When Tony Blair took office, Slobodan Miloševic was cleansing and raping the republics of the former Yugoslavia. Mullah Omar was lending Osama bin Laden the hinterland of a failed and rogue state. Charles Taylor of Liberia was leading a hand-lopping militia of enslaved children across the frontier of Sierra Leone, threatening a blood-diamond version of Rwanda in West Africa. And the wealth and people of Iraq were the abused private property of Saddam Hussein and his crime family. Today, all of these Caligula figures are at least out of power, and at the best either dead or on trial. How can anybody with a sense of history not grant Blair some portion of credit for this? And how can anybody with a tincture of moral sense go into a paroxysm and yell that it is he who is the war criminal? It is as if all the civilians murdered by al-Qaeda and the Taliban in Iraq and Afghanistan are to be charged to his account. This is the chaotic mentality of Julian Assange and his groupies.
Monday, January 24, 2011
Contro Blair l'odio di menti confuse
The Blair Hitch Project è il titolo di questo brillante articolo in cui Christopher Hitchens racconta il suo dibattito pubblico (sulla religione) con l'ex primo ministro britannico. A proposito di Blair, oggetto ormai più dello stesso Bush dell'odio di menti piuttosto confuse, ecco cosa ha da dire Hitch:
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
2 comments:
Da fan di Hitchens rispetto la sua indipendenza di pensiero e il suo intrinseco anticonformismo (vedi il modo in cui si è smarcato dall'opinione dei liberal, a cui per formazione e background culturale appartiene), ma penso che la sua visione della politica estera di Blair sia, in questo passaggio, un tantino semplificata.
Parlare o meno di crimini di guerra è un problema controverso (quanto può e deve essere "accountable" il leader politico? La risposta non è facile, nè in un senso nè nell'altro). Per Blair, politicamente, può essere giudicato per aver aderito a una politica che ha avuto risultati disastrosi, in termini di
a) democratizzazione e pacifizzazione delle zone geopolitiche coinvolte (sia il M.O. che l'Asia Centrale)
b) lotta contro il terrorismo (da allora non c'è stato un nuovo 11 settembre ma attentati pesanti in Europa sì, e anche guerriglia islamica ben lontana dall'essere sedata in mezzo mondo)
Anche in termini più cinici (cioè il favorire governi amici rispetto a quelli ostili) i risultati sono discutibili. L'Iran è stato rafforzato e radicalizzato; la Turchia è sempre più ai margini dell'orbita NATO per quanto riguarda questioni quali il conflitto israelo-palestinese; il Pakistan è il disastro che tutti possono vedere; e nel frattempo sono fioriti regimi che con la scusa di appoggiare la lotta contro il terrorismo hanno imprigionato migliaia di oppositori (vedi Uzbekistan) e in alcuni casi sono sull'orlo del collasso (vedi Tunisia).
Nice fucking work, Tony.
"A proposito di Blair, oggetto ormai più dello stesso Bush dell'odio di menti piuttosto confuse"
Non c'è nulla di confuso in ciò. Bush era un accidente della storia, a capo di un gruppo di dirigenti la cui inadeguatezza e ottusità ideologica sono state dimostrate senza possibilità di appello. Blair era un grande politico, uno dei leader più influenti della storia europea recente, che aveva avuto un ruolo fondamentale in precedenti crisi internazionali. L'errore di Blair è quindi, inevitabilmente, destinato a causare più clamore e delusione.
odio di menti piuttosto confuse.
Bha.
Post a Comment