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Monday, June 21, 2010

Porre fine all'agonia

Si dice che sbagliare è umano ma perseverare... Ebbene, Lippi non solo persevera, sprofonda con i suoi errori. Il rebus non si può risolvere perché la madre di tutti gli errori è a monte, come ho scritto dopo l'esordio. In breve: non puoi puntare tutto sul vecchio gruppo, salvo all'ultimo momento accorgerti che la squadra va un po' svecchiata, e affidarti a due innesti giovani pretendendo che d'improvviso esplodano, sperimentando moduli e formazioni titolari mai provate prima. Con Criscito gli è andata bene, anche perché il ruolo di terzino è anche meno complesso; ma Marchisio lo sta letteralmente bruciando, per altro in ruoli non suoi. Avesse puntato due anni fa su un gruppo completamente rinnovato, di giovani che poteva far crescere nei tempi giusti, magari oggi ci sarebbe mancato un pizzico d'esperienza, ma la squadra sarebbe stata certamente più brillante e fresca.

Questo l'errore di fondo, ma poi ci sono veri e propri sfondoni tattici dell'ultima ora: Borriello, che non mi fa impazzire, era il più adatto - anche fisicamente - a "fare reparto" da solo, mentre Gilardino e Pazzini hanno bisogno di piedi buoni, molto buoni, al loro fianco. Non ha senso portarsi Di Natale (capocannoniere della serie A) - che non è né Totti né Del Piero né Cassano - per non farlo giocare o non farlo giocare di prima punta. E ancora: pretendi che Marchisio faccia il Perrotta? Potevi portarti Perrotta, non avrebbe sfigurato in questo centrocampo. Iaquinta e Camoranesi hanno avuto una stagione ancora più travagliata di quella di Totti: forse era meglio fossero rimasti a vederlo da casa il Mondiale. E come si fa a togliere Pepe, quanto meno dinamico e intraprendente, per un Camoranesi raccapricciante? E perché infliggere questa umiliazione a un Cannavaro bollito?

Nelle sue conferenze stampa Lippi si copre di ridicolo: dice che contro i difensori alti della Nuova Zelanda bisogna giocare palla a terra e scambi stretti, e mette Iaquinta lasciando fuori Di Natale; dice che a casa non c'erano giocatori in grado di fare la differenza, sapendo di mentire e che le sue scelte non sono affatto state "tecniche". Le convocazioni di Lippi, e le sue formazioni, non aiutano certo a dissipare il sospetto che cerchi di "valorizzare" (si fa per dire, visto gli esiti) l'organico non proprio stellare della Juventus di quest'anno (mai meno di cinque in campo, sei se non si fosse infortunato Buffon). E a voler essere maliziosi, sarebbe interessante sapere quanti tra i convocati e gli stessi titolari di questa nazionale sono assistiti da procuratori nell'orbita del figlio del nostro ct.

Il nostro si conferma comunque il girone più materasso, eppure arriveremo con ogni probabilità secondi. E la mia previsione è che ci arriveremo con tre punti, cioè pareggiando anche con la Slovacchia a fatica. Saremo probabilmente l'unica seconda a qualificarsi con tre punti. Un danno incalcolabile per le nostre possibilità di andare avanti nel torneo, perché arrivando primi avremmo incontrato agli Ottavi una tra Giappone e Danimarca (secondi incontreremmo l'Olanda); ed eventualmente ai Quarti, considerando le difficoltà della Spagna, una tra Svizzera e Cile (mentre arrivando secondi, e battendo l'Olanda agli Ottavi, ci aspetterebbe il Brasile). Insomma, arrivando primi avremmo avuto spalancate le porte della Semifinale (Spagna permettendo), ma è inutile farsi illusioni: la squadra è bollita, Lippi fuso. Meglio augurarsi di uscire quanto prima, per non doverci vergognare oltre.

P.S. - Le squadre europee si confermano ben poca cosa ai Mondiali che si giocano lontani dall'Europa... un mistero. Spagna e Inghilterra possono ancora riprendersi, se no si va verso una finale Brasile - Argentina.

3 comments:

Frank77 said...

D'accordo su tutto,tranne sul gruppo di giovani su cui puntare.

Tutti questi giovani di valore io in Italia non li vedo,infatti anche i risultati dell'under21 in questi anni sono stati disastrosi.

Jean Lafitte said...

vero che si poteva puntare prima e meglio sui giovani e portare meno juventini. ma borriello lasciamolo a casa da solo e di natale come prima punta non avrebbe toccato più palle di gilardino.

comunque ho visto nazionale peggiori.

vero che le nazionali europee fuori dall'europa spesso si perdono. per questo bisognerebbe rivalutare molto la finale persa ai rigori nel 1994.
miglior risultato di sempre di una non europea in un mondiale giocato fuori dall'europa

Zamax said...

Abbastanza d'accordo. Ma non su Criscito, impalpabile. Era meglio tenersi Grosso, che comunque è un giocatore che ha i suoi numeri e questo nelle competizioni fra nazionali, dove il gioco di "squadra" non è mai di grandissimo livello, conta sempre. Tanto più che in nazionale ha sempre giocato meglio che nei club. Visto il materiale non esaltante che ci resta io - sessantamilionesimo allenatore della nazionale, compresi gli immigrati - proporrei una squadra fatta così:
Marchetti; Maggio Bonucci Chiellini Zambrotta; Pepe Gattuso Montolivo De Rossi Di Natale; Pazzini. Più un 4-5-1 che un 4-3-3, con Pepe e Di Natale molto larghi. A patto che la squadra giochi molto stretta, alla spagnola o alla barcellonese per intenderci. Preferisco Gattuso a Palombo, perché il secondo è solo un onesto pedalatore mentre il primo è un pedalatore con una certa personalità. E questo conta in un mondiale. Criscito, come ho detto, è stato impalpabile: bene, bravo 5+ o 6 meno meno come usavano gli insegnanti pietosi una volta. Maggio non sarà un gran difensore però ha personalità, ha iniziativa ed è in forma. Il soldatino Zambrotta può andare a sinistra, visto che è mezzo rinato. L'importante è che la coppia centrale di difensori si tenga alta e soprattutto che supporti, insieme a Maggio e Zambrotta, senza riserve mentali l'azione dei centrocampisti, che sennò - vecchia maledizione del calcio italiano - si trovano a navigare in solitudine nel mezzo del campo. Cannavaro, anche quand'era al meglio della forma, ha avuto sempre il difetto di ancorare la difesa nella sua metà campo e di ritardare l'azione di appoggio ai centrocampisti. Insomma, non ha mai avuto l'istinto di accorciare la squadra. Anche per questo la sua esperienza spagnola è stata deludente.