Blair ha subito respinto i luoghi comuni sul suo conto e sull'"europeismo corretto":
«Sono sempre stato un europeista appassionato... Credo nell'Europa come progetto politico. Non accetterei mai un'Europa che fosse solo un mercato economico». Ma «aprire il dibattito sull'Europa non significa essere antieuropeista».Sulle cause del momento di crisi dell'Europa, Blair è spietato.
«Solo con il cambiamento l'Ue troverà la propria forza e idealismo e quindi il proprio appoggio fra la gente... Non è una crisi delle istituzioni politiche, è una crisi della leadership politica».Determinato su globalizzazione e modernizzazione. Solo con il cambiamento, solo con un'economia modernizzata, guidata da una leadership chiara, l'Europa «troverà il proprio appoggio fra la gente».
«Se non affrontiamo la globalizzazione, rischieremo il fallimento a livello strategico... Alcuni hanno detto che voglio abbandonare il modello sociale europeo, ma ditemi: che tipo di modello sociale è quello che ha 20 milioni di disoccupati in Europa, tassi di produttività che cadono al di sotto di quelli degli Usa? Questo sta permettendo che l'India produca più laureati dell'Europa... L'India espanderà il suo settore biotecnologico cinque volte nei prossimi cinque anni, la Cina ha triplicato le sue spese in ricerca e sviluppo negli ultimi cinque... L'obiettivo del nostro modello sociale dovrebbe essere aiutare la nostra capacità di competere, di aiutare i nostri popoli ad affrontare la globalizzazione».Secondo Marco Pannella, Blair è «l'unico grande leader europeo possibile alternativa allo sfascio partitocratico».
Blair ha richiamato le linee del "rapporto Kok" del 2004: «Investimento in conoscenza, capacità, politiche del lavoro attive, parchi scientifici e innovazione, istruzione superiore, rigenerazione urbana, aiuti alle piccole imprese. Questa è politica sociale moderna, non regolamentazioni e protezione del lavoro che forse possono salvare alcuni lavori per un po', ma perdendone molti nel futuro».
«Con Tony Blair l'Ue ha un possibile - non probabile - grande leader, certo non federalista, certo europeista. L'alternativa resta lo sfascio civile, e vile, di una realtà partitocratica, non democratica, in declino inarrestabile fatto da parte di coloro che ne sono causa principale, al di fuori dei propri confini come nella considerazione dei propri popoli».Tema correlato: Così la lobby del camembert chiude i mercati ai contadini d'Africa, di Danilo Taino sul Corriere della Sera
3 comments:
mitico Tony! ;-)
Ora vedremo come fara' Prodi ad andare in giro a dire che Blair vuole l'"Europa dei mercati". Dovra' inventare un'altra idiozia delle sue...
Ma questo Blair non lo si può comprare e affidargli il Governo dell'Italia per un decennio? (Visto che i migliori sul mercato - Reagan (morto qualche mese fa) e Thatcher (in pensione) - non sono disponibili...). In Italia se fai un discorso del genere ti accusano di voler fare "macelleria sociale"...
Go Tony, we're with you! A noi. GM
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