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Tuesday, February 09, 2010

Le attenzioni dei Basiji ci onorano

Finalmente l'Italia sul regime iraniano ha una posizione chiara ed ecco che riceviamo lo stesso trattamento riservato agli altri grandi Paesi europei. Oggi infatti, anche la nostra ambasciata a Teheran, come quella francese, la tedesca e l'olandese, ma spesso anche quella britannica, ha subito l'avvertimento mafioso del regime. Al grido «morte all'Italia, morte a Berlusconi», come ha riferito questo pomeriggio alle commissioni esteri il ministro Frattini, le milizie Basiji hanno tentato di assalire la nostra ambasciata a Teheran a colpi di pietre. A disperdere i miliziani, travestiti da civili, è stata la polizia iraniana. Ma è sempre il regime, che con una mano aggredisce e con l'altra fa vedere di voler mantenere una parvenza di legalità, che decide se e quando fermare i miliziani. Oggi ci ha mafiosamente ricordato di poter aggredire quando vuole la nostra ambasciata, facendoci capire di non aver voluto affondare il colpo.

Che siano state le parole nette pronunciate da Berlusconi durante la sua visita in Israele, o la nota congiunta Usa-Ue di ieri sulle violazioni dei diritti umani in Iran, o la tensione crescente sul programma nucleare a innescare la reazione delle squadracce del regime contro la nostra ambasciata, poco importa. C'è da salutare con orgoglio, come una novità e persino un salto di qualità della nostra politica estera, il fatto che finalmente non ci vengono risparmiate le violenze di un regime terrorista come quello iraniano solo in ragione della nostra ben nota ambiguità, come accadeva con i palestinesi e fino ad oggi anche con l'Iran.