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Thursday, January 12, 2006

Meditare, meditare sulla sconfitta

La Camera, con il contributo fondamentale di Ds e Margherita, ha votato no all'amnistia, no all'indulto, no persino all'indulticchio. Fermateli che se continuano così votano la pena di morte. Meditare, meditare. In Parlamento due mani destre.

UPDATE, 13 gennaio: Del commento di Benedetto Della Vedova, oggi su Libero, all'affossamento di amnistia e indulto, non condivido il passaggio sulla ex Cirielli (nel senso che una parte di quelle legge peggiora lo stato delle carceri), comprendo il sassolino che si è tolto dalla scarpa (Pannella che ha perso la sua battaglia «in definitiva a causa del "fuoco amico" della "sua" Unione»), ma faccio mia l'azzeccata sua definizione del centrosinistra: «garantisti di opposizione e giustizialisti di governo»

12 comments:

Anonymous said...

Di più. Due mani sinistre...

Anonymous said...

jim: dai... generalmente da te arrivano riflessioni serie - anche se a volte non le condivido.

domenica scorsa non ti sarà sfuggito il contributo di un editorialista di primo piano come alessandro de nicola, presidente dell'Adam Smith Society, su IlSole24Ore.

Ebbene, spiegava per filo e per segno come mai l'indulto (e l'amnistia) erano sbaglaite.

Nel senso che dire: svuotiamo le carceri quando sono piene, non è una soluzione al problema, perchè prima o poi si riempiranno nuovamente.

Sulla pena di morte capisco la tua partecipazione personale a queste battaglie, però questi toni mi sembrano un po' fuori luogo.

Anonymous said...

Invece io sono totalmente d'accordo con Jim; oggi il Parlamento ha perso ed ha vinto una concezione giustizialista della legge. Possiamo definire civile e liberale un paese nel quale le carceri scoppiano e le condizioni di "vivibilità" sono ai minimi termini?

Anonymous said...

Inoltre va detto che l'amnistia non è la soluzione a tutti i problemi, è un provvedimento tampone, un punto di partenza che deve essere accompagnato da altre azioni serie e costruttive.

Anonymous said...

Caro Jimmomo, sai che non sono d'accordo. Ho ascoltato il dibattito con attenzione in diretta da RR e la mia convinzione della scarsa serietà dell'iniziativa legislativa si è rafforzata, nonostante l'infimo livello della gran parte degli interventi leghisti. Il Parlamento ha fatto ciò che non poteva non essere fatto, in particolare l'intervento della Finocchiaro è stato serio e sofferto. (Milton)

Anonymous said...

galileo: appunto, è una misura tampone. e le altre azioni serie e costruttive che "dovrebbero" seguire, quali sono?

io nel 2002 fui preso dal buonismo e appoggiai pienamente la campagna che vide coinvolto anche il papa (e in quel particolare caso, pannella e capezzone non si sentirono in colpa nel tirarlo per la giacchetta). Quest'anno, quando la questione di amnistia/indulto è tornata alla ribalta mi sono domandato il significato e soprattutto l'utilità.

Sul fatto che il nostro paese sia civile e liberale, credo che esistano molti buoni motivi per dubitarlo, ma altrettanti per crederlo. Ma certamente svuotare periodicamente le carceri non è proprio una misura "liberale", se riconosciamo il fondamento della giustizia.

Io credo che i carcerati debbano scontare solo la pena che è stata loro comminata, e non anche quella aggiuntiva di condizioni di vita penose. Ma questo non ci deve neanche portare al ragionamento opposto: poichè le condizion di vita sono pietose, i condannati non devono scontare la pena.

Galileo: quando dici che ha vinto una concezione giustizialista, scusami, ma per me sbagli. Cioè è gistizialista chi pretende che la giustizia sia applicata? Penso che allora il liberalismo sia giustizialismo in sè. E non credo invece, come tu sembri sugggerire, che chi si oppone all'amnistia/indulto approvi la condizione carceraria.

RIspetto le posizioni di ognuno, però fare i paragoni che fa jim mi sembra esagerato, e magari anche controproducente

Anonymous said...

E se anche si votasse la pena di morte? In fondo, per una volta, i parlamentari hanno interpretato il desiderio del popolo italiano (almeno della maggioranza): che i colpevoli paghino per le loro colpe. Un ragionamento troppo diretto?

Anonymous said...

Le misure da intraprendere sono moltissime: depenalizzazione di alcuni reati; rimodellamento dell'istituto della custodia cautelare; riforma seria della giustizia.
Le carceri non vengono svuotate periodicamente: sono 16 anni che non si fa un'amnistia.
Insomma seconodo voi è meglio l'amnistia strisciante o la ex Cirielli che di fatto sarà un'amnistia di classe?

JimMomo said...

Teniamo duro Galileo, contro l'Unione dei forcaioli. Qui si tratta di constatare che lo stato sta violando la legge contro cittadini inermi. Non è una questione buonista o di clemenza, ma di governo della giustizia in un paese democratico.

Innanzitutto bisogna interrompere il reato in corso, subito. Riguardo le riforme della giustizia o la certezza della pena (è certezza della pena anche che venga eseguita secondo la legge), non prendo lezioni: custodia cautelare, obbligatorietà, separazine delle carriere, depenalizzazione, pene alternative.

Anonymous said...

"Teniamo duro Galileo, contro l'Unione dei forcaioli." Devo ammettere un po' di disagio nel confrontarmi con questi presupposti.

Comunque veniamo al dunque.

Galileo: nel 2003 ci fu un indulto, con il quale circa 4.000 carcerati uscirono dalle patrie galere. Oggi ci troviamo a dover affrontare lo stesso problema.

Allora, possiamo ripetere quell'esperienza. Con la consapevolezza che fra due, tre o quattro anni (a seconda di quanti condannati facciamo uscire) saremo punto a capo.

Oppure possiamo affrontarlo: io riconosco il problema, e riconosco che i condannati vengono puniti due volte, essendo costretti a condizioni di vita indegne. Però non me la sento neanche di dire "liberi tutti".

Sulla depenalizzazione dei reati bisognerebbe intervenire prima, e non dopo, misura come l'amnistia. Altriemnti sarebbe come buttare a mare i pesci pescati lasciando le reti in acqua.

In secondo luogo bisognerebbe definire puntualmente i reati da "depenalizzare", perchè parlare di depenalizzazione in senso vago è un esercizio che può anche non servire. In primo luogo si dovrebbero prendere i reati che danno il "contributo marginale" (sì, in senso economico) maggiore all'aumento della popolazione carceraria, e in secondo luogo si dovrebbe considerare il costo-beneficio per la società italia dalla loro depenalizzaizone. nel senso che depenalizzare reati che non commette nessuno è può servire a poco, ma dall'altra parte estendere troppo le maniche della giustizia puòessere controproducente.

Purtroppo però in questi mesi non c'è stato un dibattito in questo senso.

JimMomo said...

La tua, m+, è una posizione nel merito (sbagliata), ma nel dire forcaioli mi riferisco al no ideologico di An e Lega e al partito dei giudici.

Nessuno ha mai detto "liberi tutti". Purtroppo sono anni, non mesi, che si dibatte su custodia cautelare, obbligatorietà, separazione delle carriere, depenalizzazione, pene alternative. Quindi non si tratta di dibattere, ma di fare iniziativa politica.

I tuoi sono argomenti di uno che si sveglia oggi ed è tutto nuovo, oppure di chi (non tu) ci specula.

Anonymous said...

scusa per la misunerstanding.