Pagine

Friday, May 04, 2012

Altro che spending review, la spesa continuerà a crescere

Dopo oltre cinque mesi di teatrino la spending review non ha partorito alcuna ipotesi dettagliata di tagli alla spesa pubblica, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma solo l'ennesimo rinvio e nuove chiacchiere. Le uniche decisioni sulla spesa del governo Monti sono l'istituzione di un nuovo altisonante comitato (il «comitato dei ministri per la revisione della spesa») e la nomina di Enrico Bondi alla funzione di «commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi» e di altri due consulenti. Tutto qui. Un nuovo passaggio ricognitivo, dunque, che decreta il fallimento del lavoro del ministro Giarda, a quanto si apprende intralciato persino dalla Ragioneria generale dello Stato, e che malcela un intento a dir poco dilatorio da parte del governo. Si passa di comitato in comitato, di commissario in commissario, senza mai decidere nulla di concreto sulla spesa, mentre in un batter d'occhio vengono decisi aggravi fiscali a carico dei cittadini. Adesso ci si affida ad un "risanatore" di valore indiscusso, ma rispetto alla trentennale esperienza di Giarda totalmente digiuno di bilancio statale.

Il grande equivoco riguarda il target della spending review. Anche ammesso che il nuovo comitato e il nuovo commissario riescano nei compiti loro assegnati, l'obiettivo che il governo si è posto in termini di spesa «rivedibile» e di risparmi da ottenere è davvero ridicolo per un Paese in cui la spesa complessiva ha ormai oltrepassato il 50% del Pil.

D'altra parte, le previsioni di finanza pubblica per i prossimi anni contenute nel Def parlano da sole. La linea è diametralmente opposta a quella suggerita dalla Bce e da tutti gli organismi internazionali: il risanamento, il pareggio di bilancio, vengono perseguiti attraverso l'aumento della tassazione, e facendo affidamento su stime ottimistiche di crescita del Pil, mentre la spesa corrente al netto degli interessi non solo non scende ma continua a crescere.
LEGGI TUTTO su L'Opinione

1 comment:

Anonymous said...

Ed a livello eurozona si parla di Patto per la crescita, cioè di altra spesa pubblica a livello sovranazionale, cioè si parla di un altro New Deal.
Il socialismo e Keynes saranno anche morti da tempo, ma nessuno ha ancora voglia e convenienza a seppellirli.
Per questo la palude nella quale stiamo sprofondando, oramai è fetida.