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Sunday, May 11, 2003

"Scontro di civiltà": Intervista ad Huntington
Su La Stampa, intervista al professor Samuel Huntington, lo studioso dello "scontro di civiltà":
La guerra in Iraq approfondirà lo scontro di civiltà?
«Dipenderà dalle sue conseguenze. Due conseguenze, in particolare. La prima: l'Iraq riuscirà a diventare in un tempo ragionevole un Paese ragionevolmente stabile, unificato e democratico? La seconda: alla guerra seguiranno significativi progressi nella soluzione del problema israelo-palestinese? Se queste due condizioni si verificheranno, le relazioni fra Stati Uniti e mondo islamico miglioreranno rapidamente, altrimenti dobbiamo attenderci un grosso scontro fra civiltà».
E' possibile conciliare Islam e democrazia?
«Non credo ci siano ragioni per pensare che nell'Islam esistano ostacoli allo sviluppo della democrazia. Ogni grande cultura ha differenti componenti al suo interno. Non dimentichiamo che fino a 50 anni fa molti scienziati della politica ritenevano inconciliabili democrazia e cattolicesimo, una previsione che si è rivelata assolutamente sbagliata».
Crede sia possibile introdurre dall'esterno la democrazia, magari con la forza?
«Assolutamente no».
Come deve agire l'Occidente di fronte alla rinascita islamica?
«Il problema è l'ascesa dell'Islam militante e dei Paesi canaglia, nei confronti dei quali bisogna agire con precauzioni militari. La dottrina Bush dell'azione preventiva contro gli Stati che costituiscono vere minacce è giustificata».
Anche la guerra all'Iraq lo era, dunque?
«No, l'Iraq non poneva una minaccia urgente e grave agli Usa o ai suoi alleati».
L'Islam ha coscienza di se stesso ma scarsa coesione. Con quali conseguenze per l'Occidente?
«La prima conseguenza è che è molto difficile trattare con l'Islam. Certo, stiamo assistendo a una poderosa rinascita dell'identità musulmana, ma si ricorda che cosa diceva Kissinger? “Che numero di telefono devo fare, quando voglio parlare dell'Europa?”. Lo stesso vale oggi per l'Islam. La seconda conseguenza è ancora più preoccupante: le rivalità fra Arabia Saudita e Iran hanno spinto i due Paesi a finanziare gruppi musulmani in lotta contro l'Occidente». Leggi tutto
La Stampa

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