Pagine

Thursday, November 24, 2005

Boccate di realtà

Christian Rocca, appena sbarcato in America, si gode la sua boccata di realtà.
«Sull'Iraq sono moderatamente ottimista. Abbiamo risolto un problema, Saddam, e sono convinto che alla fine vinceremo. Non vedo perché dovremmo fare autocritica. E se dovessi muoverne una al presidente George W. Bush è quella semmai di non essere abbastanza ambizioso: sulla democratizzazione dovremmo essere più pressanti, sia con i nostri alleati, Egitto e Arabia Saudita, sia con la Siria». William Kristol
Lawrence F. Kaplan, su New Republic, scrive delle curiose «tradizioni» avviate con questa guerra: i liberal «contro il liberalismo». Ogni volta che il kissingeriano Scowcroft apre bocca per criticare la guerra in Iraq, i Democratici, gli editorialisti liberal e i blogger di sinistra applaudono. «Il cinismo alla Scowcroft è in voga nel partito che fu di Woodrow Wilson», che addirittura sembra essere diventato «il nemico numero uno tra i liberal». Una «cruda versione di realismo a buon mercato» ha suggestionato la sinistra americana. «Se l'idealismo ha fallito in Iraq, la soluzione sta nei mezzi, non abbandonando l'idealismo, e certamente non nel cinismo di Brent Scowcroft», conclude Kaplan.
Sapesse che succede in Italia...

Solo chi guarda all'Iraq con le lenti del pregiudizio, scrive Max Boot sul Los Angeles Times, pensa che le cose in Iraq stanno andando male e che la guerra è stata un errore. I dati dicono il contrario.

1 comment:

perdukistan said...

occhio a non scambiare, come fa ormai da anni l'americanista rocca, il training autogeno per la realta' (o il realismo) dei buscisti o dei chiacchieroni make in weekly standard.

l'imputare a bush di non essere ambizioso abbastanza non ha niente a che vedere con la promozione di liberta' e democrazia, bensi col pararsi il culo, da parte dei neoconservatori nonche' far circolare buzz in ambienti pro-militari di vario tipo.

purtroppo, e sottolineo il purtroppo, l'effetto domino in asia minor e' ancora di la' da venire. l'altro giorno, per esempio, la lega araba, presente la delegazione irachena e la liberale/liberata libanese e/o la moderata giordana, ha adottato un documento in cui si parla di 'resistenza' in iraq auspicando l'adozione di un chiaro calendario per l'uscita delle truppe americane. le notizie e/o la mancanza di chiarezza a proposito di politiche relative ad armi chimiche e carceri speciali (tanto per menzionare gli ultimi accidenti) non aiutano a presentarsi come fari della democrazia. l'ambizione nei confronti del medio-oriente va giocata a casa propria con massicce aperture e riforme sostanzialmente liberali.

and - last but not least - ora che li invita perfino d'alema (mentre essi non degnano di un saluto manco capezzone quando passano dal belpaese), li vogliamo archiviare 'sti neoconservatori. state affa' la figura di quelli che facevano i paninari dall'87 in poi ;)

happy thanksgiving