«Dobbiamo dire no alla cultura abbondantemente dominante della morte, che si esprime nella droga, nella fuga dal reale, nell'illusorio, nella felicità falsa che si mostra nella menzogna, nella truffa, nell'ingiustizia, nel disprezzo dell'altro, della solidarietà, della responsabilità per i poveri e per i sofferenti, che si mostra in una sessualità che diventa puro divertimento senza responsabilità, che diventa una "cosificazione" dell'uomo, che non è più una persona, ma diventa una merce, una cosa (...) dire no alla morte che si presenta nella maschera della vita».
Ecco «sane» banalità degne del più triste talk show politically correct pronunciate da Papa Ratzinger mentre battezzava dieci neonati con il suo ghigno diabolico. Sì, è vero, manca il rock 'n' roll, ma domenica scorsa ha recitato la sua omelia a braccio e si sarà sicuramente scordato della musica satanica di Syria.
Un Papa che sarà anche un fine teologo, ma che dalla sua enorme erudizione non ha tratto conoscenza. Continua a esprimersi con la superficialità di un gretto sagrestano. E' in tirate basso-moralistiche come queste, come la condanna del consumismo natalizio o dei film di Harry Potter, che vediamo il segno ineluttabile dei tempi. Un Papa e un clero dai riflessi disperati di fronte al dilagare del secolarismo e dell'autoderminazione che, tra uno strapppo e l'altro, sembra sempre più acquisita nelle coscienze anche dei fedeli.
Nonostante i recenti discorsi del Papa contro il terrorismo, Israele continua a non fidarsi del nuovo Pontefice. Nichilismo e fanatismo religioso sono alla base del terrorismo, spiega Ratzinger, perché entrambi «si rapportano in modo errato alla verità: i nichilisti negano l'esistenza di qualsiasi verità, i fondamentalisti accampano la pretesa di poterla imporre con la forza». Ancora un'analisi superficiale che non s'interroga sul dilemma della verità. E' negoziabile una verità ritenuta una, assoluta e rivelata? Non è forse, in ogni caso, fonte di sopraffazione, oppressione e prepotenza? Tra la Chiesa cattolica e i fondamentalisti l'unica differenza sarebbe la volontà, o la capacità, di imporre la propria verità con la forza?
1 comment:
Secondo solo la capacità, perche la volontà ci sarebbe tutta :-)
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