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Wednesday, July 11, 2012

Monti esclude bis, ma la crisi lo candida

Nonostante da più parti si invochino presunte soluzioni definitive alla crisi dell'Eurozona, ci stiamo silenziosamente e lentamente accorgendo che le cose stanno diversamente. Forse qualcuno ancora s'illude, o finge di credere perché così gli impone il suo ruolo di capo partito, che dal giorno dopo le elezioni la politica possa tornare al business as usual pre-crisi. Ma non è così, perché in questa crisi non esiste la pallottola d'argento, il colpo fatale in grado di risolvere la partita. Nonostante imputiamo ai tedeschi di non volerlo spingere, non c'è alcun interruttore. Non gli eurobond, non la Bce come la Fed, non firewalls e bazooka finanziari o monetari. C'è solo da rimboccarsi le maniche per anni e lavorare per ridurre gli squilibri. Prima lo capiamo, meglio è. Ci vorranno anni, perché quelli che ci chiedono i mercati sono cambiamenti epocali sia nel modello economico-sociale, sia nella governance dell'Eurozona. Cambiamenti che richiedono tempi tecnici per essere adottati e politici per essere accettati.

Per questi motivi, e per lo scenario politico interno, in cui i partiti maggiori (Pd e Pdl) si dimostrano incapaci di autoriformarsi, sia per quanto riguarda la proposta politica che la leadership, in cui i loro alleati storici si abbandonano alla demagogia (Lega e Idv) e all'ideologia (Sel), in cui il Terzo polo, lo si è capito alle amministrative, non decolla, e in cui si stagliano all'orizzonte forze populiste (Grillo) o liberal-riformiste che però rischiano di restare elitarie (Italia Futura), ecco che la prospettiva di un Monti-bis per la prossima legislatura non può essere liquidata a cuor leggero.
(...)
Se, dunque, un Monti-bis non può essere escluso a priori (tutti lo pensano ma nessuno può ammetterlo), nemmeno può essere vissuto come un esito ineluttabile e auspicabile "ad ogni costo". Al contrario, potrebbe essere "presentabile" e vantaggioso dal punto di vista della politica economica in presenza di certe condizioni politiche, o rivelarsi un inutile e anzi pericoloso pastrocchio sotto altre.
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