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Thursday, December 03, 2009

Processo Knox ultimo atto. L'accusa del New York Times

Su il Velino

Mentre a Perugia vanno in scena gli ultimi atti del processo alla studentessa americana Amanda Knox e a Raffaele Sollecito, accusati dell'omicidio di Meredith Kercher - oggi le repliche di accusa e difese e le dichiarazioni spontanee dei due imputati, prima che la Corte si riunisca in camera di consiglio per esprimere il suo verdetto - da Timothy Egan, che segue il caso per il New York Times, arriva un nuovo duro atto d'accusa al modo di procedere dei magistrati italiani. Le sue critiche meriterebbero l'attenzione anche del mondo politico - sebbene almeno a Perugia non sia implicato Berlusconi - nel momento in cui il Parlamento si appresta a discutere di riforme. Un processo che secondo Egan «ha poco a che fare con prove concrete e molto con l'abitudine italiana a salvare la faccia».
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«Zero prove fisiche» che Amanda fosse sulla scena del delitto, solo speculazioni sulla sua personalità stravagante e disibinita. Il giornalista americano contesta i metodi usati dall'accusa accostandoli all'Inquisizione; mostra di aver compreso alla perfezione il meccanismo che si è innescato, e che noi italiani conosciamo molto bene, dei pm intestarditi sul loro teorema a tal punto che ormai è «in gioco il loro onore»; denuncia l'abitudine dei pm italiani di lasciar trapelare le loro teorie ai giornali, dando in pasto ai media e all'opinione pubblica i presunti "colpevoli"; e infine ricorda che il verdetto non dovrebbe avere nulla a che fare con «superstizioni medioevali, proiezioni sessuali, fantasie sataniche, o l'onore del team di procuratori».

3 comments:

Cachorro Quente said...

Un articolo così ben informato da "dimenticarsi" che Amanda Knox ha accusato un innocente del delitto...

Ora: io non sopporto il fatto che in questo paese (ma non solo da noi: è un classico in tutto il mondo, vedi il caso O.J. Simpson) ci si debba schierare sui casi di cronaca nera. Sinceramente non so se Amanda Knox sia colpevole (e sarei più contento se lei e Sollecito non lo fossero, e fossero dichiarati innocenti, ma non dipende da me!), e non so se la magistratura stia o meno accanendosi contro di loro in assenza di prove reali (forse sì).

Ma l'articolo del NYT che linki mi sembra più adatto a un tabloid britannico che alla punta del giornalismo americano per sciovinismo, semplificazioni e riferimenti storici gratuiti (da Giovanna d'Arco alle streghe di Salem).

Cachorro Quente said...

P.S. io darei anche un'occhiata ai commenti dei lettori del NYT

Anonymous said...

Certo che è difficile accettare lezioncine da un paese che l'altro giorno ha messo a morte un ritardato...
Comunque per farli contenti potremmo garantire alla Knox un soggiorno in galera modello Abu Grahib, magari sentirà più aria di casa...