenda danneggerà la Casa delle Libertà, perché noi potevamo contendere i voti direttamente a Pannella e lui, ora, avrà gioco facile a ribadire che nel centrodestra non c'è posto per i radicali».

Come al solito, «non ha tenuto fede agl'impegni», ma a questo punto la domanda sorge spontanea: per un'operazione del genere era il caso di impiegare, direi sprecare, il termine "radicali", anche considerando il fatto che Della Vedova fin dall'inizio aveva assicurato che no, non l'avrebbe usato, perché "i radicali stanno con Pannella"? Ed era proprio inevitabile chiuderlo questo accordo se l'obiettivo dichiarato (Roma, 23 settembre 2005. Lettera a Marco Pannella) era «provare ad aprire uno spazio riconosciuto, "legittimato" e, spero, valorizzato, di iniziativa politica»?

L'errore tattico dei Riformatori Liberali, a mio avviso, al di là della scelta di merito, è stato quello di dare per scontata l'adesione alla Casa delle Libertà. Berlusconi s'è apparecchiato per farne un boccone. Meglio sarebbe stato aspettare a fondare il movimento. Manifestare il dissenso con la Rosa nel Pugno e la scelta "prodiana" di Pannella e aprire il confronto con Berlusconi tenendo aperte entrambe le porte: entrare nella CdL da Riformatori Liberali o constatare la chiusura di ogni spazio. Che non avrebbe significato, ovvio, l'adesione al centrosinistra, ma semplicemente darsi più forza nella trattativa. E, nel caso peggiore, per Della Vedova, se a lui doveva limitarsi il tutto, scegliere il Parlamento europeo.

Invece, è finita com'è finita. E' stata, come previsto da Pannella mesi fa (qui e qui), un'autoconsegna mani e piedi.

19 comments:

Anonymous said...

"E' stata, come previsto da Pannella mesi fa, un'autoconsegna mani e piedi."

meglio dare mani e piedi a berlusconi che il c..o ai comunisti.

Anonymous said...

bisogna comunque sempre vedere come andrà

1) la campagna elettorale di Pannella e Boselli.

2) l'eventuale governo Prodi.

Quindi, sai... ride primo...

:)


aa

Anonymous said...

... da che pulpito.

a voi cosa rimane di liberale?

nulla. Ora siete socialisti e anticlericali. Nel frattempo loro un liberale vero in parlamento ce lo mettono.

ciao da Panka

Jinzo said...

E' il primo radicale in Parlamento da quindici anni a questa parte e tu ti lamenti?
Voi avete dovuto compiere la metamorfosi socialista e vendervi a Prodi.
Noi seguiamo le vecchie battaglie di una volta.
Un solo parlamentare. Come Milio nel 1996.
Ciao Jim: buona socialdemocrazia.
I libertari cominciano da uno. I socialisti da 20. Nessuna novità.

JimMomo said...

Jinzo sono giorni, da dopo la batosta, che ormai continui a dire voi "socialisti" noi "libertari". D'accordo che ripetere le cose serve anche ad autoconvincersi, ma ripeterle non le rende più vere.

Cerca di variare un po' perché alla lunga è stucchevole e rischi, detto con amicizia, di diventare una macchietta.

Si possono fare tutte le obiezioni e usare tutti gli argomenti, ma resta un fatto che personaggi impresentabili stanno di qua e di là, e che dividere proprio i pochi liberali che ci sono schematicamente in buoni e cattivi, puri e venduti, a seconda delle condizioni politiche in cui si sono trovati a operare non è utile alla causa liberale.

ciao

JimMomo said...

Allora ok, questo è il livello che vi siete scelti, curva contro curva: liberalissime le pensioni sociali a 800 euro (con chi lavora 40 anni tutti giorni e prenderà poco più di 1000); liberalissimo l'aumento della spesa pubblica, liberalissima la carta oro - tutto gratis ai settantenni, liberalissimo il colbertismo di Tremonti, liberalissima la legge Fini sulle droghe, liberalissima la legge sulla procreazione assistita, liberalissima l'assunzione di 20 mila insegnanti di religione precari.

Insomma, liberalissimi Rizzo, Diliberto e Bertinotti, come liberalissimi Alemanno, Storace, Mantovano e Giovanardi e Buttiglione.

Ma che modo di ragionare è? Non vi rendete conto? Ascoltate l'intervista a della Vedova stamani e leggete l'articolo di Ricolfi. E poi ditemi, se non è inutile questo esercizio del bilancino tra i due poli. La vera differenza è che da una parte ce ne sarà 1 di liberale, dall'altra speriamo dieci volte tanto.

Jinzo said...

Jim:
Non accetto lezioni di stile da chi segue acriticamente un Guru che da 50 anni ripete la solfa di divorzio e aborto per autoconvincersi di aver inciso minimamente sulla storia politica italiana e poi rimprovera me per aver ripetuto quella che in fondo è la verità:
Non siete liberali.
Punto.

Quoto semplicemente liberale:
"il limite culturale dei radicali pannelliani di ferro è proprio questo: la teoria non serve, il mondo è prassi, talmente prassi da teorizzare. Sì, teorizzare il liberalismo come forma moderna del socialismo. O viceversa. Bella prassi."

Il punto Jim è che tu hai l'illusione che voi socialisti siate liberali (illusione razionalizzata con discorsi contraddittori e arrampicamenti sugli specchi): parlane con Perduca e convinciti del contrario.
Continuo con la mia tesi: voi non siete liberali, siete al massimo liberal. Ogni giorno che passa lo siete di più.
Ieri Cappato in TV tirava fuori come necessario il fondo per i disoccupati a spese dei contribuenti.
Bello libertario eh?
Anarco-capitalista oserei dire.
:-D

Ciao!
;-)

P.S.: A proposito della macchietta Jim: tu segui un Guru che dice "liberalismo=socialismo" e "se vince Prodi scappo all'estero/Giapponesi di Prodi..." E dai della macchietta a me?
8-O

"Della serie la pagliuzza e la trave".
Perdona la citazione: so che di questi tempi potresti giudicarla clericale...


L'anticlericalismo made in '800 dilaga.
:-D

JimMomo said...

Ma non vi rendete conto che fate teoria, vedete solo il nero o il bianco? A seconda delle nozioni che avete appreso negli ultimi 5 giorni date patenti di liberali a questi o a quelli. Almeno, fatemi il piacere, di patenti toglietene un po' anche nel vostro recinto, che ci sono personaggi da far inorridire davvero ogni liberale.

In sé il sussidio di disoccupazione non è illiberale, dipende da che tipo di misura è. Se viene studiato, nell'ipotesi Boeri, in sostituzione di quel carrozzone statalista e antiliberale, quello sì, della cassa integrazione, è di sicuro un passo avanti. Una misura che va all'individuo senza lavoro, strettamente legata però alla riqualificazione e all'accettazione di un nuovo lavoro. Attualmente pochi privilegiati hanno ricchi sussidi e le imprese decotte hanno la cassa d'integrazione. Sostituire tutto questo con la proposta Boeri è una riforma certamente liberale. Leggetevi l'articolo di Capezzone, oggi sul Riformista, ascoltate il forum di oggi a RR, informatevi, coraggio, senza pregiudizi, e riprendete un po' di contatto con la realtà.

Così giovani, così brillanti, eppure già così libreschi come prof. universitari.

Jinzo said...

Aridaje:
Da una parte di liberale ce ne sarà uno dall'altra ci saranno 20 socialisti, ora che anche De Benedetti (casualmente) è stato trombato.

Ma la vera differenza è questa: chi si allea con Prodi e con la sinistra, non potrà mai essere considerato un liberale.
Perchè la cultura liberale è altro.
E' la cultura antisocialista, è la cultura amerikana.
Vi siete venduti l'anima al diavolo Jim, dopo essere stati considerati per anni solo da riviste e da ambienti anti-sinistri ed antiprodiani, che vanno dall'Opinione, ad Ideazione alla stessa Tocque-Ville, mentre la sinistra che oggi fate vincere vi butta fuori dalle univeristà ieri come oggi.

Voi vendete la cultura liberale, antisocialista, ma non anticonservatrice, a chi è culturalmente opposto a voi.
E quando siete sotto attacco da parte nostra, perchè questo vi brucia, è ovvio, tirate fuori il pistolotto delle due curve. Lo fai tu e lo fa Daniele Capezzone.
Non pretendete di essere considerati da noi liberali.
Avete modelli socialisti, suvvia.
Noi da qui in poi vi considereremo liberal, come è giusto che sia.
Fine delle comunicazioni.

Ci si vede Jim.
Il 17 ci sei?

Jinzo said...

"In sé il sussidio di disoccupazione non è illiberale, dipende da che tipo di misura è. Se viene studiato, nell'ipotesi Boeri, in sostituzione di quel carrozzone statalista e antiliberale, quello sì, della cassa integrazione, è di sicuro un passo avanti".

No, è illiberale, perchè ruba i soldi alla gente per aiutare forzatamente chi non li ha.
E' illiberale e socialista.
Poi, se è una mossa disperata, può essere accettato, così come il condono. Ma di sicuro non è liberale.

"Così giovani, così brillanti, eppure già così libreschi come prof. universitari".

Il problema è che se qualche volta non si aprono i libri si finisce a dire che Ernesto Rossi era liberale, insieme al partito d'Azione...

Jim: io sono estremista, non sono moderato, come tu mi hai definito tempo fa. Ho fatto il test politico per gioco, lo sai cosa è uscito?

ANARCHIST.

JimMomo said...

"Chi si allea con Prodi e con la sinistra, non potrà mai essere considerato un liberale"

Invece chi si allea con Berlusconi-Fini-Casini sì? Ma andiamo! Che parametro di giudizio! Non è affatto serio. Ti squalifichi da solo.

A me gli anatemi, le accuse di essersi venduti al demonio et similia, oltre a non arricchire di nulla le conversazioni, mi fanno sorridere da una parte, perché indice di disperazione, dall'altra mi fanno davvero venire voglia di chiudere le comunicazioni.

E tanto per la cronaca, se la cultura liberale è anti-socialista non scordare che è anche anti-conservatrice. Se no, io sarò "socialista", ma tui da ora in poi "conservatore".

JimMomo said...

Teodori è col centrodestra? UH! Se i liberali dove "devono" stare non ce li vogliono ci sarà n problema, o no? Te l'hanno dimostrato le cronache di questi giorni, non solo i Riformatori Liberali, ma anche le stesse liste di FI.

Vabbè, solo chiacchiere ed etichette. Mi sono annoiato, e ho pure parecchio da fare.

Anonymous said...

Jim: ha ragioe sempl.lib..

Rischi di andare in analisi se continui a farcelo a fette con la storia del liberlsocialismo.

Guarda che anche se nel nome del socialismo sono stati compiuti i più grossi crimini dell'umanità, noi continuiamo a rispettarti.

Poi, infine (e questo è il motivo per cui ti vogliamo sempre bene), sappiamo che in cuor tuo in parte ci dai ragione: sai dove stanno i liberali, sai con chi bisognerebbe stare, condividi le nostre idee.

C'è solo il problema di quella dannata disciplina di partito che non ti permette di esprimerti liberamente quanto vorresti (?) e vorremmo noi.

Ma per noi non c'è nessun problema, aa.

JimMomo said...

Per quella battuta sulla "disciplina di partito" ti meriti il mio più sincero e accorato vaffanculo.

Anonymous said...

jim... miseria se sei permaloso... neanche una battuta... e tu ti inalberi come un cespuglio... su con la vita...

aa

Anonymous said...

Per un osservatore esterno come me, la differenza fra voi 'liberali' e quello sporco sociallsita di Jim è che voi siete ideologizzati e violentucci anzichenò.

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Jinzo said...

Jim: io ero, sono e sempre sarò un CONSERVATORE culturale, come Murray N. Rothbard, il mio modello.
La cultura liberale non è MAI stata anticonservatrice, nel senso culturale del termine.

Ma la tua posizione non mi stupisce: con i vostri modelli finto-liberali e vero-socialisti, riuscite a far divenire liberale persino Boselli...
Il libertinismo è esattamente l'aberrazione del liberalismo prodotta da chi ragiona come voi.

Anonymous said...

non ho ben chiaro da dove salti fuori che un vero liberale deve disprezzare e considerare come una rapina qualsiasi forma di sussidio di disoccupazione..
non vorrei che qualcuno si confondesse con i "veri bastardi" :))

Jinzo said...

Mi chiedo però dove sia scritto che si possa definire liberale chi consideri positivamente l'assistenzialismo.