Ci sono ancora circa 25 tende al presidio democratico nel centro di Minsk. Alcune centinaia di dimostranti stanno trascorrendo anche questa notte all'addiaccio. E al buio, perché le autorità hanno spento l'abituale illuminazione sulla piazza. Nonostante il gelo l'atmosfera è festosa, riferisce Charter 97.
Anche nella serata di ieri, alla solita ora, superando i blocchi della polizia, alcune migliaia di persone hanno affollato la piazza. Milinkevich, che si recherà anche stanotte alla tendopoli, si è di nuovo rivolto alle persone convenute, invitandole a resistere, a non abbandonare il presidio fino a sabato, l'atteso giorno della grande manifestazione.
Ha reso noto che i rettori delle università polacche hanno promesso di ammettere agli studi tutti gli studenti bielorussi che saranno espulsi a causa delle loro attività politiche.
Milinkevich ha aggiunto di aver ricevuto una telefonata dalle istituzioni dell'Unione europea, da Bruxelles. Stanno compilando le liste di coloro che hanno partecipato alla falsificazione delle elezioni, che hanno licenziato persone per aver partecipato alle manifestazioni e che hanno espulso studenti. A queste persone verrà impedito di entrare nei paesi membri dell'Ue.
Inoltre, è stata letta in piazza la lista dei nomi degli attivisti, oltre un centinaio, arrestati in questi giorni.
I candidati dell'opposizione avevano promesso che la protesta sarebbe stata «lunga a potente». E lo è stata. Ma le chance che il suo esito sia simile alle rivoluzioni "colorate" di Kiev e Tblisi rimangono molto esigue. Oltre 10 mila persone hanno affollato piazza d'Ottobre la notte della chiusura dei seggi, domenica. Erano circa la metà lunedì. Martedì e mercoledì sono tornate in 6-7 mila. Milinkevich ha annunciato una grande, ben organizzata e pacifica manifestazione per sabato prossimo, 25 marzo, giorno in cui ricorre l'anniversario della prima, breve indipendenza della Repubblica bielorussa dalla Russia (1918), ma ha invitato tutti a tornare al presidio ogni sera fino a sabato.
Sarà la prova di forza decisiva. Il suo successo dipenderà dalle reali possibilità che avrà la gente di raggiungere fisicamente la piazza, il cui accesso è filtrato dalla polizia fin dalla mattina. La strategia di contrasto scelta finora dalle autorità è di basso profilo, conta sull'esaurimento spontaneo della protesta, ma dimostra comunque una certa efficacia. Una "repressione" lenta e discreta, con arresti, blocco degli accessi e dei "rifornimenti", sequestro di tende e altri materiali utili ai dimostranti.
Sarà comunque l'inizio della lotta, ha fatto capire Milinkevich.
Per la prima volta migliaia di persone «hanno trionfato sulla paura»; Lukashenko non potrà più governare con gli stessi metodi di prima.
Un'opposizione esiste, è visibile, ha consapevolezza di sé, è capace di organizzarsi, ha i suoi leader, è nonviolenta e ha l'appoggio internazionale. Non pochi passi avanti sono stati compiuti rispetto a un anno fa, quando 3-400 persone furono picchiate e arrestate dalla polizia per aver manifestato il 25 marzo.
Interviste: Milinkevich; Dell'Arciprete e Kessler
Blog sulla Bielorussia: Publius Pundit; Rush Mush; Neeka's Backlog; Blogging Belarus; Andrei Khrpavistski; br23; The Being Had Times; Tobias Ljungvall
Altre foto su Yahoo News
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