Pagine

Friday, November 14, 2003

In un'intervista al Financial Times Bush ha ribadito: «Non ce ne andremo finché il lavoro non sarà ultimato». Rispetto alla guerra al terrorismo bisogna guardare alle relazioni internazionali dalla. «Il caso iracheno è stato unico, è unico, perchè il mondo per oltre un decennio aveva dato il suo giudizio. La via diplomatica era stata tentata», ma «non ogni situazione richiede però una risposta militare. Spero che ci siano pochissime situazioni che richiedano una risposta militare». Lavorando con la Cina è riuscito a mettere insieme cinque paesi per lanciare lo stesso messaggio alla Corea del Nord: «Ci aspettiamo che non svilupperete armi nucleari» e all'Iran, dove, insieme con Gran Bretagna, Francia e Germania, si è cercato di fare una pressione diplomatica per evitare il proliferare delle armi nucleari: «Gli iraniani devono sentirsi dire dal mondo, a una voce, che è inaccettabile che sviluppino armi nucleari».
La sua politica estera fondata su due principi: primo, la sicurezza dell'America. Secondo, le società libere e democratiche sono società che non alimentano il terrore, sono società che si trasformano. E noi abbiamo la possibilità di trasformarle insieme, trasformare in modo costruttivo intere società e intere regioni del mondo».
New:
  • Bush says finding Saddam is a key goal, FT

  • "They say we're getting a democracy", The Economist
  • No comments: