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Friday, May 30, 2003

L'Analisi. Troppo "sovranista" la bozza di Costituzione Ue
«Si dice che un buon compromesso debba lasciare tutti un po' scontenti, ma non troppo. Che non debba limitarsi al minimo comune denominatore fra le parti, ma neppure tentare fughe in avanti. Che debba stabilire principi flessibili e funzionali. Alla luce delle reazioni registrate, la bozza di Trattato costituzionale elaborata dal Presidium della Convenzione non è un buon compromesso. Si sapeva che per far riuscire la Convenzione andava trovata una formula intermedia fra le richieste dei "federalisti" più europeisti e le resistenze dei "sovranisti" intergovernativi». Tuttavia, «la curvatura data alle disposizioni-chiave, però, appare un po' troppo "sovranista" e tale da rendere la gestione delle politiche comuni a 25 poco praticabile». Il rischio è un'Europa «con ambizioni forti ma con istituzioni comuni deboli»
Rimane la regola dell'unanimità in troppe decisioni: «a 25 e più, non sarà possibile fare scelte importanti, se non solo Londra, ma anche Lussemburgo e Malta potranno porre un veto in materia fiscale. Ma anche per quanto riguarda l'approvazione del nuovo Trattato (e di future modifiche "costituzionali"), il vincolo della ratifica unanime è una ricetta per il disastro. Con l'allargamento, saranno in troppi a poter brandire l'arma del veto indiretto». «Appare necessario un principio di maggioranza "giusto" per le decisioni comuni, e l'unanimità non lo è». Il nuovo testo propone una doppia maggioranza, di Stati e di cittadini rappresentati (il 60%). «Un'estensione della nuova maggioranza qualificata, con clausole di salvaguardia per decisioni delicate, sarebbe più "giusta" e funzionale».
Sulla politica estera e di difesa, «si è ripiegato sul "sovranismo" inserendo nell'attuale art.III-196 troppe limitazioni all'eventuale ricorso al voto a maggioranza. Le disposizioni sul voto sono macchinose, a 25 possono paralizzare l'Ue e il ministro degli Esteri. Sul presidente unico del Consiglio un buon compromesso è possibile lavorando sulle sue prerogative e su una misura di "rotazione" fra i paesi da conservare per le altre formazioni del Consiglio».
«Ma un buon compromesso entro fine giugno richiederà ritocchi per venire incontro ai "federalisti" e rendere l'Ue capace di agire in modo efficace».
Analisi da Il Foglio
Qui, l'analisi de il Riformista

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