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Monday, December 05, 2011

Patrimoniale, patrimoniale, patrimoniale

Ci sarà tempo per studiare tabelle e saldi, ma dopo una conferenza stampa di una lunghezza, una vaghezza e anche una reticenza francamente irritante sui numeri, ciò che emerge della manovra è un'immensa patrimoniale che colpisce i cittadini, sia sulla casa sia sulle attività finanziarie, mentre il patrimonio dello Stato resta intatto. Chi sta pagando, o dovrà iniziare a pagare, un mutuo sulla prima casa si prepari a versare una 13ma rata allo Stato. A proposito, una domanda chiave: pagheranno l'Ici anche sindacati e Vaticano?

Nulla, ma proprio nulla, invece, sulle dismissioni del patrimonio pubblico. Dunque, nessun abbattimento dello stock di debito, che non scenderà certo con la crescita, azzerata almeno per i prossimi due anni, e che resterà il target preferito dei mercati per testare la solidità dell'euro. Le liberalizzazioni riguardano alcuni farmaci e l'orario degli esercizi commerciali, robe già parzialmente liberalizzate, mentre ancora nulla sugli ordini professionali, né risultano norme di enforcement per la privatizzazione delle municipalizzate (sono lì i veri costi della politica). E' vero che la patrimoniale sulla casa, anche sulla prima, e l'aumento dell'Iva erano misure contenute nelle indicazioni dell'Ue, ma si esplicitava che dovessero servire per una riduzione del carico fiscale su lavoro e imprese, che invece nella manovra non c'è.
Inoltre, pare di capire che una parte cospicua dei 12-13 miliardi contabilizzati come tagli alla spesa, cioè i minori trasferimenti alle regioni per la spesa sanitaria, vengono compensati da un aumento delle addizionali Irpef, e quindi di fatto vengono alzate anche le tasse sui redditi personali. Insomma, il governo dei professori vara l'ennesima manovra per i 2/3, se non i 3/4, di nuove tasse, esattamente la proporzione del precedente governo, mentre mancano ancora la crescita e l'abbattimento del debito.

Il primo colpo del governo Monti purtroppo è un flop. Solo l'autorevolezza del premier, il saldo complessivo e il tanto atteso intervento sulle pensioni ci mettono nelle condizioni di poterci presentare in Europa, di fronte alla Merkel, con i "compiti a casa" fatti, e quindi di chiedere politiche più incisive a difesa del rifinanziamento del nostro debito pubblico. E' ciò che sta determinando gli effetti positivi sui mercati e sullo spread, stamattina tornato sulla soglia dei 400. Ma siamo già in recessione e questa ennesima stretta fiscale avrà effetti ancor più recessivi. La manovra, per centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, è calcolata sulla base di una contrazione del Pil dello 0,5% nel 2012, ma è probabile che il peggioramento ulteriore della stima richieda un nuovo intervento, e quindi è alto il rischio di avvitarci in una spirale di recessione più accentuata e ulteriori strette fiscali, come la Grecia.

Si dirà che il tempo stringeva e non c'erano alternative, che siamo arrivati a questo punto per responsabilità del precedente governo che non ha voluto/saputo realizzare le riforme necessarie. E ciò è sicuramente vero, senza dimenticare le formidabili opposizioni a quelle riforme. Ma fino a quando la colpa sarà di Berlusconi? Certo non potevamo aspettarci che con un colpo di bacchetta magica venissero realizzate le riforme che mancano da oltre un decennio, ma siamo sicuri che non si potesse (e quindi dovesse) fare di più, e che questa manovra rappresenti almeno un'inversione di tendenza? Oppure che non sia, piuttosto, solo l'ennesimo conto salato presentato agli italiani (come Amato nel 1992) pur di evitare di affondare il bisturi sul vero malato, che è lo Stato? Siamo sicuri che nuove tasse sia il viatico migliore per ridurre il perimetro dello Stato? Se è vero, come scriveva Di Vico qualche giorno fa, che Monti e i suoi hanno «un solo colpo in canna», a me pare che questo colpo oggi sia andato a vuoto. Speriamo ne abbiano altri.

5 comments:

Stefano said...

vabbè, io non mi aspettavo certo che Monti in una settimana facesse quello che tutti promettono da 20 anni.

però mi sarei aspettato che avrebbe toccato UN, dico UN punto almeno tra proprietà della chiesa, conflitto d'interessi, ordini professionali, evasione fiscale.

insomma, niente. Di strutturale intendo. A 'sto giro avrei digerito pure una manovra liberale di destra, contando che il nostro csx non ha presentato un'alternativa. Ma la manovra sembra figlia degli andreottiani anni '80. Allora si chiamavano 'manovre tampone'. Oggi, direi che siamo passati al clistere.

formamentis said...

Bah, oggi i mercati pare che siano allegri, lo spread cala e gli interessi sui titoli di stato scendono, pare che l'abbiano recepita bene e questo per il momento è già un gran risultato. Poi, sai, temo che "misure per la crescita" sia una parola vuota che racchiude l'incapacità di un po' tutti di immaginarle e tradurle in concreto.

Per quanto riguarda le responsabilità temo che questa volta siano proprio dei molti governi Berlusconi più dei pochi di Prodi, ma giusto per un semplice conteggio di ore.

Stefano said...

@formamentis
è bastato avere come premier una persona di un certa credibilità, non un buffone che fa promesse e racconta barzellette, per far tornare la fiducia.
All'estero evidentemente non hanno letto Tomasi di Lampedusa.
Poi, quando i soldi che Monti ha raccolto finiranno persi in evasione, costi della politica, appalti agli amici degli amici, oligopoli e mercati chiusi, torneremo a piangere.

JimMomo said...

"è bastato avere come premier una persona di un certa credibilità, non un buffone che fa promesse e racconta barzellette, per far tornare la fiducia."
Temo che chiunque avesse avuto il coraggio di fare una riforma delle pensioni e rimettere l'Ici avrebbe avuto una simile reazione dei mercati.

"quando i soldi che Monti ha raccolto finiranno". Ecco, questo, il pozzo senza fondo, è il motivo per cui non bisogna mettere altre tasse ma bisogna tagliare lo Stato.

"Per quanto riguarda le responsabilità" non ci sono dubbi, ma prima o poi dovrà finire il "jolly" Berlusconi. Se Berlusconi e Tremonti sono stati criticati - giustamente! - per l'assenza di misure per la crescita e le manovre per i 2/3 o 3/4 di nuove entrate, e il governo chiamato a correggere questi errori persevera, allora c'è qualcosa che non va.

Stefano said...

@jim
il mio riferimento barzellettiero era del tipo 'poco o nulla oltre alle barzellette', se come cdm avessimo avuto i Vanzina, Tomas Milian, Bombolo, Alvaro Vitali e la Fenech, ma avessero fatto delle riforme saremmo stati comunque credibili.

poi per il resto ok, l'unica differenza tra Monti e TreMonti è che il primo non sta prendendo soldi ai poveracci o favorendo i ricconi. Però è una consolazione misera, se tra un paio d'anni saremo punto e a capo.