Oggi su il Riformista:
Caro direttore, ha individuato nella corsa a «conquistare piazzeforti e casematte» la radice degli errori. Questione politica, non morale. Di ethos direi, di un fare politica in definitiva fallimentare per i Ds e per il paese, perché, sacrificate idealità e progettualità a un sistema di potere onnivoro, oligarchico, che riduce sempre più le possibilità di un confronto pubblico democratico, non riesce a elaborare riforme che rispondono alle questioni sociali, né a creare un consenso d'opinione, ma solo a costruire reti di clientele. Mercoledì si discuta di Nuova Politica, l'unico modo per togliere «il fango dal ventilatore». Turci e altri 10 parlamentari chiedono una svolta nei rapporti con la Rosa nel Pugno, di «sciogliere il ghiaccio», dissipare la diffidenza sui radicali. L'innesto di questa Rosa serve a rispondere con la legalità e la laicità agli attacchi volti a indebolire i Ds in vista della costruzione del partito democratico; a liberalizzare la sinistra dalla cultura catto-comunista portatrice dell'arretrato pregiudizio antimercato; perché il Partito Democratico non può essere un ritrovo di post-qualcosa, né neodemocristiano né socialdemocratico, ma all'americana, con un Dna preciso: individuo, mercato, interventismo democratico.
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