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Monday, January 23, 2006

Miscela Morales: razzismo, militarismo, nazionalismo

Mario Vargas Llosa ha le idee chiare sul nuovo presidente della Bolivia Evo Morales e noi le sottoscriviamo:
«Prevedo che il fragile campanero, le sue chompas colorate si tradurranno presto nel segno di distinzione dei progressisti occidentali. Basta sentirlo parlare un buon castigliano, basta la sua astuta modestia, bastano le sue studiate ambiguità ("Il capitalismo europeo è buono, quello americano no") per sapere che è un emblematico creolo latino-americano, vivace come un'anguilla, astuto come una volpe, con una vasta esperienza nella manipolazione delle persone acquisita come dirigente cocalero e membro dell'aristocrazia sindacale. E' gente come Chavez, Morales, o la famiglia Humala in Perù, a riportare in auge il concetto di razza coperto di nuova rispettabilità. Un concetto che - benedetto da settori irresponsabili della sinistra - si converte in valore capace di far decidere se una persona è buona o cattiva». Un razzismo anti-bianchi, sostiene Vargas Llosa, che insieme al militarismo e al nazionalismo questi leader propongono «come la panacea contro i mali del Sudamarica».

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