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Wednesday, March 26, 2003

Le chance di Saddam
Esiti mai scontati. La smettano di ripeterci in tv che la vittoria è certa
Come pensano i comandi militari alleati di vincere la guerra? Si sta cercando di circondare Baghdad. Bene, e poi? Decine di migliaia di fedelissimi di Saddam sono dentro, pronti a tutto, anche alle armi chimiche, anche contro la popolazione. Entrare significherebbe pagare un altissimo prezzo in vite umane, Usa e Gb non se lo possono permettere, pare che non sia questa, infatti, la strategia. Militarmente parlando, è proibitivo vincere una guerra minimizzando al massimo perdite proprie e di civili, i generali sono costretti ad acrobazie cui non sono abituati. E' un vantaggio per il nemico, disposto a perdite umane infinite. Aspettare, assediare, bombardare per decimare le difese irachene e far crollare il regime. Sarebbe bello, ma è preoccupante sapere che non esiste un'opzione 'militare' per prendere Bahghdad e far cadere il regime. Questo è un altro vantaggio, almeno psicologico, per Saddam. Quindi, il tempo gioca a suo favore. Ecco dove sono le chance del dittatore iracheno, sono legate alla durata della resistenza agli assedi e non sono proprio così esigue: logorare le truppe Usa, le opinioni pubbliche occidentali, destabilizzare il mondo arabo. Questa la strategia di Saddam: "Loro mi aspettano fuori e mi bombardano per farmi crollare, incoraggiano le popolazioni a rovesciarmi e i miei fedelissimi a tradirmi, ma io aspetto dentro, perché non possono venirmi a prendere, ché gli costerebbe troppo. Più passa il tempo, più le loro truppe si scoraggiano, le loro opinioni pubbliche protestano, gli altri regimi arabi si destabilizzano". Speriamo non gli vada bene, ma puntare allo 0 a 0 è pur sempre una strategia, e a volte riesce. In questo caso le chance sono poche, ma ci sono. Vi prego quindi, non dite in tv che l'esito è scontato, mi fate rabbrividire.
= Angoscia.

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