Cittadini italiani in coma. Pochi, trepidanti, in sala d'attesa
Un impietoso 4,6% è il dato dell'affluenza comunicato dal Ministero dell'Interno alle 12, ma rilevato alle 11. Sul Tg5 scarno servizio, oggi urne aperte, senza neanche una parola sui quesiti e sulle personalità politiche che si sono recate ai seggi. Bene invece il Tg1, che ha ricordato su cosa si vota e ha mostrato il presidente Ciampi entrare al seggio per votare salutato dagli applausi di una piccola folla presente. Per la cronaca, segnaliamo che ha votato poco fa anche il coordinatore nazionale dei Giovani della Margherita.
Ok pelandroni che non siete altro, la domanica mattina vi concedo che non è facile alzarsi dal letto, soprattutto per andare a votare. Ve la siete voluta prendere comoda, ora però serve la mobilitazione di tutti.
Senza uno scatto d'orgoglio degli italiani, questo 4,6% inchioderebbe l'affluenza finale fra il 30 e il 35%. Una disfatta anche alla luce dell'analisi dell'Istituto Cattaneo, secondo cui ai referendum l'astensione fisiologica si colloca intorno al 43%: ma la partecipazione al voto scende dal teorico 57% al 34% se ha successo la campagna astensionista. Proprio il 34% sarebbe quindi la soglia sulla quale valutare il relativo successo o insuccesso degli inviti all'astensionismo.
Comunque andrà, saremo di fronte a un risultato storico, e occorrerà attrezzarsi di conseguenza. Se neanche di fronte a una campagna così animata, a temi che toccano nel profondo le coscienze e il vissuto di ognuno di noi, gli elettori italiani sapranno svegliarsi dal loro torpore, non sarà solo una sconfitta per i referendari ma per tutto il Paese. L'Italia che rinuncia a una delle schede che la Costituzione gli ha assegnato, che si fa dire dalle gerarchie vaticane come votare, che si tiene così com'è la legge più oscurantista del pianeta, è un'Italia destinata alla serie B, al declino.
Questione meridionale. I primi dati mostrano per di più un Paese spaccato: sarebbe terribile se il centro-nord superasse il quorum e il centro-sud confermasse il ruolo di zavorra che alcune forze politiche gli rimproverano. Sarebbe molto antipatico vedermi imposta la legge 40 dall'ignavia del Sud.
Dato nazionale ore 11: 4,6%
Nord 5,7%
Centro 5,8%
Sud 2,3%
Isole 2,8%
Il dato non è incoraggiante, ma aspettiamo stasera. Secondo Renato Mannheimer se stasera il dato sarà almeno del 35% il quorum è possibile.
2 comments:
ehehehehe, fate pena voi radicali. Ne trovate sempre una per lamentarvi. Buona sfortuna.
Christian
Non condivido affatto una delle premesse del tuo ragionamento (una campagna così animata, a temi che toccano nel profondo le coscienze e il vissuto di ognuno di noi").
La campagna è stata vivace sui grandi quotidiani nazionali e su Internet, che però raggiungono una netta minoranza dell'elettorato. Il vero strumento che entra nella testa degli italiani è la TV, e da questo punto di vista la RAI ha fatto il minimo sindacale (sono generoso) mentre mediaset ha di fatto oscurato il referendum (a conferma di questo mi sembra che l'affluenza sia più alta nelle città piuttosto che in provincia, dove prevalgono stampa locale ed è meno diffuso l'accesso alla rete). Aggiungiamoci il fatto che gli italiani si sono stufati dei referendum e che nei piccoli centri dove è più forte l'influenza delle parrocchie e il "condizionamento sociale" in genere, praticamente andare ai seggi significa rivelare il proprio voto e il quadro è completo.
Nel '95, quando per l'ultima volta si raggiunse il quorum, si astenne il 42% degli italiani: e fu una campagna combattutta a colpi di schermi neri e appelli di Zanicchi, Bongiorno e Gerry Scotti che minacciavano l'oscuramento dei loro programmi. Un'Italia apatica non capisce e non vuol sentir parlare di temi ostici eugenetica, cellule staminali, eterologa ed embrioni.
Detto questo, non mi aspettavo il quorum ma il dato finale (probabilmente sotto il 25%) è nettamente distante dalle mie, non ottimistiche, previsioni (tra i l35% e il 40%)
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