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Thursday, January 26, 2006

La droga, e la libertà, sono più forti

Sigaretta di cannabisIl consumo di droghe, più la cannabis che la cocaina (forse), fa parte ormai delle abitudini e del vissuto comune a milioni di persone in Italia. Milioni, non c'è dubbio. Che vogliamo fare? Cosa si propone di fare lo Stato? Secondo me dovrebbe semplicemente prenderne atto e regolamentare il commercio e il consumo. Invece no, milioni di "delinquenti", che vivono, lavorano, amano, viaggiano come tutti, ma esprimono la cosiddetta "cultura della morte". Purtroppo chi ci governa deve pensarla così, se approva una legge ancor più restrittiva di quella in vigore oggi, anch'essa proibizionista.

E' una legge ideologica, cioè da stato etico, e ha perfettamente ragione Pedrizzi a dire che con essa, e con la legge 40 sulla procreazione assistita, questa maggioranza si qualifica. Il parallelo fra le due leggi è fondato. Si propone, non lo possono dire palesemente per non spaventarci, di punire il consumo. L'aspetto più delicato deve ancora concretizzarsi, con il decreto che stabilirà la quantità di sostanza con cui si passa da uso personale a spaccio. E' lì che scatta la pena dai 6 ai 20 anni. Pensate: pochi grammi faranno la differenza. Pare che sarà una quantità inferiore della metà rispetto a legislazioni altrettanto proibizioniste come quelle americana e russa, ma in fondo fa poca differenza.

Perché la legge è per lo più inapplicabile. Non sto dicendo che quei milioni di persone che per legge dovrebbero finire in carcere ci finiranno davvero. Sarà questione di qualche migliaio di soliti sfigati. Con aggravio sull'azione delle forze dell'ordine, impegnate nella caccia impossibile, e dei tribunali, con lauto guadagno delle mafie. Chi detiene un quantitativo di droga nei limiti di quello che sarà per decreto definito «uso personale» sarà, invece, sottoposto a una serie di fastidiosissime sanzioni amministrative.

Qualche dichiarazione entusiastica ci aiuterà a capire di cosa stiamo parlando. Dice Fini: «E' innegabile che chi assume delle sostanze stupefacenti crea dei danni ed è giusto che lo Stato sanzioni amministrativamente il consumo personale». Quale concezione del diritto e del reato rivelano queste parole? Una concezione liberale vuole che per esserci reato debba esserci un danneggiato, una vittima. E' inammissibile che i governi perseguano un comportamento individuale che non danneggi la vita, la libertà o la proprietà altrui. Nel consumo di droghe danni non ne vedo. Ma è chiaro a quali «danni» si riferisse, in buona fede, Fini. Sotto l'effetto di droghe potrei essere portato a provocare incidenti stradali. Per procurarmela potrei ricorrere a scippi e rapine. Ma in questo caso i reati sono l'omicidio colposo, il furto, nient'altro. La legge deve sanzionare il danno, a prescindere dai motivi e dalle abitudini personali che lo hanno causato: incoscienza, avidità, ubriachezza, distrazione. Insomma, non rischio l'arresto se in casa ho più di dieci bottiglie di liquori.

Proseguiamo. «Non esiste il diritto di drogarsi» (Fini); «Non esiste la libertà della droga» (Mantovano). Hanno ragione dal punto di vista formale. Non esiste neanche, infatti, un diritto, o una libertà, di uscire di casa, comprare il giornale, prendere l'autobus, andare a lavoro, eccetera eccetera. Semplicemente perché si chiamano libertà personali. Dunque non c'è un «diritto alla droga», ma c'è la libertà individuale, il principio della propria autodeterminazione, che prevede anche l'ingerire qualsiasi sostanza ritenga opportuna anche solo per il mio piacere.

«Per costoro [i libertari], la droga, che uccide l'uomo nel corpo e nello spirito, non è un nemico» (Pedrizzi)». Neanche qui posso dargli torto. Anche il colesterolo e l'alcol uccidono corpo e anima, ma non li ritengo «nemici». Sta alle abitudini di ciascuno avere con questi «amici» un buon rapporto. Come molte altre sostanze che l'uomo usa ingerire o introdurre nel proprio corpo la quantità e la qualità delle dosi determinano il delicato equilibrio tra effetti positivi e negativi. Ma gli effetti gradevoli delle droghe è inutile negarli.

Anche la posizione dei radicali però si è fatta via via, e forse comprensibilmente, più pragmatica. Contro la droga la politica più efficace è l'antiproibizionismo. Ma - appunto e beninteso - contro. Ma chi dice che ci dev'essere per forza una politica contro la droga? Cioè che induca la gente a non drogarsi? Non sarebbero comunque tempo, energie e risorse sprecate? Guardiamoci negli occhi: non possiamo assicurare che politiche antiproibizioniste riducano il numero dei "drogati", né è questo che ci interessa davvero. Le politiche antiproibizioniste possono ridurre morti e feriti, grazie al consumo informato, e l'indotto della criminalità, piccola e organizzata. Riconosco che troppa libertà tutta insieme spaventa e un approccio più realistico, dichiararsi cioè contro questo preteso "flagello" della droga, nella sua parte più allarmante provocato proprio dalle politiche proibizioniste, può persino giovare alla causa antiproibizionista.

Qualsiasi politica nei confronti delle droghe dovrebbe partire dalla semplice constatazione che è letteralmente impossibile per lo Stato impedire a un libero cittadino di ingerire o introdurre nel proprio corpo qualsivoglia sostanza. La libertà di disporre del proprio corpo, come della propria coscienza, è quasi incoercibile. Qualsiasi politica volta a impedire l'assunzione di sostanze richiederebbe una sproporzione di mezzi e risorse senza poter mai registrarne l'efficacia. Un compito tanto arduo suggerisce di soprassedere.

Ancora una volta dovrebbe valere il binomio libertà/responsabilità: sono libero di spararmi le canne che voglio e farmi da mattina a sera, ma se le mie azioni danneggiano gli altri allora sono guai seri. Dovrebbe funzionare così per tutte le cose. Si parte dal danno arrecato. Senza danno non c'è reato. Massima libertà, massima responsabilità. Liberalizzare commerci, professioni e tutto il resto, sapendo che però si sarà chiamati a rispondere in modo implacabile, sul piano civile o penale, dei danni arrecati agli altri svolgendo le nostre attività.

23 comments:

Anonymous said...

E se io finisco in Ospedale, ed ho magari bisogno di costose operazioni, di medicinali, cure, etc, non sto danneggiando nessuno?
La responsabilità individuale, insieme preambolo e conseguenza della libertà, comporta che se io mi faccio del male ne pago le conseguenze. Cioè LE PAGO effettivamente.
Troppo facile dire "se io mi drogo, faccio male solo a me stesso (forse, visto che mi pare se ne mettano perfino in dubbio gli effetti negativi) quindi nessuna legge può sanzionarmi".
Il discorso potrà anche filare dal punto di vista del sillogismo, ma non regge dal punto di vista liberale, cioè per l'inscindibile binomio "libertà-responsabilità".
Diverso sarebbe il discorso se ci fosse un sistema TOTALMENTE LIBERALE E LIBERISTA, senza sanità pubblica, ad esempio. Allora si, sarei d'accordo: ti vuoi drogare? Benissimo, libero di farlo (ovviamente sarebbe il caso di spiegare bene a cosa si va incontro...), poi se ti succede qualcosa, nessuno ti aiuterà, dovrai farcela da solo, pagandoti tutto di tasca.
Infine, mi permetto di fare un'altra domanda: ma chi utilizza droghe, lo fa per migliorare la propria condizione, o per provare piacere? Io sinceramente non ho provato alcun piacere dalle canne che ho voluto provare. Solo un certo mal di testa. Ma secondo molti sarebbe uno sballo fantastico....
E poi, chi sostiene che le droghe farebbero quasi bene, se assunte in determinate quantità, mi dovrebbe spiegare se le quantità utilizzate abitualmente nelle dosi di marijuana, hashish, cocaina, pasticche eccetera, sono considerate nocive o no.

Anonymous said...

...Grande Nicola: chi inneggia alla libertà di drogarsi è solo in preda al peggior relativismo e alla peggior ipocrisia. GM

JimMomo said...

Nicola, qualche pillola di contesto (consentimi l'ironia).
1) La sanità pubblica la pagano tutti i contribuenti e ciò include anche chi volesse disintossicarsi.
2) in linea di principio comunque sarei per un sistema misto a forte concorrenza e polizze assicurative, ma stiamo parlando di un'Italia molto in là da venire.
3) Potrei eccepire che allora non provi a presentarsi in ospedale l'infartuato che s'è imbottito per sessant'anni di colesterolo. Mmh, si sa che fa male abusarne, eppure molti ne abusano.
4) Se ti hanno dato mal di testa, cambia pusher (scherzo, prova altre e alla fine mica a tutti deve piacere, conosco un sacco di gente che non beve un goccio di vino)

Anonymous said...

Francamente sono un po' stanco, dopo anni e anni delle stesse cose, dover ancor ribadire sempre i concetti fondamentali.

Per dirne una: Nicola, ma tu che ne sai delle droghe. La frase "e se io finisco in Ospedale" si può riferire a chi è ubriaco, a chi fa sport estremi, a chi si tuffa nel tevere a gennaio ma mai (e guarda che non è proprio possibile) a chi si fa una canna. Eppure bere vino, fare sport estremi e tuffarsi nel Tevere a gennaio non solo sono cose consentite, ma in certo qual modo anche incentivate.


Ci spacciano il vino come un toccasana per le arterie e il colesterolo, condannandoci tutti alla cirrosi epatica in terza età.
Ma per lo svuotino di sbattono in carcere.

Francamente, e in tutta onesta, mi sono rotto. E' un mondo alla rovescia.

Anonymous said...

per chi la sa lunga come nicola basta apporre l'etichetta droga ad una sostanza per renderla nociva.
Facci caso, nicola, ogni sostanza farmacologica è una droga, compreso il tavor di mia nonna, che ti sfido a dimostrare faccia meno male di una canna. Mi sembra fin troppo banale, ma quando si leggono certi commenti bisogna avere la pazienza di ripetere le solite cose. Poi c'è un altro bel fenomeno da osservare come conseguenza del proibizionismo in italia ed è che, a parità di pena, il microcriminale sceglie di spacciare la sostanza che gli rende di più, ecco che alle medie è molto più facile trovare un grammo di coca che una canna. Fuuurbi questi "liberali"

Anonymous said...

chi ha pensato questa legge è un povero ignorante. equiparare le droghe leggere a quelle pesanti significa avere zero nozioni di farmacologia.
oppure è malafede, marchetta per rimediare due voti e far contenta an.
la cannabis non è tossica. punto.
è utilizzata da una percentuale impressionante di gente.
voglio proprio vedere come va a finire, ed intanto fanno queste leggi mentre sniffano cocaina negli uffici ministeriali.
bravi.
stronzi.

Fabio said...

Che la cannabis sia assolutamente innocua, ho i miei dubbi. Certo si tratta di una droga dagli effetti dannosi molto contenuti, anche rispetto al legalissimo alcool. Trivia, come dicono gli americani: la nicotina é classificata come veleno, mentre il THC no...

Anonymous said...

Come al solito, apprezzo JimMomo che cerca di rispondere in maniera civile e circostanziata. Un pò meno l'anonimo che sputa sentenze, dà dello stronzo a chi non la pensa come lui e sbeffeggia ( "a Nicola che la sa lunga").

Però, consentitemi un'altra considerazione, visto che le mie domande sono rimaste senza risposta.
In Italia il sistema sanitario è pubblico, quindi pagato con i soldi dei tossicodipendenti (ammesso che lavorino), dei favorevoli alle droghe, e di coloro che non sono d'accordo. Quindi, vorrei capire perchè i miei soldi devono essere impiegati per curare chi decide di farsi male da solo. Troppo facile per chi si droga, quando tutto è gratis.
Indubbiamente, il discorso è estendibile a tutto ciò che fa male, perchè si è responsabili di tutto ciò che si fa, se si vuole essere LIBERI.
Altrimenti, è una pacchia: io sono libero di fare ciò che voglio, però i miei danni li paghi tu!

Seconda considerazione: qualcuno mi spieghi se le quantità delle normali dosi in commercio delle più comuni droghe (hashish, marijuana, cocaina) servono a fini curativi o creano danni. Senza spunti forzatamente polemici, ma soltanto per conoscenza mia e, spero, di chi legge.

Fabio said...

Nicola,

Certo, in una societá dove la gente sia libera di assumere svariate sostanze, deve anche accettarne individualmente e direttamente le responsabilitá.

Quando alla tua domanda sulle proprietá curative, penso che non abbia senso. Puoi comperare qualsiasi quantitá di maria, da un mezzo grammo di una dose singola a chili interi. Quale dose poi sia curativa dipende da molti fattori. Comunque il fatto che la cannabis possa avere proprietá terapeutiche non é per nulla eccezionale: molte piante le hanno. E nemmeno significa che sia innocua; ci sono molti medicinali che sono efficaci contro certe patologie, ma hanno una lunga serie di effetti collaterali.

Anonymous said...

sbaglio o Fini ha sempre la sigaretta in bocca ? meglio lasciar perdere il SSN quale principio ispiratore della norma...

Anonymous said...

il titolo che equipara droga e liberta' rivela il pensiero retrostante piu' del resto del post.
Ma almeno un piccolo dubbio, da bravi relativisti?
Poi su come si affronta il problema si puo' e si deve discutere. Ma se in partenza si vede la droga come un fatto di liberta', beh non c'e' discussione...

Jinzo said...

Caro Nicola, per ovviare al problema da te messo in risalto
"E se io finisco in Ospedale, ed ho magari bisogno di costose operazioni, di medicinali, cure, etc, non sto danneggiando nessuno?"

è necessaria, come tu stesso accenni nella seconda parte del tuo commento, la privatizzazione del sistema sanitario: così l'antipro funzionerebbe perfettamente.

Il problema è che questo punto viene sistematicamente omesso da ogni discorso antiproibizionista, sebbene io ancora debba capire che senso avrebbe la legalizzazione degli stupefacenti, senza la riforma americana della sanità.

Jim vienimi a trovare, so che troverai il mio nuovo post gustoso...

Ciao!

Anonymous said...

A tutti i geniacci di questo simpatico cortile...
Ogni giorno la gente finisce in ospedale per gli usi e gli abusi tutelati per legge, dal cibo (siamo fra i paesi con più infartuati) in poi.
Nessuno và a chiedere soldi all'infartuato anche se quello mangia lardo 365 giorni l'anno, ed uno che mangia lardo 365 giorni l'anno ci arriva in cardiologia.
Le droghe leggere non hanno mai portato nessuno in ospedale, MAI, e quelle pesanti di solito ti stendono in camera ardente e non in cardiologia.
Perchè anzichè preoccuparvi per le canne che tanto non sono a carico del SSN (e, anzi, ci sarebbe da guadagnarci non poco imponendo un monopolio come per le sigarette) non andate a guardare chi è il principale produttore EUROPEO di tabacco ?
Ecco, Gianni ANlemanno è andato a difendere le nostre coltivazioni di tabacco dall'aumento delle tasse sul tabacco (deciso dall'UE perchè pericoloso) e nessuno ha detto una parola.
Andate a farvi un giretto nel mondo reale fuori dal mondo ovattato del "sanità e felicità" e poi venite a rispondere.

Anonymous said...

PS: Scusate, non ce la faccio a tenermi: nicola ha equiparato il parassitismo alle spalle del SSN al reato di omicidio colposo.
Qui forse qualcuno ha perso la bussola della ragione, vent'anni per consumo di droghe leggere.
Cioè calmi un attimo, qua si depenalizza il falso in bilancio, equiparandolo ad un furto di lecca-lecca e poi si danno vent'anni per detenzione di cannabis ? forse i fin-troppo-liberali sedicenti liberali che hanno commentato dovrebbero rivedere i loro concetti di gradualità.

Anonymous said...

Nicola il tuo era un post un po' qualunquista e ne traspariva una pericolosa disinformazione su cui fanno leva questi furbetti con le loro mosse propagandistiche che spostano il dibattito dai nostri problemi ... e noi cornuti e mazziati

Un po' di note al tuo commento:

E se io finisco in Ospedale, ed ho magari bisogno di costose operazioni, di medicinali, cure, etc, non sto danneggiando nessuno?

- di che cure o operazioni può aver bisogno uno che fa uso di hashish?

La responsabilità individuale, insieme preambolo e conseguenza della libertà, comporta che se io mi faccio del male ne pago le conseguenze. Cioè LE PAGO effettivamente

- e sei fai snowboard, se tenti il suicidio, se hai un'alimentaizone malsana, se bevi, se fumi, se arrampichi, se sei anoressico, se stai con un uomo che ti pesta,

Diverso sarebbe il discorso se ci fosse un sistema TOTALMENTE LIBERALE E LIBERISTA, senza sanità pubblica, ad esempio. Allora si, sarei d'accordo: ti vuoi drogare? Benissimo, libero di farlo (ovviamente sarebbe il caso di spiegare bene a cosa si va incontro...), poi se ti succede qualcosa, nessuno ti aiuterà, dovrai farcela da solo, pagandoti tutto di tasca.

- non si contesta il fatto che le droghe leggere generino alti costi per la sanità pubblica, ma si contesta che chi usa droghe leggere possa arrecare danni diretti agli altri infatti c'è la sospensione della patente di guida ad esempio (le prime deportazioni Naziste iniziarono contro chi avrebbe potuto commettere crimini)

Infine, mi permetto di fare un'altra domanda: ma chi utilizza droghe, lo fa per migliorare la propria condizione, o per provare piacere?

- chi utilizza che droghe? Oppio, marjiuana, morfina, antidepressivi, alcol, eroina, MDMA, ecstasy, anfetamine, tabacco, LSD, metadone, caffè, benzedrina, tranquillanti, ansiolitici,

Io sinceramente non ho provato alcun piacere dalle canne che ho voluto provare. Solo un certo mal di testa. Ma secondo molti sarebbe uno sballo fantastico....

- il fatto che ti piacciano o no non deve condizionare il tuo giudizio. Sballo è un parolone

E poi, chi sostiene che le droghe farebbero quasi bene, se assunte in determinate quantità

- questo « chi sostiene che... » bè in questo caso si tratta di Ippocrate.
(Che una sostanza sia un veleno o una medicina, lo stabilisce soltanto la dose)

mi dovrebbe spiegare se le quantità utilizzate abitualmente nelle dosi di marijuana, hashish, cocaina, pasticche eccetera, sono considerate nocive o no.

- utilizzate abitualmente da chi?

ah, ero l'anonimo del "per chi la sa lunga..." sai, non sono un blogger, non sono un altro e resto anonimo perchè sapere il mio nome o il mio nick non ti serve a molto

Scusa JimMomo per l'abuso di spazio.
Ma ci tenevo

Anonymous said...

Scusa Nicola ma visto che hai una connessione e quindi libero accesso alle informazione leggi per esempio questo articolo di Claudio Cappuccino studioso di storia delle droghe

http://www.galileonet.it/Dossier/doss32/dossier32_3.html

segui anche i link dove trovi note del tipo:

Alla luce della normativa internazionale, la possibilità dell'utilizzo terapeutico di "sostanze stupefacenti e psicotrope" appare pienamente legittima. A cominciare dalla Convenzione Unica sugli stupefacenti di New York del 1961, ratificata dall'Italia con legge 5-6-1974, n. 412, che nel "Preambolo", recita: "Le Parti, […] riconoscendo che l'uso medico degli stupefacenti è indispensabile al fine di alleviare il dolore e che le misure dovute devono essere prese al fine di assicurare che gli stupefacenti siano disponibili a tale scopo"

l'anonimo di prima

Anonymous said...

Scusa Anonimo (lo scrivo maiuscolo, così so di rivolgermi ad un individuo), ma non riesco a tenermi...
Io non ho detto che in Ospedale ci va chi fa uso di hashish; però se faccio uso di droghe, in quantità pari alle dosi in commercio (1 canna, 1 pasticca, ad esempio, ecco le dosi abitualmente consumate da chi ne fa uso) e con le modalità "classiche", cioè canne, pasticche, pere, potrei anche avere degli effetti collaterali che rischiano di portarmi in Ospedale. Mi spiego ancora meglio: io DECIDO di prendere una pasticca (decidete voi di cosa), so che potrebbe causarmi effetti collaterali, poniamo sull'apparato cardiaco, ma DECIDO di prenderla ugualmente. Poi mi sento male e mi ricoverano: secondo voi è giusto che i costi della MIA scelta ricadano su tutti gli altri che hanno DECISO di non farlo?

Altra considerazione: non credo proprio che Ippocrate abbia mai detto che le canne o le pasticche fanno bene. Tutt'al più avrà sostenuto (giustamente) che alcuni principi di sostanze contenute nelle droghe (chiamiamo così le sostanze stupefacenti che cambiano lo stato di percezione della realtà, deformandola) possono avere effetti benefici, in alcuni casi e a determinate dosi. Ora, non mi sembra proprio che i ragazzi che in discoteca si fanno di pasticche lo facciano per alleviare il dolore di un'operazione chirurgica..... (dov'è l'utilizzo terapeutico?)

Ancora: il discorso di TUTTE le altre stronzate che un'individuo è libero di fare è identico a quello delle droghe. Chi si scola 10 litri di vodka, o chi si dà fuoco con la benzina, NON può far pagare agli altri le proprie stupidaggini. Ora è chiaro? Non mi si dica che per le droghe non è valido e per tutto il resto si...

Anonymous said...

il discorso era partito dall'equiparare tutte le droghe senza distinzioni tra leggere e pesanti, per questa generalizzazione si rischia appunto di considerare uno che fuma canne o che ha 5 grammi di maria in tasca come un eroinomane o uno spacciatore di eroina. converrai con me che è una cosa insensata ed è da qui che anche tu parti dicendo "e se mi drogo e finisco in ospedale..." se fumi non ci finisci, è più facile che tu abbia effetti collaterali per uso di antidepressivi prescritti dal medico, sarebbe più consigliabile una pipatina di maria che non un antidepressivo - ( (ANSA) - ROMA, 14 MAG - E' boom del consumo di antidepressivi in Italia. In soli tre anni, dal 2000 al 2003, si e' infatti registrato un aumento pari al 75% in termini di dosi. Ma l'uso di questi farmaci non sempre e' appropriato e il problema riguarda soprattutto bambini, adolescenti e anziani.)
la citazione di ippocrate non si riferisce direttamente alle sostanze di cui stiamo discutendo qui ma a tutte le sostanze, la questione è la dose, le stesse sostanze fungono da eccitanti, calmanti o veleni a seconda delle dosi.
Le droghe, in particolar modo quelle sintetiche sono propriamente farmaci.
Se hai in tasca benzodiazepine, comuni ansiolitici, che, al contrario della marjiuana danno dipendenza e hanno fortissime controindicaizoni nessuno ti dice niente.
Poi la questione della sanità pubblica, che è finita qui suo malgrado, mi spaventa ancor di più della generalizzazione delle droghe, chi deciderà se te la sei cercata o no? la compagnia di assicurazioni? un giudice? bè saranno casi amari, fai un incidente stradale, dalle analisi del sangue risulta che hai fumato, magari anche il giorno prima, affari tuoi, te la sei cercata, hai un cancro ai polmoni, fumi? be sono affari tuoi, hai l'aids, hai abitudini sessuali non convenzionali, affari tuoi. Non mi piacerebbe molto.
Sai che bell'affare una compagnia di assicurazioni che non ti rinnova la poliza perchè sei un cronico o un terminale.
Poi, ritorno al tema del post del nostro paziente ospite, gli effetti di queste leggine marchettare sono spiacevolissimi ad esempio, come ho detto nel mio primo commento, la microcriminalità sceglie, a parità di rischio, il prodotto con più margini di guadagno, si registra un boom dell'uso di cocaina alle scuole medie! e poi le forze dell'ordine trovano più comodo e sensato perseguire i consumatori di fumo.
Un mio amico, fermato dalla polstrada per un controllo si è rifiutato per principio di sottoporsi alle analisi delle urine, gli è stata sospesa la patente in via cautelativa e gli sono state prescritte analisi del capello annuali a suo carico per il rinnovo, questo per presunzione di reato, mi pare fuori di testa.
Poi, per risponderti sull'uso abituale, ci sono dei distinguo, le canne te ne puoi fumare in abbondaza senza pensieri di controindicazioni e di dipendenza, l'eroina ha il problema che da fortissima e rapida dipendenza ed esce rapidamente dal tuo controllo è necessario aumentare la dose di volta in volta per sentirne l'effetto da qui la spirale che porta spesso i tossici fino all'overdose, le pasticche genericamente sono eccitanti e in dosi di una non fanno molto, qui il problema è la dipendenza psicologica e il controllo del consumo, si rischia facilmente di esagerare con le dosi.
Ah, visto che ci tieni mi chiamo Alessandro.

Anonymous said...

Benvenuto Alessandro.

Mi fa MOLTO piacere leggere il tuo ultimo commento, perchè hai portato elementi non "luogocomunisti" (nel senso delle frasi fatte) al dibattito. Poi io potrò anche avere idee diverse, ma perlomeno si può discuterne civilmente.

Ciao

perdukistan said...

Grazie a Fini, Italia repubblica sovietica da Stato padre-padrone

In una dichiarazione rilasciata poco fa a margine di un convegno il Ministro Fini ha sostenuto che non puo' esistere il “diritto di drogarsi” e che sia “innegabile che chi assume delle sostanze stupefacenti crea dei danni ed e' giusto che lo Stato sanzioni amministrativamente il consumo personale”. Ammesso, e comunque non concesso, che non possa esistere la facolta', regolamentata per legge, di assumere sostanze che possono produrre effetti psico-fisici di vario tipo – e il fumatore Fini dovrebbe ben saperlo - quanto oggi e' stato adottato dal Senato rappresenta l'ultimo esempio di un'impostazione filosofica generale della Casa delle Liberta' per cui il cittadino deve essere tutelato soprattutto da se' stesso perche' considerato incapace di intendere cio' che e' “bene” o “male” e volere scegliere liberamente cio' che ritiene piu' opportuno per la propria esistenza.

Fini ha inoltre aggiunto che “nessuno finira' in galera per uno spinello” proprio perche' il Governo “vuole distinguere l' uso personale dallo spaccio” e che “e' arrivato il momento di fare un'inversione di tendenza rispetto alla filosofia che dopo quello sciagurato referendum aveva ispirato alcuni”. Fini sa bene che la filosofia che aveva ispirato il referendum radicale del 1993 - unico caso al mondo di modifica per decisione popolare di legge sulla droga - era quella antiproibizionista per cui si vuole passare da un controllo (fallimentare) attraverso la proibizione delle “droghe” a una regolamentazione attraverso la legalizzazione: impostazione recentemente riaffermata nel progetto di legge presentato dall'onorevole Buemi della Rosa nel Pugno.

Fini ben sa inoltre che l'esito del referendum non e' mai stato applicato appieno (come sistematicamente avviene in Italia a seguito di modifiche legislative) ma che comunque ha consentito, tra le altre cose, di diminuire le morti per overdose nonche' evitare sanzioni penali per migliaia di italiani colpevoli di aver ingerito sostanze ritenute pericolose. Se e quando queste modifiche Fini-Giovanardi verranno applicate si passera' a un regime degno della peggiore repubblica sovietica dove lo stato Padre che impone “modelli di vita” (anche ultraterrena) sara' anche padrone delle scelte di ingestione dei propri cittadini/figli.

perdukistan said...

da quanto in qua i radicali si sono dichiarati contro la droga? eventualmente lo slogan a cui fai riferimento diceva antimafia? antiproibizionismo! ma di certo non contro la droga antiproibiziosmo. l'anti-proibiziosmo "prammatico" (donde il trattino) non riconosce l'illiberalita' - e quindi la liberticidita' - delle politiche governative (nazionali quanto internazionali) volte a controllare le scelte dei cittadini attraverso la proibizione, ritiene "soltanto" che a seguito del fallimento di esse si debba tentare una strada alternativa (possibilmente di segno diametralmente opposto). l'antiproibizionismo 'ideologico', chiamiamolo cosi', ritiene che non stia allo stato controllare cio' che i suoi cittadini fanno, bensi' appartenga alla sfera politica il compito di regolamentare (quanto meno possibile) le interazioni tra individui e/o fenomeni che appartengono alla sfera personale di ciascun cittadino. negli ultimi 2 anni la casa delle liberta' con la legge 40, la legge urbani sul peer to peer, la cirielli, l'ampliamento dell'uso delle armi da fuoco per difendere la proprieta' e ora con questa legge fini-giovanardi ha dato prova di essere degna erede di quello che ritengono essere presente e un pericolo per l'italia cioe' il comunismo di stampo sovietico. ganzo, no?

Anonymous said...

oh...ma che cavolo c'hai in testa?!?questo discorso sulla sanità pubblica non sta in piedi, non ha senso.perché farlo, solo perché le droghe non sono legali?!?e allora secondo te sarebbe giusto far pagare di tasca propria le spese x curarsi a uno che si ricovera x via delle sigarette, alcool, perché ha fatto un incidente in macchina a 180?!?forse queste persone non erano consapevoli del rischio che avrebbero corso?!?la sanità pubblica si chiama così perché la pagano TUTTI, drogati e non, e quindi TUTTI hanno lo stesso diritto di essere ricoverati a spese dello Stato.

andrea said...

ho abusato di cocaina per 15 anni ma il problema vero non è uso ma abuso.quello che ti fa diventare un cencio..quello che ti fà rubare in casa..ma non mi venite a dire che chi tutte le sere alle ore sette si spara un due negroni (per anni sette sere su sette e ne cocosco!) per apertivo se la passa meglio..chi parla male della droga è perche non la conosce e ne ha paura.non stò difendendo la droga ma solo chi la usa pechè comunque è una persona da aiutare non da condannare........ciao