Breve commento finale
Noioso, ma non per le regole. Perché non erano Bush e Kerry. Erano due settantenni senza più birra, arrivati esausti a questo confronto. Nessuna idea guida per il futuro, nessuno sfodera lo slogan a sorpresa, si parla soprattutto dei cinque anni passati, per difendere o contestare l'operato del governo. Qui secondo me Berlusconi non doveva insistere troppo, era il suo punto debole, tranne citare qualcuna delle 36 riforme fatte, e le migliori non l'ha citate: Biagi, inappellabilità, poco sulla Moratti. Però era difficile, non poteva neanche rilanciare come se niente fosse.
Berlusconi, battendo di più sulle "divisioni" nell'Unione, doveva incrinare la certezza di Prodi nel sogno di tenere il paese unito. Infine, entrambi hanno toccato il loro punto più basso con gli appelli finali, mosci, senza energia. Berlusconi è sembrato ammettere di non essere soddisfatto della sua prestazione e quindi giustificarsi criticando le regole "americane". Arriva arrancando al traguardo. Prodi ridicolo nel riferimento finale alla "felicità", con tono di voce particolarmente mieloso.
Nel resto del dibattito entrambi troppo legati al compitino e incapaci di colpire alle parole meno felici dell'avversario. Ma direi che stranamente Berlusconi è stato debole nella forma. Due errori: fissare sempre, a volte in modo imbarazzante, il foglio degli appunti e scarabocchiare continuamente; nell'appello finale non becca la telecamera con lo sguardo. Più convincente sui contenuti, almeno tre/quattro bei colpi: l'Irap appena bocciata dalla Commissione Ue; l'Ecofin che promuove i conti pubblici; sulle grandi opere sinistra non credibile; il servizio civile obbligatorio da incubo. Viceversa Prodi è andato meglio delle aspettative nella forma, limitando quanto possibile il suo tono stucchevole e risultando più accalorato e meno ragioniere. Sui contenuti ha preso batoste, anche perché starebbe all'opposizione indicare un'idea guida forte, che non può essere "più sacrifici per tutti".
Attenzione però, nessun ko, neanche sui contenuti. Poteva arrivare se Berlusconi avesse contrapposto decisionismo e modernità alla concertazione da cattolico solidarista di Prodi. Invece ha rincorso Prodi sul suo terreno, quello del dialogo con le parti sociali. Quel dialogo che quando è riuscito ha significato conservazione. Infine, il dato politico più rilevante, mi pare essere la conferma dello spostamento dell'asse politico del centrodestra sullo statalismo. Quante volte Berlusconi ha pronunciato la parola libertà? Nessuno se l'aspettava da Prodi, ma da Berlusconi sì. Il 9 aprile votiamo fra due statalismi: l'uno clerico-populista, l'altro catto-solidarista.
22,41
Appello finale. Berlusconi non becca la telecamera con lo sguardo, si lamenta delle regole e della par condicio, sprecando del tempo, a mio avviso. Troppo complicato e poco ritmo nello spiegare la differenza "ideale" tra destra e sinistra. E va pure lungo nel tempo. "Sacrifici a tutti", sono le parole d'ordine di Prodi! Anche Prodi senza ritmo. Redistribuzione? Con quali soldi? Nessuno con un'idea guida forte per far ripartire la crescita, nessuno sfodera lo slogan a sorpresa.
22,35
Banalità "diplomatichesi" sull'Iran da Berlusconi, che risparmia un minuto di tempo. Esclude l'intervento militare e nessun accenno alla democrazia. Prodi giura che non metterà più imposte. Poi espone la dottrina dell'Onu e dice ancora meno sull'Iran. Berlusconi punta tutto su Bertinotti per smascherare la volontà dell'Unione di mettere nuove tasse, es. la patrimoniale. Bertinotti si atterrà al programma, è "uomo d'onore", però conferma la tassazione sulle rendite finanziarie. la politica estera non è argomento gradito: sono impreparati?
22,31
Ma perché Berlusconi non smaschera Prodi? Quando dice che il suo sarà un governo che non provocherà "divisioni" non è credibile, ma il premier non lo smaschera. Però bravo B. a ricordare gli aumenti delle tasse previste nel programma dell'Unione, anche se continua a fissare il foglio degli appunti.
22,25
Prodi per la concertazione nel rapporto con le corporazioni (Cgil - Confindustria). Berlusconi fallisce nel rispondere come doveva, o almeno come piacerebbe a me: cioè, che con la concertazione non si fanno riforme. Invece, continua a parlare del latte versato, cercando di dimostrare che lui la concertazione l'ha fatta. Uff, peccato, colpo in canna sprecato.
22,17
Berlusconi nega troppo il suo conflitto d'interessi, dovrebbe limitarsi a dire che da dieci anni lo giudicano gli italiani, ma assesta un bel colpo con "il gigantesco conflitto d'interessi" della sinistra, tra giunte enti locali e cooperative rosse. Prodi difende le cooperative, sono una cosa "seria". Pian piano Prodi, se esagera in gesti e smorfie, diventa la macchietta di se stesso.
22,08
Prodi vaghissimo e retorico sulle riforme del governo da cambiare o cancellare. Chiederà ai suoi ministri di chiedere ai predecessori. Bah. "Dignità agli insegnanti", è l'ultimo tocco di demagogia. Facile per Berlusconi rispondere che si può passare da una scuola all'altra a Prodi che parlava di "scelta prematura". Liceo tecnologico smentisce Prodi, che chiede "rispetto" e adesso è attaccato agli istituti tecnici. Ma non erano gli istituti dello sfruttamento "di classe" dei figli degli operai?
21,59
Donne al governo e numeri. Berlusconi però è troppo introverso. Guarda il suo foglio, al massimo il giornalista, e scarabocchia. Occhi quasi fissi sul foglio, non guarda l'avversario neanche quando lo attacca. La sinistra per il servizio civile obbligatorio è un'anomalia italiana inquietante.
21,57
Il match si scalda, Prodi colpisce sul tempo perso dal governo, che continua a dare responsabilità ai precedenti governi, ma ha avuto 5 anni per combinare qualcosa. Però Berlusconi ribatte bene con l'elenco delle 36 riforme fatte.
21,50
Opere pubbliche e No-Tav. Prodi bene sul "finire" le opere, ma Berlusconi qui ha gioco facile: più soldi stanziati, grandi cantieri, e il calcio di rigore, le divisioni nella sinistra che sono d'ostacolo alla realizzazione delle opere.
21,43
Bene Berlusconi sulla regolarizzazione degli immigrati. Bel colpo di Prodi sulla "catasta di numeri" del premier. Vero, troppi numeri, poco futuro dal premier. Il merito delle molte regolarizzazioni, seicentomila, è del governo, non c'è dubbio.
21,33
Di nuovo dove si trovano le risorse per la riduzione del cuneo fiscale. Prodi: nuove tasse, addirittura sul lavoro precario, sulle plusvalenze, lotta all'evasione fiscale e controllo della spesa. Ancora "giustificazioni" per l'operato dal governo sui conti pubblici da Berlusconi. Perché non ci parla di come vuole agire in futuro? Se prevede di tagliare o no le tasse e come? Inutile difendersi troppo per ciò che è fatto, la gente si ricorda di quanto è scontenta.
21,27
Aumento dei prezzi con l'introduzione dell'euro. Berlusconi troppo tecnico non scalfisce, com'è ovvio, la sensazione d'impoverimento dei cittadini. Prodi si mostra più accalorato e colloquiale, anche perché la domanda era di quelle difficili per il premier. "Nessun potere per il governo" contro l'aumento dei prezzi. Replica di Berlusconi che non accontenterà i cittadini.
21,20
Prodi non risponde alla prima domanda. Quali risorse per tagliare il costo del lavoro. Dopo un po' d'emozione iniziale, si mostra efficace. Berlusconi, un po' teso, ma più concreto nel linguaggio. Mette il dito nelle divisioni dell'Unione sul taglio del cuneo fiscale. Prodi replica difendendo l'Irap, di cui proprio oggi la Commissione Ue di giustizia ha decretato l'inammissibilità. Berlusconi è bravo a ricordarlo.
21,16
Palla al centro, fischio d'inizio.
21,10
Pare che ci abbiamo preso sugli abiti. Berlusconi blu scuro. Prodi grigio scuro.
20,57
Per ora impeccabile Bordin, nel prepartita di La7. Parlando delle regole del dibattito, dice che "è meglio prenderla intera, l'America", non solo per le regole rigide, ma anche per i "colpi bassi".
20,30
Cosa indosseranno? Proviamo qualche previsione. Berlusconi: Abito blu scuro, la solita cravatta blu notte a micropallini bianchi. Prodi. O il solito grigio scuro, o in competizione con il blu del premier, cercando qualche tonalità più scuro, ma rischiando, in questo modo, di sconfinare nel nero. Cravatta a motivi un po' più grandi del premier.
8 comments:
jim, prodi ha detto: c'e' un solo modo per governare l'italia, dialogo, concertazione e decisione. Pannella ha gia le convulsioni la' a Radio Radicale? con simpatia come sempre, e grazie per il commento in diretta
Condivido molte cose che ahi scritto (non tutte).
Io credo gran parte della narcolessia sia data dalle domande dei giornalisti: ineficaci.
Comunque Prodi ne esce a pezzi ;)
Ciao!
Complimenti per l'idea della diretta, hai un blog davvero speciale. Mi sono addormentato quando Prodi ha risposto alla domanda sul costo del lavoro, mi sono perso qualcosa ?
più o meno pareggio, ma prodi ha convinto un po' dei suoi. Per me, aa.
Ottima analisi dello scontro, la più convincente ed equilibrata che sia riuscito a trovare. Con buone intuizioni. Come sempre, il tuo blog è una delle letture più interessanti della rete.
A mio parere, e lo dico da elettore di centrodestra, Prodi ha vinto leggermente ai punti.
Il Cavaliere è stato castrato dalle regole e dalla tensione, come egli stesso ha riconosciuto nel post-partita. Davvero molto impacciato e poco naturale. E lo capisco: la sua dialettica, poco abituata a questi spazi e a questi controlli, non può che soffrire di claustrofobia.
Chi ha preteso fino alla noia le "regole" lo sapeva benissimo.
E ha incassato, a mio parere, il risultato.
Woody
La sostanza è... non abbiamo un futuro nuovo. E forse neppure un futuro. Prodi, cazzo! ma non riesci proprio a dire, almeno una volta, LIBERTA'!?!
OT _ Piccolo post sulla rivoluzione democratica in Iran!
Inoz
http://inoz.ilcannocchiale.it
ma quando si applaude alle 36 riforme fatte, ci si crede davvero?
per esempio la legge elettorale è stata appena bollata come porcata. va messa nel conto? e la bossi-fini?
oppure i vari e ridicoli nuovi diritti societari e fallimentari? e legge sulle tivù?
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