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Friday, May 02, 2003

La 'road map' è in salita
Non sarà facile per Abu Mazen ritagliarsi lo spazio d'azione necessario a ricostruire il processo di pace dal potere dispotico di Arafat, il quale ha sì perso la battaglia per i ministri sotto le fortissime pressioni giunte da Washington, Londra, e anche da Bruxelles e alcune capitali arabe, ma le tenterà tutte per rimanere nei giochi, screditare il suo primo ministro all'estero e delegittimarlo nei Territori. Anche il ruolo dei paesi europei potrà essere fondamentale. C'è da sperare che non si correrà in soccorso dell'anziano leader che troppo a lungo ha continuato a giocare la carta del terrorismo e che, soprattutto, non ha bisogno di aiuti.
E Israele? «I dignitari esteri che intendano andare a visitare Yasser Arafat non saranno in alcun modo ostacolati, solo poi non pretendano di incontrare il primo ministro di Israele, che è "impegnatissimo" e per ragioni tecniche non potrà incontrare nessuno. Vale per chiunque intenda continuare a far sentire Arafat forte e autorevole come sempre».
Speciale road map/prima parte
Speciale road map/seconda parte
Con commenti di Simonetta Della Seta ed Emanuele Ottolenghi
Il Foglio

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