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Thursday, March 13, 2003

Responsabilità vs. vanità
Se anche all'Onu va in onda il circolo delle vanità, come può l'opinione pubblica essere portata a riflettere su quanto la guerra sia una cosa seria, drammatica, che va affrontata con responsabilità? Analisi della realtà e valutazione politica non concedono molti spazi all'emotività e ai buoni sentimenti, all'illusione di poter vivere un mondo pacifico basandoci solo sulle nostre scelte.
Decidere della guerra non è facile, non lo è ancor di più in questo particolare caso, di sicuro però non è come esprimere un'opinione da talk show, non bisogna cedere ad un moralismo a basso costo. Ieri l'ha spiegato persino Ralph Dahrendorf, un intellettuale di certo non di destra, non filobushano, con un editoriale su la Repubblica: sono il consenso e la ratifica della storia a legittimare un leader, ha sottolineato il filosofo parlando dei guai di Tony Blair.
Se invece fosse il consenso popolare, quello dei sondaggi, generico, al di fuori dei momenti di verifica elettorale, a provocare le decisioni politiche anche più difficili, la politica, la democrazia, le responsabilità di un governo, non avrebbero più ragion d'essere.
I candidati democratici alla presidenza Usa si schierano sulla guerra
Slate.msn.com
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Su Il Foglio

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