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Wednesday, October 19, 2011

Nulla di meglio da offrire

Quando dubito che in Italia una "soluzione spagnola" - passo indietro di Berlusconi ed elezioni a breve - produrrebbe esiti simili a quelli spagnoli, mi riferisco esattamente al genere di cose che si leggono oggi sul Wall Street Journal. Titolo dell'articolo: «Italy's Absent Opposition». Nel quale si sottolinea la totale inadeguatezza dell'opposizione, che non ha una proposta di politica economica univoca e realistica: semplicemente il Pd «non ha nulla di meglio da offrire».
«It is not that Mr. Berlusconi's economic policy represents Italy's best hope of climbing out of the quagmire of debt. A combination of spending cuts, job cuts and tax hikes, the government's austerity package has rightly been criticized for constricting rather than encouraging economic growth.
(...)
Even if it does not represent the best of all possible strategies though, Mr. Berlusconi's agenda is nevertheless the only serious package of reforms on offer. Despite crowing for Mr. Berlusconi's resignation for months, Italy's main opposition, the Democratic Party, has failed to advance any realistic alternative to his budgetary proposals. No matter how valid its criticisms of Mr. Berlusconi's austerity measures, the Democratic Party has nothing better to offer.
(...)
Even at the risk of splitting the party and incurring future electoral losses, the Democratic Party's leadership must recognize that it has a responsibility to elaborate a clear and effective economic policy focused on encouraging growth and stabilizing public spending. It will be tough, but Mr. Berlusconi's victory demonstrates that the Democratic Party needs to rethink its economic strategy from scratch if Italy is to recover».

9 comments:

Frank77 said...

Beh non è detto che le elezioni anticipate sarebbero vinte dalla sinistra.

Cachorro Quente said...

Ti ripeto domanda già fatta: tu pensi sinceramente che sia meglio continuare con QUESTA maggioranza, in QUESTE condizioni fino al 2013 (cioè per più di un anno: un era geologica, in corso di una crisi come questa) piuttosto che andare a elezioni anticipate?
Qualsiasi maggioranza esca dalle urne sarà più solida di questa e non avrà neanche l'urgenza del giudizio elettorale. E, detto en passant, la destra avrebbe più probabilità di vincere le elezioni ora che non tra un anno (ammesso che a quel punto siano rimasti i soldi per allestire le cabine elettorali), tanto che l'opposizione si guarda bene dal fare nulla per ottenre le elezioni anticipate, ma Berlusconi farà di tutto per mantenere il potere fino all'ultimo secondo possibile utilizzando ogni risorsa.

La posizione del WSJ comunque mi sembra essere altamente irrealistica, cosa si aspetta che l'opposizione parli di tagli della spesa in fase di campagna elettorale?

Stefano said...

tranquilli, il governo fino al 2013 non campa.

è tenuto in vita artificialmente da un gruppo (nutrito) di peones. Che hanno tutto l'interesse a tirare a campare, MA sanno che, se si dovesse passare dal referendum e il ritorno alla preferenza, sarebbero ineleggibili. Scilipoti rischierebbe di essere trombato anche se la lega lo presentasse in val brembana, o il pd a modena.

quindi il governo cadrà presumibilmente quando le nuove elezioni saranno appena prima del referendum.

se per caso berlusconi decidesse di mettere mano alla legge elettorale, sarebbe un suicidio politico, perderebbe all'istante i 'responsabili'.

invece se li può tenere, e nominarli nella prossima legislatura, tanto sono dei mercenari perfetti. Ci sta un Rutelli che parte radicale, poi diventa un socialdemocratico e poi un baciapile, ma c'ha messo 20 anni. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea durante la loro vita, anche se non necessariamente la cosa comporta un cambio di schieramento.
Ma non 20 giorni dalle grida 'berlusconi muori' dai banchi dell'idv al bacio dell'anello dopo la fiducia, questo è troppo anche nella patria di machiavelli e di tomasi di lampedusa.

dell'opposizione preferisco non parlare. Dopo l'intervista a d'alema l'altro giorno, quella in cui dava del 'coraggioso' a casini, aka 're dei paraculi', sto ancora cercando di recuperare i miei coglioni, pare li abbiano avvistati tra i mantello e il nucleo terrestre.

JimMomo said...

"sto ancora cercando di recuperare i miei coglioni, pare li abbiano avvistati tra i mantello e il nucleo terrestre".

:-)))

Marcantonio said...

Mentre il WSJ - giornale che gli analisti finanziari che fanno schizzare in alto spread e debito italiano (e non solo) leggono - si interroga sul programma della futura maggioranza alternativa al berlusconismo, continuiamo a spaccare capelli all'infinito su quanti mesi il governo attuale potrà durare e sulla data delle elezioni. Per eleggere chi? Che intenda fare che cosa? Cachorro Quente, pensi davvero che gli elettori stufi di Berlusconi siano pronti a votare i vaghi propositi di svolta di Bersani e della Rosi Bindi, entrambi visti - al Sud ma non solo - come i politici delle tasse? Per vincere le elezioni, occorrerà affermare in modo convincente che vi sarà una fase prolungata di tagli e stagnazione, accompagnata da quelle riforme che né Berlusconi né gli statalisti PD, UCD, IDV e compagnia hanno mai voluto fare (sistema sanitario, liberalizzazioni, sistema politico, sistema delle autonomie, ecc.). A meno che non si creda davvero che i cantieri comunali stile socialismo reale di cui Bersani ha avuto l'impudenza (o l'ingenuità) di parlare in TV siano la risposta alla disoccupazione galoppante ...

Cachorro Quente said...

"Cachorro Quente, pensi davvero che gli elettori stufi di Berlusconi siano pronti a votare i vaghi propositi di svolta di Bersani e della Rosi Bindi, entrambi visti - al Sud ma non solo - come i politici delle tasse?"

Io ho detto chiaramente che qualsiasi maggioranza esca fuori dalle urne sarà meglio di questa (anche se la legge elettorale rema contro).

Se rivince Berlusconi, pazienza: non potrà fare peggio di quello che sta facendo ora in cui dedica metà del suo tempo a salvarsi il culo, l'altra metà a pagare i dividendi ai Responsabili vari.

Se vince Bersani, incrociamo le dita e speriamo nel pragmatismo che in altre occasioni ha dimostrato (non lo giudicherei sulla scorta di vaghe promesse elettorali) e che sappia tenere a bada i Fassina e Bindi vari. Il Prodi del 1996 sarebbe meglio, ma non si può avere tutto nella vita.

Se c'è un pareggio come nel 2006 per il Prodi-bis siamo nella merda, ma si può sempre contare in un colpo di mano delle autorità europee che impongano un governo tecnico o un commissariamento de facto dell'Italia (non capisco perchè gli indignati vedano questa opzione come un male).

Comunque: per quel poco che capisco io di economia, un taglio della spesa drastico potrebbe essere fatale (la spesa andava tagliata quando l'economia andava meglio: e qui il centro-sinistra ha grosse colpe). Penso che l'unica manovra con effetto immediato che si potrebbe implementare sarebbe la liberalizzazione del mercato del lavoro. Deregolamentare l'avvio di un'impresa anche non puzzerebbe, ma l'effetto forse sarebbe più tardivo (di nuovo: parlo da ignorante).

Stefano said...

@cachorro
dipende _dove_ tagli drasticamente la spesa.
Facciamo che il governo abbia 100 da spendere, in opere pubbliche. Possono essere investiti in un aeroporto inutile in molise, appaltato a amici di amici, con intermediari alla lavitola-tarantini nel mezzo, portando lavoro a 1000 persone per 10 anni. (non prendetemi per un ingenuo plz, so che il clientelismo non ha colore, ho usato quei due perchè sono di attualità)


Oppure si può prendere 50 di quei 100 (50 lo uso per gli interessi del debito, ad esempio) e li uso per finanziare, che so, detrazioni fiscali alle startup del settore web. Che portano lavoro a 1000 persone subito, si spera molte di più nel tempo, e che rendono un po' più competitiva l'Italia sul contesto internazionale.

Il cost saving si fa anche nelle aziende private. Ma, a meno che non ci siano dei magheggi in atto, tipo alzare fittiziamente l'ebitda per vendere, viene fatto su ciò che non è finalizzato alla produttività. Col cost saving si liberano risorse per investire in nuovi progetti che potranno portare redditività in futuro.

credo che la parola chiave sia 'futuro'. Alle prossime elezioni, voterò il primo politico, non mi importa il colore, che mi convincerà che ha il 'futuro' di questo paese in testa. E magari nel cuore, che non farebbe male.

JimMomo said...

"Detrazioni fiscali"? Sempre di aiuti si tratta. Lo Stato dovrebbe abbassare le aliquote e lasciare che gli investimenti si indirizzino liberamente nei settori che prevedono più proficui, cosa che nessuno può sapere a priori. Infatti di detrazioni e incentivi ne sono stati introdotti molti in questo decennio, anche molto costosi, ma nulla ha funzionato per rilanciare sul serio l'economia.

Stefano said...

mah. L'idea che il governo (nella concezione di governance anglosassone, ovvero mediare tra gli interessi legittimi delle parti sociali per massimizzare il bene collettivo) indirizzi l'economia su dei binari a me non dispiace.

ci sono settori che stanno morendo. Ha senso tenerli artificialmente in vita? Se abbassassimo le tasse anche alle industrie manifatturiere, guadagneremmo 2-3 anni. Tanto poi le magliette conviene sempre produrle in Malesia.

ci sono molti margini ancora nel settore tech, produzioni di eccellenza, turismo, ricerca e sviluppo. Per il resto non c'è futuro.

messa così può sembrare una riedizione dei piani quinquennali di sviluppo dell'URSS, ma in realtà c'è poco altro da fare.

gli 'aiuti', come li chiami tu (ed effettivamente, lo sono) sono stati dati spesso in passato come ammortizzatori sociali (fiat, per dirne una), o per fare da paracadute a settori morenti (vedi acciaio a terni, per dirne un'altra).

magari se venissero utilizzati per spingere di più settori strategici, in cui o non temiamo concorrenza (turismo: roma ce l'abbiamo noi, in cina non c'è) oppure dove possiamo giocarcela ad armi pari fragandocene del salary dumping, vedi produzioni di eccellenza nell'abbigliamento o nell'agroalimentare, il risultato potrebbe essere un rilancio.

ho il terrore che un abbassamento del prelievo fiscale generalizzato sulle attività produttive alzerebbe solo la marginalità dei soliti noti, che poi aprirebbero le loro nuove fabbriche comunque in asia. E per le attività commerciali, vedremmo il fenomeno 'via paolo sarpi' esteso alla penisola.