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Wednesday, December 05, 2007

Padoa-Schioppa ministro pirata

«Vedremo come andrà a finire», avevamo scritto in un post di qualche tempo fa. Ebbene, è andata a finire che il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva, presentata dal Ministero dell'Economia, degli effetti della sentenza del Tar del Lazio, che il 16 novembre aveva ritenuto illegittima la revoca del consigliere del CdA Rai, Angelo Maria Petroni.

In una democrazia matura non c'è alcun dubbio che sconfessato il proprio operato addirittura dal più alto tribunale amministrativo, un ministro si sarebbe immediatamente dimesso. Ma Padoa-Schioppa, oltre a muoversi ai confini delle regole - e, anzi, potremmo ora sostenere ben oltre quel confine - non si muove dalla sua poltrona e ci rimane con una certa arroganza da Mr. Spocchia.

Il ministro Padoa-Schioppa giustificò la revoca del consigliere d'amministrazione Rai "in quota" all'opposizione con la necessità di superare la situazione di stallo dell'azienda, immobilizzata dai contrapposti veti dei vertici "politici". Adesso sarebbe lecito chiedersi, e chiedergli, chi se non lui, Padoa-Schioppa, ha contribuito più di tutti ad aggravare quello stallo con un'iniziativa illegittima, la cui reale motivazione ora appare in tutta la sua evidenza: l'occupazione prodiana della Rai?

Come sia stato possibile che un'autorevole ministro "tecnico", stimato economista, ex membro del board della Bce, si sia prestato a un gioco di potere e poltrone di così basso livello, agendo come braccio armato di Prodi, rimane un mistero buffo e, purtroppo, triste.

1 comment:

Anonymous said...

P-Scalfari, P-BarbaraSpinelli