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Thursday, September 20, 2012

Un'inchiesta per restituire credibilità alla giustizia italiana

Se le parole di Sollecito oggi possono apparire verosimili e non farneticazioni, è perché il teorema accusatorio, la natura puramente indiziaria del processo e le modalità della raccolta delle prove, giudicate dai periti super partes «approssimative», non conformi agli standard, hanno destato pesanti perplessità. Considerando i sospetti che fin dall'inizio gravano sulla correttezza dell'operato della pubblica accusa, e la vasta eco internazionale della vicenda, le nostre istituzioni non possono permettersi il lusso di rispondere con il silenzio alle gravi accuse esplicitate nel libro di Sollecito e, c'è da scommettere, anche in quello di Amanda. Per tutelare la credibilità e l'onorabilità della giustizia italiana dovrebbe essere fatta piena luce sulla condotta della procura durante le indagini e durante il processo. Sia il ministero della Giustizia che il Csm dovrebbero aprire un'inchiesta formale per stabilire non solo se vi siano state violazioni di legge, ma anche incompetenze e negligenze, per capire come sia stato possibile che, delle due l'una, o due innocenti sono rimasti in carcere per quattro anni, o due ragazzini hanno messo in scacco una procura.
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2 comments:

Lux said...

I problemi e i difetti della magistratura italiana si riconducono tutti a uno: l'assoluta irresponsabilità dei PM.
Questi signori non vengono mai chiamati a rispondere dei loro errori e delle loro negligenze.
In un sistema dove la carriera di un magistrato dipende dai suoi successi (o insuccessi) professionali, invece di procedere per scatti di anzianità, anche i PM più mediatici ci penserebbero due volte prima di portare a processo una persona senza avere in mano le prove per farla condannare, confidando in una magistratura giudicante che spesso condanna in primo grado solo per non dare un dispiacere a un collega.

JimMomo said...

Hai centrato in pieno il punto.