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Friday, March 03, 2006

"Per la vita" sui manifesti, in parlamento la distruggono

Andrea Muccioli, erede della famosa comunità di San Patrignano per il recupero dei tossicodipendenti, si scaglia con forza contro il decreto Fini sulle droghe. E ci va giù durissimo. Una «enorme schifezza elettorale». Fatta in fretta e in malafede. Eppure, dice, gli operatori del settore si sono fatti sentire, avevano avanzato proposte e avvertito sulle conseguenze, ma non c'è stato niente da fare. Spiega che in realtà le nuove norme aboliscono il confine tra consumo e spaccio. Ciò impedirà di punire gli spacciatori e consegnerà i tossicodipendenti nelle mani della criminalità. «Un papocchio elettorale. Sulla pelle della gente»

E' da apprezzare chi, da posizioni che non condivido, cioè comunque proibizioniste, conserva un approccio pragmatico e cerca di trarre lezioni dalla sua esperienza sul campo. Invece, questa legge, a dircelo oggi non è certo un "cultore della morte", si dimostra solo un manifesto ideologico da spendere in campagna elettorale, che sacrifica e non salva le vite. Una legge cinica e ipocrita per farsi belli sui manifesti elettorali che recitano "in difesa della vita", mentre delle vite verranno distrutte.

6 comments:

Robinik said...

Peccato che Muccioli la contesti perchè non sufficientemente dura.

Ma per la propaganda questo ed altro. Vero?

Anonymous said...

quoto Robinik ed aggiungo che effettivamente le tabelle per il consumo minimo sono in fase di realizzazione: ed a quello che so non saranno affatto tenere con questa 'dose'...perchè affannarsi a contestare una legge non ancora terminata nei fatti?(magri io contesterei quest'ultima cosa...)

Anonymous said...

magri=magari, ovviamente

Marco said...

Concordo pienamente col fronte antiproibizionista, ma mi resta un dubbio, non solo formale: come si coniugano libertà e tossicodipendenza?

JimMomo said...

So bene che è un proibizionista, e l'ho premesso, ma Muccioli rimprovera alla legge lo stesso effetto perverso denunciato dai radicali: l'eliminazione della differenza tra consumo e spaccio, che danneggia il consumatore e permette allo spacciatore di farla franca.

Anonymous said...

Mi sa, caro Punzi, che lei legge con i paraocchi: ma siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo. E così, arruolate anche Muccioli, che ha criticato la mollezza della legge, ponendosi all'esatto opposto delle vostre tesi pro-droga libera.
Ha ragione Robinik! GM