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Tuesday, February 21, 2012

La malafede indiana e l'indecenza della Farnesina

Una vicenda, quella dei due marò fatti prigionieri in India, che più che «ingarbugliata», come commenta il presidente Napolitano, appare scandalosa, ed emblematica dello scarso rispetto delle istituzioni per la vita dei nostri militari, giocata come carta diplomatica. Scandalosi innanzitutto il comportamento pusillanime e la reticenza delle autorità italiane e della stampa nazionale. Ci fosse stato Frattini a capo della Farnesina, sarebbe stato letteralmente bersagliato di accuse e domande, mentre il ministro Terzi gode dell'innamoramento dei grandi giornali per il governo dei tecnici. Non è pensabile che i due militari italiani abbiano deciso di testa propria, dunque quale autorità italiana ha ordinato loro di scendere a terra e consegnarsi? Quale autorità italiana ha caldeggiato la decisione del comandante della petroliera Enrica Lexie di entrare nel porto di Kochi, contro il parere della Marina militare? E a quale livello governativo queste decisioni sono state condivise?

La Farnesina parla di «azioni unilaterali» della polizia indiana. Cosa significa? La polizia indiana è salita a bordo della Lexie per prelevarli, o i due marò sono scesi a terra e si sono consegnati? Non è stata la stessa Farnesina, in precedenza, a definire la nostra collaborazione un «semplice atto di cortesia» nei confronti del governo indiano? Domande inevase fino ad oggi e addirittua mai poste dalla stampa mainstream, ma solo da Notapolitca e Il Foglio. In assenza di una ricostruzione precisa e ufficiale degli eventi da parte della Farnesina, e nel totale - e molto sospetto - rifiuto delle autorità indiane di esibire persino le prove più basilari, non ci rimane che pensar male.

Primo: più che un «atto di cortesia» si è trattato di un «atto di imbecillità». Qualche nostro diplomatico annoiato ha voluto farsi bello con l'India sulla pelle dei nostri marò, convinto che sarebbe stato in grado di risolvere la grana diplomatica in poche ore, ricavandone molti onori. Difficilmente la decisione di collaborare con le autorità indiane, e quindi di consegnare i militari, apparentemente così saggia e amichevole, non è stata avallata anche da Roma, dalla Farnesina, in contrasto con la Difesa.

Secondo: se le autorità indiane si rifiutano di esibire il peschereccio bucherellato di colpi, i cadaveri dei pescatori, l'esito dell'autopsia e i proiettili, è d'obbligo dubitare dell'intera versione. Dunque, dove sono questi presunti "pescatori"? Possibile che anche le nostre autorità e la nostra stampa invece di attenersi alla versione dei nostri militari insistano a parlare di «pescatori indiani» di cui finora non s'è vista nemmeno l'ombra? Per quanto ci riguarda, e fino a prova contraria, c'è stato un tentato atto di pirateria ai danni di un'imbarcazione battente bandiera italiana. E gli autori potrebbero essere gli stessi che poche ore dopo hanno tentato di attaccare un cargo greco. Insomma, qui di sicuro ci sono solo due attacchi di pirateria, altro che pescatori. E chi ci dice che non siano proprio loro i pirati? D'altra parte, è sufficiente gettare le armi in mare per trasformarsi da pirati in innocui pescatori.

Dunque, la questione andrebbe posta in altri termini con l'India: com'è possibile che i pirati operino indisturbati a 20 miglia dalle coste indiane? Godono per caso di qualche copertura da parte delle autorità costiere? Non è forse che con l'arresto dei due marò le autorità indiane stanno cercando di insabbiare il fatto che al largo delle loro coste si verificano attacchi di pirateria? O peggio: non riesco proprio a pensare a nessun altro incidente che i pirati, in combutta con le autorità costiere, potrebbero escogitare per dissuadere gli Stati dall'assegnare forze militari a protezione delle navi mercantili.

1 comment:

Anonymous said...

Comportamento miserabile degli apparati diplomatici nazionali,non solo hanno consegnato i nostri militari a una magistratura che nella costruzione di teoremi non ha nulla da invidiare a quella italiana ma addirittura non si degnano di spiegare come sia stata possibile una simile follia.Mi fermo qui,se andassi oltre scriverei solo una sequela di insulti.
Toni