Se il filmato, diffuso da la Repubblica, che sembrerebbe ritrarre il generale Speciale in gita domenicale al Passo Rolle con moglie e amici al seguito utilizzando i mezzi della Guardia di Finanza - un elicottero e un aereo da trasporto Atr 42 - dovesse essere rappresentativo dell'uso che il comandante ha fatto delle risorse pubbliche, sarà un Tribunale militare a stabilirlo.
Ci sembra evidente che Bonini e la Repubblica cerchino in qualche modo di dimostrare che l'allontanamento del generale Speciale dal comando fosse giustificato dal suo discutibile operato. Per la scarsa considerazione che abbiamo per gli apparati dello Stato nella gestione delle risorse pubbliche, ai massimi livelli di sprechi e privilegi, non ci stupiremmo, anzi, avremmo solo delle conferme, se venisse accertata una condotta davvero biasimevole da parte di Speciale. Non sarebbe il primo e non sarà, purtroppo, nemmeno l'ultimo, ad approfittare con disinvoltura e arroganza disarmanti dei potenti mezzi a disposizione per uso personale. E sui troppi "occhi chiusi" dai finanzieri, o dai vigili urbani, le voci sono molte e non del tutto infondate.
Tuttavia, queste circostanze non alleggeriscono, semmai aggravano, la posizione del Governo e del ministro Padoa-Schioppa. Ne sanciscono definitivamente l'incapacità. Per loro, infatti, parla l'atto di revoca di Speciale su cui si è espressa la Corte dei Conti: non solo non era motivata, e prefigura un «eccesso di potere», ma pensavano persino di promuoverlo alla Corte dei Conti. Insomma, agli atti non risulta che la decisione di rimuoverlo fosse minimamente dovuta ai disdicevoli comportamenti che oggi sembrano venire alla luce.
Dunque, se quella condotta era nota al ministro, non averne fatto riferimento esplicito come giustificazione della revoca delinea una comprensione ai limiti di un comportamento omertoso. Se invece non ne era a conoscenza, allora sarebbe dimostrata la sua incapacità nel gestire la macchina amministrativa.
Un'aggravante, dicevamo, perché con la loro epurazione politica il Governo e Padoa-Schioppa hanno creato le condizioni tali per cui, se davvero il generale Speciale si fosse macchiato della condotta che gli viene attribuita, un cattivo funzionario pubblico se ne potrebbe tranquillamente andare a spasso con la patente del martire politico, in barba ai contribuenti che gli avrebbero pagato le gite domenicali.
Un'incapacità simile a quella dei magistrati che perseguono un imputato senza avere prove sufficienti per ottenerne la condanna. Nel caso in cui quello stesso imputato fosse davvero colpevole, il danno sarebbe doppio: non solo si perde il processo, ma si regala a quell'imputato l'aureola del martire.
3 comments:
Così come è stata la Corte dei Conti ed il TAR a decretare la illeggittimita della destituzione di Speciale, aspettiamo ciò che appurerà il tribunale militare per quanto riguarda spigole e voli privati del generale. Mischiare le cose mi sembra, oltre che non corretto, inopportuno e pretestuosoInsomma, un goffo tentativo di "buttarla in caciara".
Beh, per la verità ha iniziato Repubblica a "buttarla in caciara".
Per il resto (oltre alla figuraccia dell'esecutivo) è bene e giusto attendere.
Flash
...francamente siamo ad un patetico paradosso dove quello (Padoa Schioppa) che doveva essere l'ineccepibile punta di diamante del Governo, si manifesta come un uomo letteralmente fuori dal mondo (leggi i "bamboccioni" e "le tasse sono bellissime"), dal piglio autoritario e menefreghista sia nei confronti delle regole alla base delle più elemetari logiche di potere tra apparati, che di un pur minimo spirito di servizio verso il Paese stesso che dovrebbe onorare dimettendosi.
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