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Monday, January 23, 2006

Fini supera, appena sufficiente, l'esame Iran

Bravo per 3/4 Gianfranco Fini dopo l'incontro con il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice. Nella conferenza stampa congiunta ha affermato: «Siamo convinti che la lotta per la libertà e la democrazia debba impegnare tutti i popoli e tutti i governi... gli scenari del Medio Oriente, dell'Iraq e dei Balcani sono quelli in cui il ruolo attivo dell'Italia e dell'Ue può risultare più prezioso».
Bene
Il formato della Troika Europea (Francia-Germania-Gran Bretagna) che per oltre due anni ha negoziato a nome dell'Unione Europea sul nucleare iraniano è «nettamente superato». Per questo Fini ha chiesto che sia pensato «un formato di trattativa diverso», con una formula nuova che «coinvolga pienamente» anche l'Italia, primo partner commerciale europeo dell'Iran. Questa «nostra posizione privilegiata non ci ha impedito di dire chiaramente che Teheran deve cooperare»
Bravo
Il deferimento dell'Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu è «ormai indispensabile... Il Consiglio di sicurezza valuterà poi con flessibilità e lungimiranza politica».
Ottimo
«Ribadiamo agli amici di Israele che l'unica via è quella diplomatica».
Insufficiente
Ecco, continuo a ritenere che la minaccia dell'uso della forza sia indispensabile per dare qualche chance a quella «via diplomatica».

Ma c'è qualcosa che il regime degli ayatollah teme ancor più dell'uso della forza. Il timore che il mondo libero eserciti tutta la sua forza d'attrazione di libertà e democrazia sollevando il popolo iraniano contro i mullah oppressori. Le potenze democratiche dovrebbero cominciare a rivolgersi direttamente al popolo iraniano, a sostenere l'opposizione al regime, perché come spiegava giorni fa Emanuele Ottolenghi su il Riformista, la questione iraniana non è il nucleare in sé, ma la rivoluzione democratica, il rovesciamento della mullahcrazia: «Ci sono due conti alla rovescia in corso a Teheran: uno, molto veloce, è quello della bomba; l'altro, molto lento, è quello della rivoluzione democratica. Il dilemma è semplice: quali politiche adottare per rallentare il primo e accelerare il secondo, di modo che l'Iran arrivi al rovesciamento del suo regime, prima che il regime arrivi a produrre la bomba?»

3 comments:

Anonymous said...

mi sa che ottolenghi si e' fatto un po' influenzare un po' troppo da ledeen quando e' stato fellow all'AEI. :)

Unica nota: a cosa serve minacciare l'uso della forza quando tutti sanno che e' impraticabile?

aa

Anonymous said...

...concordando con aa, a Fini do 4/4... Ha fatto un figurone. GM

Anonymous said...

NO dai Fini è stato veramente sorprendente come ministrro degli esteri!
Inoz
http://inoz.ilcannocchiale.it