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Friday, August 13, 2010

Il doppio standard abita anche al Colle

Sono due anni che campagne di veleni vengono prodotte e scagliate contro Berlusconi - dalla D'Addario a Ciancimino jr. passando per Noemi - ma mai il capo dello Stato ha ritenuto di dire una parola, tanto meno di chiedere che cessassero. Eppure, si è trattato di campagne infondate ed altrettanto «gravemente destabilizzanti sul piano istituzionale», volte a delegittimare una istituzione democraticamente eletta la cui funzione è «essenziale» almeno quanto quella del presidente della Camera. Sono invece bastate due settimane di campagna negativa nei riguardi del presidente Fini, e Napolitano si permette di chiedere che cessi, non si sa su quali basi (tra l'altro dalle colonne di un giornale, l'Unità, che di campagne «destabilizzanti» è esperto). Le campagne giornalistiche vanno giudicate nel merito. Ci sono casi, come quello Scajola, in cui le dimissioni erano inevitabili (nonostante tuttora non sia ancora indagato), e altri casi, come quello Caliendo (indagato), in cui chiederle è persino ridicolo. Contro Fini è indubbiamente in corso una campagna partigiana da parte dei giornali che sostengono il governo, ma il caso dell'appartamento monegasco non pare infondato, quanto meno merita approfondimenti, mentre non ancora smentite sono state le pressioni del presidente della Camera per favorire la famiglia Tulliani in Rai. Per una telefonata di Berlusconi con Saccà ricordiamo che si aprirono inchieste della magistratura e i giornali alzarono un putiferio. Tanto per dovere di cronaca.

Ma Fini - lo ripetiamo a scanso di equivoci - non dovrebbe dimettersi per episodi in cui non è ancora stato accertato il suo comportamento (sebbene egli le pretenda solo se il sospetto sfiori "Cesare o la moglie di Cesare"). Qui pensiamo che dovrebbe dimettersi dalla presidenza della Camera perché la sua carica è incompatibile con il ruolo - pur legittimo, ma spiccatamente di parte e non più di garanzia - che ha deciso di giocare nell'agone politico, nella maggioranza e fin dentro le aule parlamentari, formando suoi gruppi parlamentari autonomi. Invece che rilevare questa grave anomalia istituzionale e chiederne personalmente conto a Fini (come gli imporrebbe la Costituzione), Napolitano lo difende, non chiedendosi nemmeno in che veste lo consulterebbe in caso di crisi di governo (se da carica istituzionale o da leader di partito), ed esponendosi a chiedere che si taccia su un caso che potrebbe rivelarsi fondato. E comunque Napolitano dovrebbe spiegarci perché è rimasto in silenzio in questi due anni in cui campagne altrettanto «gravemente destabilizzanti», queste sì manifestatamente infondate, hanno coinvolto una istituzione altrettanto importante e legittimata dal voto dei cittadini come il premier. Il doppiopesismo abita anche al Quirinale, purtroppo.

Napolitano è rassicurante quando dice che nel caso venisse meno la maggioranza compirebbe «tutti i passi che la Costituzione e la prassi ad essa ispiratasi chiaramente dettano», ma ha torto quando dice che altri esponenti politici non hanno titolo a dare indicazioni sul da farsi in caso di crisi di governo. Dimentica che i suoi poteri in caso di crisi non sono esclusivi, e i leader politici che comunque dovrebbe consultare prima di prendere una decisione (e che quindi hanno titolo eccome) hanno tutto il diritto a dire la loro, almeno finché siamo in democrazia. Nessuno auspica il «vuoto politico» e certo il governo vorrebbe andare avanti a governare, ma non è illegittimo né disdicevole che un governo eletto dai cittadini non accetti di farsi logorare per il resto della legislatura ed esiga la massima chiarezza da parte di settori della maggioranza che sembrano volersi mettere di traverso alla realizzazione del programma. E quel governo ha tutto il diritto di far sapere che per quanto lo riguarda se viene meno la maggioranza ci sono solo le urne. Napolitano, tra l'altro, non sembra altrettanto duro con chi - altrettanto irresponsabilmente - evoca l'ipotesi di governi tecnici senza i partiti usciti vincitori dalle urne nel 2008.

11 comments:

Anonymous said...

napolitano è un servo pure lui.

io ero tzunami

Anonymous said...

"E quel governo ha tutto il diritto di far sapere che per quanto lo riguarda se viene meno la maggioranza ci sono solo le urne". Non fa una grinza, ma se dovesse emergere la possibilità di un governo alternativo Napolitano, costituzione alla mano, ha altrettanto diritto di incaricare qualcun altro. In quel caso il governo attuale dimostrerebbe di stare abbaiando alla luna o no?
Riguardo al commen to precedente avrei un tantino di cautela a parlare di servi, visto l'esempio eclatante che avete in casa.

Anonymous said...

mi sa che si tirerà avanti fino alla primavera, ma tanto che cambierà ? Il centrosx é congenitamente impreparato alla sfida elettorale, oggi come fra 6 mesi o fra 3 anni, Fini deve stare attento a non farsi logorare lui, piuttosto che pensare a logorare il Berlusca. A sinistra sono dei falliti che per vincere, no avendo idee da proporre, ma solo altre tasse, si attaccano alal legge elettorale. Il + fallito di tutti , il + codardo, il + immondo resta D'Alema, la vera peste,il vero tumore dell'Italia repubblicana.

JimMomo said...

Napolitano - costituzione alla mano - può incaricare chiunque possa sperare di trovare una maggioranza in Parlamento. Altrettanto costituzione alla mano, sono pronto a scommettere che non metterà in minoranza Pdl e Lega, ammesso che in Senato possa lontanamente essere realistico un governo diverso da quello Berlusconi.

Anonymous said...

Ovvio che se pdl e lega hanno la maggioranza non se fa nulla. Io sostengo che, mumeri permettendo, se Napolitano incaricasse chicchessia di formare un governo e costui ottenesse la fiducia il governo sarebbe costituito legittimamente. Tutto il resto sono seghe mentali, comprese le minacce pseudo golpiste di Cicchitto.

JimMomo said...

Premesso che al momento al Senato Pdl e Lega hanno la maggioranza anche senza 'finiani', se venisse costituito un nuovo governo senza Pdl e Lega e ottenesse la fiducia sarebbe senz'altro "legale". In quanto a *legittimazione*, però, è un altro discorso, almeno finché siamo in democrazia.

Anonymous said...

Legale e legittimo secondo la costituzione vigente proprio perchè siamo in democrazia. Non è che uno le regole se le possa costruire a capocchia secondo come gli facciano comodo.
Ti ricordo anche che gli eletti operano senza vincolo di mandato, sempre secondo la costituzione.
Non giocare sulle parole: legale e anche legittimo.

Anonymous said...

l'evocazione del servilismo di napolitano, non è riferita all'ossequio degli equilibri costituzionali.

piuttosto al fatto che s'è svegliato solo ora, quanto alla merda infilata nei ventilatori.

è una mossa alla fini, assurge a politico nascondendosi dietro il paravento del ruolo istituzionale che ricopre.

infine, anonimo, io vivo senza domestici.

non sono comunista quindi non posso permettemerli...

tu?!?


io ero tzunami

Anonymous said...

@Tzunami: "piuttosto al fatto che s'è svegliato solo ora, quanto alla merda infilata nei ventilatore". O hai la memoria corta o e' una spudorata menzogna. Napolitano ha bloccato la pubblicazione delle intercettazioni dei "pompini ministeriali" nel 2008

Anonymous said...

no, scusa, in quell'occasione le uniche, appprezzabili parole di nonno giorgio, sono state quelle riferite alla temporalità del problema: "non è nuovo, pendeva un ddl del precedente governo". cito quasi a memoria.

parole che però non hanno impedito ai sedicenti democratici, di cavalcare la tigre della polemica politica.

pelosa polemica.

la morale che ne traggo io, dal comportamento di tutti 'sti signori "democratici"...da intendere col beneficio dell'inventario, incluso nonno giorgio, è che quando ci stanno di mezzo loro e/o i rispettivi sodali se non i preferiti di turno..."non è la stessa cosa".

io ero tzunami

Jean Lafitte said...

". Eppure, si è trattato di campagne infondate"


!!!!!!!!!!!!!