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Friday, May 02, 2003

Diario di eMMA bONINO dallo Yemen prove di democrazia
Il diario di Emma Bonino da Sanaa, dopo le elezioni politiche nello Yemen: «Anche se nessuno lo riconosce apertamente, a parte qualche dissidente coraggioso, la caduta di Bagdad comincia ad avere per questa regione lo stesso effetto che ebbe per l'est europeo la caduta del muro di Berlino». Questo l'articolo di Emma Bonino pubblicato sul 'Corriere della Sera' del 1 maggio 2003 in cui la leader radicale si sofferma sull'esito delle elezioni nello Yemen, il paese arabo in cui più avanzato è il processo di democratizzazione.
«L'Europa, dopo aver speso tante parole in questi mesi per affermare che la democrazia non si promuove e non si esporta con le bombe, è assente proprio in questo Paese che, senza molti concorrenti nel panorama medio-orientale, ha avviato da solo, con le sue poche risorse, il suo lento e difficile processo verso la democrazia».
«Ci sono stati anche incidenti e probabilmente il partito di governo avrà utilizzato più di uno strumento di pressione per conservare la maggioranza dei voti. Ma il solo fatto che i cittadini dello Yemen, unici in questa area del mondo, abbiano potuto scegliere da chi farsi governare, nel rispetto almeno formale della libertà e della segretezza del voto, è un fatto di straordinaria importanza. Questo non vuol dire che lo Yemen sia un paradiso in terra e una democrazia compiuta.
Molta strada deve essere ancora fatta».
«Ma pur in questo contesto, nello Yemen il difficile e lungo processo verso la democrazia è partito, l'Europa sia finalmente coinvolta politicamente dalle vicende di questo Paese ai massimi livelli, lo accompagni e lo sostenga nella delicata strada intrapresa, non solo con i suoi utilissimi e anche consistenti aiuti finanziari. Un segno tangibile di questo nuovo interesse sarebbe certamente l'apertura in Yemen di una delegazione dell'Unione». Leggi tutto
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