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Tuesday, June 03, 2003

L'incomprensibile guerra europea all'agricoltura biotecnologica
Robert B. Zoellick, Wall Street Journal, in favore degli Ogm, invoca un cambio di rotta della politica dell'Ue.
«La scorsa settimana, gli Stati Uniti insieme all'Argentina, al Canada e all'Egitto e con l'appoggio di altri nove paesi, hanno chiesto all'Unione europea di sospendere la moratoria sull'approvazione di prodotti agricoli derivanti dalla biotecnologia, in conformità alle regole dell'Organizzazione mondiale per il commercio. Il mondo è alla soglia di una rivoluzione agricola. La biotecnologia può rendere i raccolti più resistenti alle malattie, ai pesticidi e alla siccità; inoltre, aumentando i raccolti, accresce la produttività degli agricoltori e abbassa i costi dei prodotti alimentari per i consumatori. Vi sono vantaggi anche per l'ambiente, poiché consente di ridurre l'uso dei pesticidi e previene l'erosione del suolo. Le nuove colture offrono promesse ancora maggiori: cibo arricchito di sostanze nutritive che potrebbero aiutare a combattere le malattie e salvare, ad esempio, la vista dei cinquecentomila bambini che ogni anno diventano ciechi per mancanza di vitamina A. Nelle aree in cui il cibo scarseggia e il clima è rigido, incrementare la produttività agricola potrebbe significare, per milioni di persone, la differenza tra la vita e la morte, tra la salute e la malattia».
«La stragrande maggioranza della ricerca scientifica dimostra che il cibo biotecnologico è sano e sicuro (conclusione questa, a cui la stessa Direzione generale per la ricerca dell’Unione europea era giunta già due anni fa). Le accademie francesi della Scienza e della Medicina concordano con questi risultati, così come i loro omologhi brasiliani, cinesi, indiani, messicani e britannici. Inoltre, uno scienziato americano, il professor C. S. Prakash dell'Università Tuskegee mi ha mostrato una dichiarazione firmata da più di tremiladuecento scienziati provenienti da tutto il mondo, inclusi venti premi Nobel, a sostegno dell'agricoltura biotecnologica».
«La questione legale inerente alle biotecnologie è chiara, le prove scientifiche schiaccianti e la necessità per un intervento umanitario è impellente». Leggi tutto
Il Foglio

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