La coalizione internazionale guidata dalla Nato in Libia non prende posizione per nessuna delle due parti in lotta, avrebbe assicurato poche ore fa alla Bbc il segretario generale dell'Alleanza Anders Fogh Rasmussen dopo le critiche da parte russa (secondo Mosca l'intervento in atto non sarebbe autorizzato dalla risoluzione dell'Onu). Bando alle ipocrisie, com'era ovvio, e auspicabile, l'intervento militare alleato non si è limitato a proteggere i civili dalle bombe di Gheddafi. Interpretando il mandato Onu in modo più esteso, l'intervento di fatto ha offerto, nonostante le numerose e ripetute smentite, una vera e propria copertura aerea agli insorti, che hanno così potuto rompere l'assedio di Bengasi e riprendere ad avanzare.
Un intervento, quindi, che oltre a proteggere i civili ha di fatto ribaltato, appena in tempo utile, le sorti del conflitto a favore dei ribelli. Un esito inevitabile e ragionevole. Con loro e non con Gheddafi ci siamo schierati, sarebbe onesto dirlo - e rivendicarlo - anziché nascondersi dietro l'alibi dell'intervento "umanitario". Non furono "umanitari" i bombardamenti contro la Serbia di Milosevic. Non lo sono quelli di oggi contro le forze di Gheddafi. Nonostante l'espressione «cambio di regime» venga ancora ipocritamente respinta per allontanare lo spettro di Bush, prima demonizzato poi riabilitato nei fatti, è innegabile che questo - e giustamente - sia l'obiettivo ultimo dell'intervento: cacciare Gheddafi. Diverse le circostanze politiche, molto diversa la Libia dall'Iraq, diverso l'impiego della forza, diversa (peggiore) l'organizzazione della coalizione, ma di questo si tratta. Nonostante a sinistra - siccome adesso alla Casa Bianca c'è Obama - molti si affaticano a spiegare perché in Libia sì può mentre in Iraq non si doveva (Libia vs. Iraq instruction for dummies), e a destra - solo perché Berlusconi con Gheddafi ha concluso molti affari e anche un trattato di amicizia, e perché in Libia l'Italia ha (aveva?) cospicui interessi - molti adottano le stesse infantili argomentazioni della sinistra contro la guerra in Iraq. Ipocriti!
P.S.
E tra l'altro mi chiedo: perché Pannella e i radicali non danno vita ad una bella iniziativa per l'esilio di Gheddafi, quindi a sostegno dei tentativi di Berlusconi, ostacolati evidentemente da quei "criminali" di Obama, Sarkozy e Cameron che vogliono la guerra a tutti i costi?!
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