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Wednesday, March 09, 2011

Opposizioni attese al varco sulla giustizia

Sembra ormai acquisito che al Quirinale debbano arrivare le bozze di leggi e decreti prima che agli stessi membri del Consiglio dei ministri. Ma da quanto sembra delinearsi, almeno leggendo i giornali di oggi (in particolare la Repubblica!), la riforma della giustizia sarebbe priva di qualsiasi legge ad personam o presunta tale. Purtroppo pare che ciò comporti l'accantonamento del ripristino dell'immunità parlamentare così come della riforma della Consulta, che d'altra parte avrebbe senso solo se si mettesse mano anche alla forma di governo. Separazione delle carriere; sdoppiamento del Csm in due organismi entrambi con funzioni meramente amministrative (niente pareri sulle leggi, atti d'indirizzo, dossier e pratiche a tutela); inappellabilità delle sentenze di assoluzione; responsabilità civile dei magistrati; obbligatorietà dell'azione penale entro i limiti di legge.

Sarebbero finalmente riforme epocali e di civiltà. Aspettiamo di leggere il testo, ma se così fosse - e speriamo ardentemente che lo sia - le opposizioni sarebbero costrette a gettare la maschera. Non potrebbero più nascondersi dietro l'alibi delle leggi ad personam, né del presunto vantaggio che otterrebbe il premier nei suoi processi, dato che l'iter della riforma sarebbe quello di lungo termine previsto dalle modifiche costituzionali. Verrebbero smascherate le posizioni puramente conservatrici e corporative. Vedremo insomma quanti, tolto quest'alibi, sapranno riconoscere e scegliere una riforma liberale della giustizia. Qui si scommette che tranne eccezioni individuali nessun partito di opposizione si renderà disponibile ad un confronto vero.

Al solo annuncio il partito dei magistrati e la loro "periferica di gioco" in Parlamento, il Pd, sono subito saliti sulle barricate. Scriveva alcuni giorni fa Il Foglio:
«Un'opposizione eterodiretta, che fa da amplificatore parlamentare di agitazioni corporative, senza la capacità o la volontà di avanzare proposte alternative, distrugge anche la credibilità riformista di chi aveva cercato, anche dall'interno del Partito democratico, di smarcarsi dalla pura contrapposizione per entrare criticamente nel merito dei problemi su cui intende intervenire l'esecutivo. Le voci sempre più concitate, le contestazioni portate in piazza a ripetizione, il tono urlato dell'opposizione sono segnali di un'altrettanto grave afasia riformistica, di una condizione subalterna che impone di inseguire tutte le agitazioni per coprire l’assenza di una solida e riconoscibile politica alternativa».
E' una spiata, non si fa, ma a leggere le e-mail scaricate e riportate oggi da il Giornale dalla mailing list dei magistrati c'è da mettersi le mani nei capelli. Sembra di leggere né più né meno la mailing list o il forum di un partito. Ovviamente nel mirino c'è Berlusconi, a prescindere da qualsiasi ipotesi di reato, ma inquieta leggere che una volta fatto fuori lui andrà affrontato il problema dei suoi elettori. Non solo vi troviamo la conferma che alcuni magistrati fanno politica, ma che nelle loro funzioni, e "in qualità di", sono pronti a intralciare l'attività del potere esecutivo e legislativo. Per molto meno si è parlato di una fantomatica P4 e qualcuno è finito pure incriminato per associazione segreta e a delinquere.

7 comments:

Anonymous said...

Una riforma dell'incancrenita giustizia italiana farebbe davvero epoca,se poi riuscissero ad accorciare la durata dei processi civili e penali in cui non è coinvolto Berlusconi entrerebbero nella leggenda.Sull'opposizione non ho molte speranze,secondo me come al solito voteranno contro.Per quanto riguarda i magistrati confermano che le loro lotte su giustizia e legalità sono solo battaglie politiche condotte con altri mezzi,esemplare la reazione per la difesa della privacy delle loro comunicazioni,non ricordo però simili parole in difesa di comuni cittadini messi alla gogna a mezzo stampa dalla pubblicazione delle loro conversazioni private,forse certi buffoni una volta indossata la toga pensano di essere "antropologicamente e moralmente superiori" e quindi inscalfibili dalle leggi che riguardano i comuni mortali,comincino pure a scendere sulla terra e a camminare al livello degli altri.
Toni

Cachorro Quente said...

Cioè, praticamente, dopo quindici anni di chiacchere al riguardo, braccato da tutti gli angoli dai suoi alleati, colpito da scandali che avrebbero terminato la carriera di qualsiasi altro politico occidentale e anche di qualche dittatore centro-asiatico, l'uomo tira fuori tipo jolly la riforma della giustizia.
Affermare di aspettare al varco l'opposizione è un controsenso, perchè se ci fosse un'opposizione degna di questo nome Berlusconi non sarebbe eletto neanche come consigliere circoscrizionale.

Lumart76 said...

Davvero edificante quello che si dicono in privato i magistrati.
Se in un forum, poniamo, di ufficiali dell'Esercito si leggessero frasi simili sugli elettori di sinistra cosa succederebbe?

Anonymous said...

Beh chi ha gettato la maschera oggi è stato proprio Berlusconi che nella conferenza stampa ha detto che se questa riforma della giustizia ci fosse stata 20 anni fa, non si sarebbe scoperta Tangentopoli.
Nessuna legge ad personam, insomma, liberi tutti!

Cachorro Quente said...

Se non ci fosse stata Tangentopoli, non ci sarebbero state neanche AN, la Lega e in ultima analisi Forza Italia. Insomma, forse è veramente un peccato che non abbiano fatto questa riforma nel 1990.

Cachorro Quente said...

P.S. non ho mai capito una cosa: se poi alla fine tutti i processi delle malvage toghe rosse finiscono in assoluzione o in nulla di fatto, dov'è tutta questa complicità con i giudici? Qual è l'urgenza della separazione delle carriere, secondo te tale che l'opposizione dovrebbe regalare la sopravvivenza politica a Berlusconi avallando questo disperato tentativo?

Anonymous said...

Benissimo, ora la giustizia italiana imploderà sotto il peso di tutte le denunce che gli italiani faranno piovere sulla testa dei giudici "rei" di non soddisfare le loro pretese... viva i libberali der kansassiti!!