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Wednesday, May 05, 2010

Federalisti e patrioti

In un bell'articolo di storia Sergio Soave, su Il Foglio, racconta le difficoltà con il concetto di patria e il risorgimento che ebbero per decenni le principali famiglie politiche - cattolici e comunisti - da cui oggi si ergono i più accaniti censori della Lega; ricorda il tradimento, in epoca post-unitaria, della cultura federalista dei Cattaneo, dei Cavour e dei Minghetti - che appartiene invece a pieno titolo alla storia del risorgimento ma è stata rimossa subito dopo l'unità prima dalla sinistra storica, poi dall'epoca giolittiana, e infine definitivamente sepolta con il fascismo - arrivando a concludere, in modo molto simile a quanto ho cercato di dire con il post di ieri, che oggi il nodo è «ricostruire il carattere unitario che il centralismo prima sabaudo, poi fascista, poi partitocratico ha messo a rischio» e in quest'ottica «si potrebbe dire paradossalmente che i federalisti della Lega siano i nuovi patrioti involontari, che si rifanno alle tradizioni più nobili del risorgimento che dileggiano... Non ci sarà da stupirsi se Bossi passerà alla storia come il salvatore dell'unità nazionale, che non vuole festeggiare». Solo, non sarei così sicuro che Bossi ne sia inconsapevole.

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