Pagine

Thursday, January 14, 2010

Le risposte un po' omertose della Polverini

Renata Polverini prosegue con le sue risposte reticenti e omertose a chi le chiede delle tessere gonfiate dell'Ugl, sindacato di cui era segretario generale fino a ieri. Ecco cosa risponde oggi a il Riformista:
«Questo Paese ha una regola che vale per tutte le organizzazioni sindacali. La mia ha presentato, come la norma impone, i suoi iscritti al ministero del Lavoro. Non mi pare che gli altri abbiano sistemi di misurazione diversi».
Quando la giornalista le fa notare che «l'obiezione è un'altra», che gli iscritti dichiarati nel settore pubblico sono verificabili e non corrispondono a quelli che risultano all'Inps e all'Aran, cerca di nuovo di spostare il punto:
«Vorrei invitare qualcuno ad andare a prendere i dati della Cisnal prima, e dell'Ugl dopo, senza limitarsi ai miei quattro anni da segretario generale».
Quindi, ci sta dicendo che baravano pure i segretari precedenti?
«Inoltre, vorrei invitare chi mi attacca a citare anche i dati che premiano l'Ugl, nei posti in cui si è votato. Vorrei ricordare che nel fondo dei metalmeccanici abbiamo raccolto il 24.6% dei voti e in quello dei chimici il 17.5%».
Ma queste sono le percentuali dei voti tra coloro che sono andati a votare. Ben diverso il numero di iscritti sul totale dei lavoratori.
«La verità è che bisogna parlare di cose che si conoscono. E, a prescindere, io ho sempre sostenuto che bisogna normare la rappresentanza».
Dunque, quell'«a prescindere» suona come un'ammissione delle irregolarità. «A prescindere» da qualsiasi considerazione, il suo alibi è aver sempre sostenuto che bisogna «normare la rappresentanza», cioè cambiare sistema per impedire trucchi.

La Polverini però tiene a farci sapere che trova di «pessimo gusto, per attaccare me, attaccare un'organizzazione che ha 60 anni. Nessuno - aggiunge - può negare che l'Ugl è cresciuta in questi anni». E ti credo... «e si è seduta a tavoli dove tradizionalmente alcuni sindacati sono andati avanti per anni con diritto di veto su altre organizzazioni. Non capisco perché tutti gli altri numeri sarebbero veri e i nostri no».

Probabilmente tutti i numeri sono falsi, ma ciò non rende veri quelli dell'Ugl. Me l'aspettavo che in qualche modo la sua linea difensiva fosse: così fan tutti. Ma vede, cara Polverini, vada a spiegarlo agli elettori del centrodestra, agli occhi dei quali non credo sia un titolo di merito vantare le stesse pratiche della Cgil. Il problema è che la Polverini ha costruito la sua immagine pubblica su quelle tessere fasulle. Grazie ad esse, e al suo sponsor Gianfranco Fini, ha potuto frequentare i salotti televisivi, facendosi così conoscere al grande pubblico e acquisendo il preziosissimo status di personaggio politico.

Ma cosa rimane dell'immagine della donna seria e competente, che viene dalla società civile, e che in qualche modo pretende di rappresentare una politica nuova e non partitocratica, se viene fuori che tutto è partito da falsi iscritti? Succede che appare finalmente per quella che è: una degna rappresentante della sindacatocrazia italiana, con annesse tutte le consuetudini di malgoverno e cattiva gestione della cosa pubblica di cui nel nostro Paese i sindacati sono responsabili.

Candidando la Polverini, e ora annunciando che di abbassare le tasse non se ne parla, il Pdl sembra essersi pericolosamente scordato che il "popolo della libertà" non è quello delle tessere sindacali (fasulle) ma quello delle partite Iva. Non quello dei ceti parassitari ma dei ceti produttivi, imprese e lavoratori massacrati di tasse.

5 comments:

Anonymous said...

Ma Wanna Marchi era occupata?

Anonymous said...

Fa nulla, meglio il peggiore dei nostri che il migliore dei loro

Antonio

ciccio said...

"Fa nulla, meglio il peggiore dei nostri che il migliore dei loro"

Complimenti. Grande onestà intellettuale e acutezza politica. Manca giusto il rutto.

Se Berlusconi si presentasse con la falce e martello manterrebbe comunque uno zoccolo duro di decerebrati pronti a votarlo.

Anonymous said...

mi dispiace che una delle poche voci credibili a livello sindacale,venga attaccate in modo cosi' puerile su numeri reali e verificabili in modo oggettivo.
Renata polverini oltre ad essere colei che ha rilanciato un sindacato che era ormai alle corde lanciandolo verso una nuova era sociale,è un personaggio trasversale che non teme di esprimere opinioni contrarie anche alla sua parte politica!Sara' un governatore all'altezza e credorilancera' alla grande le politiche sociali,se avete un po' onesta' intellettuale date voce ad una donna che è fuori i classici tearrini!SIRIO

Unknown said...

al di là delle polemiche, agli elettori di centrodestra interessa che il lazio sia governato ben. polverini è preparata perhè conosce bene la realtà produttiva della nostra regione e cosa serve alle persone, soprattutto a chi si trova in difficoltà. merita fiducia