Al Qaeda, per impedire le elezioni, sabotare il processo democratico, destabilizzare il paese, cerca di colpire e uccidere chiunque sia complice degli Usa nella guerra al terrorismo e all'islamismo e funzionale al processo democratico: la Bhutto corrisponde perfettamente all'identikit, ma anche lo stesso Musharraf.
Ma Al Qaeda gode di molte complicità in Pakistan. Dalla semplice mano d'opera alle connivenze con l'intelligence pachistana. La Bhutto sarebbe stata la sfidante più pericolosa per il presidente Musharraf alle prossime elezioni parlamentari dell'8 gennaio. Per questo, sarà importantissimo che le intelligence occidentali, americana ed europee, riescano a comprendere le reali responsabilità di Musharraf. Se gli attentatori abbiano goduto di complicità, quali e a che livello negli apparati di potere pachistani; se in qualche modo l'ex generale abbia favorito l'uccisione della sua principale avversaria o se, semplicemente, non abbia il controllo dei servizi di sicurezza.
Il marito della Bhutto ha già puntato il dito contro il governo, già oggetto di molte polemiche per le deboli misure di sicurezza riservate alla leader dell'opposizione.
Musharraf potrebbe aver pensato che l'instabilità conseguente all'assassinio della Bhutto gli avrebbe fornito una valida giustificazione per rinviare o annullare le elezioni e per assumere ulteriori poteri e iniziative di repressione. Ma l'instabilità rischia di trasformarsi in guerra civile e di travolgere egli stesso.
Il dolo, o il fallimento del presidente Musharraf nel garantire una protezione efficace alla Bhutto, pongono comunque pesanti interrogativi sul futuro del Pakistan e sulla politica da perseguire con Islamabad.
Gli Stati Uniti «condannano con forza questo atto codardo da parte di assassini estremisti che stanno cercando di sabotare la democrazia in Pakistan», ha dichiarato il presidente Bush. «I responsabili di questo crimine devono essere portati davanti alla giustizia. Noi ci uniamo ai pakistani nella loro lotta contro le forze del terrore e dell'estremismo. Li incoraggiamo a onorare la memoria di Benazir Bhutto continuando nel processo democratico per il quale ha così coraggiosamente sacrificato la sua vita».
Washington ha investito politicamente molto sulla riconciliazione tra la Bhutto e Musharraf. Il ritorno della Bhutto nel suo paese e la possibilità per lei e il suo partito di partecipare a elezioni libere e corrette erano i fondamentali della politica di Bush in Pakistan. E adesso?
Il dolo, o il fallimento del presidente Musharraf nel garantire una protezione efficace alla Bhutto, pongono comunque pesanti interrogativi sul futuro del Pakistan e sulla politica da perseguire con Islamabad.
Gli Stati Uniti «condannano con forza questo atto codardo da parte di assassini estremisti che stanno cercando di sabotare la democrazia in Pakistan», ha dichiarato il presidente Bush. «I responsabili di questo crimine devono essere portati davanti alla giustizia. Noi ci uniamo ai pakistani nella loro lotta contro le forze del terrore e dell'estremismo. Li incoraggiamo a onorare la memoria di Benazir Bhutto continuando nel processo democratico per il quale ha così coraggiosamente sacrificato la sua vita».
Washington ha investito politicamente molto sulla riconciliazione tra la Bhutto e Musharraf. Il ritorno della Bhutto nel suo paese e la possibilità per lei e il suo partito di partecipare a elezioni libere e corrette erano i fondamentali della politica di Bush in Pakistan. E adesso?
Nel lontano 1988 la Bhutto era stata la prima donna eletta primo ministro in un paese musulmano. Qualcosa di impensabile oggi, a dimostrazione di quanta strada abbia compiuto il fondamentalismo da allora ad oggi e di quanto poco o nulla abbiano a che fare con la sua avanzata nel mondo islamico le politiche degli Stati Uniti, quelle post-11 settembre, quelle clintoniane degli anni '90 e tutte quelle volte a contrastare l'Unione sovietica, prima del 1989.
Tutti i giornalisti chiedevano a Benazir Bhutto se avesse paura di venire assassinata. Era la domanda di rito. Il suo semplice ritorno in patria nel 2007 si è rivelato una sfida all'islamismo molto più di quanto lo fosse nel 1988 venire eletta primo ministro.
Tutti i giornalisti chiedevano a Benazir Bhutto se avesse paura di venire assassinata. Era la domanda di rito. Il suo semplice ritorno in patria nel 2007 si è rivelato una sfida all'islamismo molto più di quanto lo fosse nel 1988 venire eletta primo ministro.
8 comments:
E' vero, caspita, i responsabili di questo grave atto devono essere portati davanti alla Giustizia. Peccato che un Tribunale Internazionale per i crimini contro l'umanità deve ancora essere creato. A quel punto Bushetto e il suo amichetto Musharraf ci salirebbero eccome sul banco, ahii ahhi se ci salirebbero...
L'assassinio della Bhutto, donna e per nulla filo-americana come l'hanno descritta i giornali, dava fastidio a George, così Washington ha armato al momento giusto (guarda caso a pochi giorni dalle elezioni che l'islamico stravincerà) la sua manu militari. Come al solito i cattivoni di al qaida hanno fatto il resto, caproni espiatori che non sono altro.
Ma sono disperati alla Casa Bianca, e questo atto lo conferma, il femminile avanza ovunque nel mondo e nell'universo, la forza femminea che riequilibrerà lo strapotere (autodistruttivo) maschile non potrà essere fermato. Inutile uccidere il corpo delle donne; è l'anima femminile (che non ha forma corporea) che non si potrà fermare
baci
A.
il marito dà la colpa a musharraf, ma certo anche al qaeda aveva interesse a eliminarla
Si, è vero anche questo, Al qaida aveva un grande interesse ad ucciderla, infatti nell'ultimo messaggio il numero 2 di Osama Bush Laden, Al qualcosa, ha detto: "lei amica americani... noi ammazzeremo... lei nemica di islam... lei donna... quindi inferiore ma senza burqa, scandaloooo"
Condoleeza, che donna vorrebbe essere, starà festeggiando alla grande nel suo lussuoso appartamento con vista sull'obelisco massonico della capitale... ma lei non è quello l'obelisco che sogna...
adriano
Ma certo, come non vedere il complotto giudo-massonico americano dietro all'assassinio. Mancava però l'interpretazione freudiana dell'obelisco...
Dov'è il vate Giulietto Chiesa? Dove l'eccellente storico C.?
Illuminateci, o voi che tutto capite.
P.S. Povero JimMomo, che deve sopportare.
Be bop non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere, ma alice nel paese delle meraviglie è stato scritto apposta per tutti noi... lewis carroll conosceva bene la nostra ostinazione, o meglio la nostra caratteristica di crearci ad hoc delle realtà di comodo che formano l'intero nostro mondo conosciuto ed accettato
per tua conoscenza, visto che mi sembri abbastanza digiuno di vero sapere, l'obelisco è davvero massonico. I padri fondatori del Paese che tu idolatri, ma di cui non sai un cavolo, erano profondi conoscitori dell'occulto, come del resto chi detiene seriamente il potere nel mondo. Washington è stata eretta riprendendo tutta una serie di simbologie dell'antico Egitto (anche perché i veri padroni del mondo derivano da quella linea di sangue) e, insieme al pentagono (penta) e alla casa bianca sono costruiti riproducendo coordinate stellari (con la costellazione di orione, del resto come le tre grandi piramidi egizie) e dando la possibilità al sole (il vero Dio delle classi dominanti) di allungare i suoi raggi in maniera precisissima durante il solstizio di primavera
su be bop c'è sempre tempo per aprire gli occhi sul mondo, pian piano puoi riuscirci anche tu
Meno male che c'è lei, Adriano, che mi illumina sul "vero" sapere.
Non per fare il pignolo, ma nella mia ironica risposta non ho scritto che l'obelisco non abbia un riferimento massonico. Sorridevo solo dell'interpretazione volgarmente sessuale ("...non è quello l'obelisco che sogna...").
"i veri padroni del mondo derivano da quella linea di sangue"
Altro che Lewis Carroll, qui siamo al livello di Aldous Huxley...
Ora sì che riesco ad aprire gli occhi (Horus sei dank).
Né Aldus Huxley né altro il riferimento è semplicemente a David Icke (e al suo naturale ispiratore Zecharia Sitchin).
Mi da del lei, che carino. Farò altrettanto. Lei può credere in ciò che vuole, ovviamente. Ma che esista un legame fra massoni, ebrei e ed ex templari con la globalizzazione è un altro dato di fatto difficilmente smentibile. Le irrisioni di gente come lei sono o da bimbetto ingenuo o sospette. La maggior parte dei denigratori, di un certo lignaggio, sa benissimo come stanno le cose ma ovviamente depista (o cerca di depistare) i poveri babbei che ancora credono (o devono credere) alle facce da gonzi che ci governano
buon anno
EX TEMPLARI?
ADRIA' A TE ER GIACOBBO DE "VOYAGER" TI HA FATTO MALE..
UHAUHAUHAUHAUAHUAH
ALESSANDRO
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