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Wednesday, March 22, 2006

Involuzioni tocquevilliane. Né le prime né le ultime

1972 le chiama «involuzioni tocquevilliane». Non sono le prime e non sono, temo, le ultime. Dal fronte della laicità a quello del liberalismo, fino alla politica estera, l'involuzione sembra netta e progressiva. In questo caso specifico si tratta dei primi vagiti di rivoluzione democratica in Bielorussia - di cui tanto abbiamo parlato - dopo le elezioni "farsa" che hanno riconfermato al potere l'ultimo dittatore d'Europa, Lukashenko.

Secondo i 2twins c'è da scegliere: o si appoggia la democrazia in Bielorussia, gettando così la Russia di Putin tra le braccia della Cina, o si fa finta di niente contando sul fatto che l'orso russo si accontenti di tenersi stretto Lukashenko. Conclusione: teniamoci buono Putin. Poche volte l'analisi dei 2twins è stata così approssimativa. Non mi sembra che Mosca aspetti le mosse dell'Occidente, in Bielorussia o altrove, per "sigillare" patti con la Cina o con l'Iran. Premesso che al centro mettiamo i diritti politici dei bielorussi, non sta scritto da nessuna parte che una Bielorussia democratica debba rappresentare un danno per gli interessi russi. Mosca ha questa visione dei rapporti con i suoi vicini perché conserva una forma di potere autoritaria. La Russia cesserà quindi di essere un problema per sé e per l'Occidente solo quando si sarà definitivamente avviata verso la democrazia.

Oltre al post in cui dà voce a un meccanico fan di Lukashenko, basta scorrere alcune delle categorie del blog Poganka per accorgersi di essere di fronte a un bollettino del Cremlino. Prezioso e informatissimo, ma, diciamo, convinto di svolgere un'importante missione: difendere Putin da un vasto complotto internazionale ordito ai suoi danni dalle capitali occidentali. Anche sulle vicende bielorusse, la sua non è una difesa di Lukashenko, ma di Putin, che, a quanto ci dice, con il dittatore bielorusso non c'entra niente (?).

Dei problemi di TocqueVille avevo parlato qualche giorno fa, ma più nella chiave del rischio «bagno di mediocrità», con una homepage che sembra farsi amplificatore di un pensiero unico, di un coro da stadio, anziché luogo di circolazione di idee e di pensiero critico.

7 comments:

Anonymous said...

Delucido di persona, ribadendo il concetto che i post si devono leggere bene e ovviamente anche capire:

Ho scritto a proposito di Bielorussia: "Chi protesta ha tutta la ragione di farlo e meriterebbe piú sostegno, non solo belle parole. Ma chi bussa alla porta di Putin, sbaglia, come sempre, indirizzo".

Il che significa: per ottenere democrazia in Bielorussia (come anche in Russia) non bisogna rivolgere le proteste solo e direttamente agli interessati, ma in primo luogo a coloro che con essi sguazzano. é inutile chiedere democrazia a un regime non democratico, bisogna che quelli democratici (noi, l'europa, gli usa) invece di sfornare aria fritta, agiscano dove possono (su e nell'economia) per far avviare riforme serie, senza combinare rivoluzioni dove hanno la peggio quelli che sono nel mezzo.

PS: Per essere un bollettino del Cremlino mi sembra che il mio blog usi un po' troppe fonti democratiche...

Anonymous said...

altra cosa, simpatica, che mi é saltata all'occhio:

la citazione del meccanico fan di lukashenko é ripresa da csmonitor, che tu stesso linki dalla tua hp come "carta autorevole".

;))

JimMomo said...

Per Fandorin: credo che i processi democratici che hanno più chance siano quelli che partono dal basso, chiaramente sostenuti da fuori. Sono sempre molto critico con Ue e Usa che non sostengono a sufficienza le opposizioni democratiche, ma credo che Putin c'entri eccome. E' determinante per l'economia bielorussa ed è l'unico salvagente di Lukashenko.

Il resto, bollettino eccetera, consideralo scritto "simpaticamente" ;-))

JimMomo said...

Per Daniele. Problemi diversi.
1) Ben venga il dibattito realismo vs. idealismo. Mi spiace solo constatare spesso un certo compiacimento del cinismo (che non è neanche del miglior realismo Usa), un vezzo evitabile, un certo dispregio delle prospettive democratiche, e la mancanza stessa di "senso" democratico, sia in politica estera che interna.

Il problema in Bielorussia, lo diceva anche l'Osce, non è tanto e solo un problema di brogli e di procedure violate (Lukashenko, scrive Poganka, avrebbe vinto comunque), ma di repressione e controllo autoritario delle opposizioni e della società civile.

2) Il problema di TV è invece senz'altro la qualità. In ogni occasione ho cercato di spiegare che non si tratta di ridurre TV a 40 blog, sempre gli stessi, ma di selezionare una decina di post al giorno, davvero i migliori, secondo la sensibilità - diversa - di aggregatori competenti, in buona fede, e di diverse culture politiche. Ulteriore problema è purtroppo la logica da branco, che spesso scatta contro chi solleva critiche anche di merito.

Queste mi sembrano proposte concrete, perché il rischio che vedo, ma non credo di essere l'unico, è che l'homepage di TV non faccia opinione, ma massa nel migliore dei casi, cori da stadio nel peggiore.

Anonymous said...

Ah regà! la libertà non è un'ideologia. non può mai esserlo! ed è pure difficile da definire. i giovanottelli eruditi che blaterano su tutto pieni di saccenti citazioni storiche farebbero bene ad abbassare ogni tanto le loro penne ed a non farsi riconoscere come figli a la page della gente bene che vota destra e centrodestra e c'ha l'occhio solo al proprio portafogli...

Anonymous said...

Ciao Jim, dieci mi sembrano pochi..io sarei per una cifra tra i 40 e 50. Criteri: interesse del post e spazio un po' a tutti, nella piena consapevolezza che qualcuno che dissentirà sulle scelte ci sarà sempre.

Robinik said...

Punzi... come coniughi i continui attacchi con la qualità di TV con questi due fattori:

1) Tu sei un aggregatore e quindi sei uno dei responsabili della qualità

2) I tuoi post sono statisticamente quelli più presenti in hp (in questo momento ce ne sono 9 e nussun'altro Blog ne vanta così tanti.

Cioeè... per capire... la tua è un'ammissione o una denuncia?