Da Enrico Letta contributo al dibattito sulla Convenzione europea
Sono venuti al pettine i nodi alla Convenzione europea per la carta che dovrà dare un nuovo volto alle istituzioni dell'Unone. Tre modelli-visioni si confrontano: intergovernativo, comunitario, federale. Domani pubblicherò una nota.
L'Italia può far perdere la partita all'Europa. Questa la riflessione, chiara e interessante, di Enrico Letta su il Riformista. Secondo il responsabile ecomomico della Margherita, che qualcuno vorrebbe a sfidare il Berlusca come candidato premier alle prossime politiche, «l'Italia è un Paese troppo debole per giocare la carta 'sovranista'» e quindi «se Berlusconi sceglie il metodo intergovernativo tradisce l'interesse nazionale e ci fa più fragili». In effetti il Governo italiano è decisamente orientato a sostenere il modello intergovernativo, preferito dai Paesi più grandi, che è anche la linea Giscard-Amato, mentre Letta sostiene quello comunitario, incarnato dal ruolo della Commissione e quindi sponsorizzato da Prodi. Sull'argomento non ho idee ben definite e nette. L'intergovernativo sembra il modello più cauto e pragmatico, quello comunitario pecca di burocratismo da superStato, mentre quello federale sembrerebbe il più democratico e partecipativo, ma è anche il più ambizioso. Vedremo.
il Riformista
Di seguito invece, «le buone ragioni che spingono il governo italiano e Giuliano Amato a optare per un'Europa intergovernativa»: Giscard sì, Prodi no. Per Amato, un'Europa politica non potrebbe essere governata secondo le stesse regole di quella economica.
Il Foglio
Secondo Franco Bernabè, parlando a Il Foglio dei problemi euroatlantici, "la salvezza può venire solo dalla Convenzione, sulla linea Giscard-Amato".
No comments:
Post a Comment