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Friday, March 02, 2007

Radicali: basta alibi

Villetti, Pannella e Boselli dopo le consultazioni al QuirinaleSignor Presidente, vi sono momenti in cui occorre il coraggio delle scelte difficili. Non è stato facile, per me, arrivare oggi, qui, al 36mo giorno di sciopero della fame per una vicenda di clamorosa illegalità: quella di otto senatori eletti dai cittadini, ma tuttora estromessi dal Parlamento, nel silenzio assordante di tanti protagonisti della politica, incluso Lei, purtroppo, signor Presidente del Consiglio.

E, allo stesso modo, non è stato facile, per me, decidere la mia astensione. In questa Camera, la maggioranza ha un vasto margine, e quindi è a maggior ragione opportuno un atto politico limpido, per contribuire ad aprire una discussione di fondo e non evasiva. Oggi questo Governo è fragile perché restano irrisolti tutti i nodi, dalla politica estera all'economia ai diritti civili, dove il Governo è stato l'interprete principale del pasticciaccio dei Dico, che potremo da oggi chiamare "qui lo Dico e qui lo nego".

Non è la sinistra comunista responsabile delle difficoltà: loro fanno il proprio mestiere. E' la sinistra riformista che non è neppure scesa in campo.

Da radicale, ritengo che serva una "rottura" nella politica italiana, a sinistra come a destra. E da radicale lavorerò (sostenendo anche i buoni atti del Governo, se ve ne saranno) perché ovunque possibile germogli la pianta delicata dell'alternativa liberale: per una politica estera di promozione della libertà e della democrazia; per una politica economica non centrata sulle tasse ma sulle riforme; per una giustizia degna di questo nome, a cui nessuno dedica una parola; e infine per l'affermazione delle libertà civili di ogni individuo. Grazie.

Daniele Capezzone, dichiarazione di voto alla Camera dei Deputati

Invece, la dichiarazione di voto di Roberto Villetti, per nome e per conto della Rosa nel Pugno, quindi anche dei deputati radicali, è stata: «Nell'insieme un giudizio positivo sul governo con alcune insoddisfazioni» (i "Dico").

Villetti, che ha parlato di un governo «animato da un forte spirito riformatore», ha definito «paradossale la crisi sulla politica estera», ma anche su di essa c'è un sostanziale «giudizio positivo».

Anche alla luce della posizione espressa da Villetti, Capezzone proprio non poteva far rientrare la sua decisione di voto per l'astensione. Come minimo il Gruppo avrebbe dovuto esprimere una fiducia più critica. A proposito, è stata convocata una riunione del Gruppo RNP per discutere la dichiarazione di voto?

Villetti dà un giudizio di merito sull'operato del Governo che va attribuito interamente anche ai deputati radicali. Non si può da una parte ripetere la cantilena "dei buoni a nulla", zittire chiunque nel partito denunci le lacune, le inadeguatezze, le porcate di questo governo, dicendo che "tanto lo sapevamo e lo sappiamo", e contemporaneamente votare la fiducia esprimendo «nell'insieme un giudizio positivo».

Se conta qualcosa ciò che accade in Parlamento... questo alibi da oggi non c'è più. La posizione ufficiale è un sostanziale «giudizio positivo». Se non la condividono, i radicali riconoscano e affrontino il problema politico.

Ci si lamenta che Pannella e la Bonino non siano invitati in tv. Bene, ma oggi si è lasciato che Villetti, in diretta televisiva, desse un giudizio di merito sull'operato del governo che non rappresenta minimamente quello radicale.

Anche nella Rosa nel Pugno, il problema non è lo Sdi, che fa il suo mestiere, ma dei radicali che hanno abdicato al loro. La Rosa nel Pugno ormai esiste solo in Parlamento, come propaggine dello Sdi, a cui di fatto i radicali hanno affidato la loro politica parlamentare, l'unica cosa che fin dall'inizio interessava davvero ai socialisti e anche a qualcun altro.