Oggi su il Riformista:
Caro direttore, vorrei complimentarmi con Marco Leto per l'armamentario di luoghi comuni su Pannella che è riuscito a sfoggiare ieri. A quanto pare, siamo ancora fermi al «vecchio fanciullo ingombrante», al padre-padrone volubile e intrattabile. Il pregiudizio di Leto appartiene, purtroppo, a molti leader della sinistra, la cui insofferenza verso i radicali deriva spesso dalla semplice antipatia personale per Pannella. Non gli perdonano la sintonia "carsica" con il loro popolo; il farsi interprete di questioni sociali (come il divorzio e l'aborto) e battaglie politiche cui sanno unirsi solo in ritardo, quando già vinte; l'intuizione di quella unità laica delle forze di sinistra che Pannella cerca da decenni, appuntamento al quale i leader della sinistra mancano puntualmente, da Togliatti nella lettera di risposta a Pannella su Paese Sera (1959), a Craxi e a Occhetto. Rispondono al vecchio riflesso «PCIsta» dell'egemonia e quel partito democratico è ancora di là da venire. Ho amarezza e un po' di timore per leader che fanno di un’antipatia personale una politica. A perderci è la sinistra, non Pannella.
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