Pagine

Tuesday, September 12, 2006

L'arma più potente nel nostro arsenale

Secondo Bush è la libertà. Secondo Ratzinger è «il timore di Dio». Gli islamisti d'accordo col Papa. Dissidi sull'uso della forza

George W. Bush ha davvero un ottimo speechwriter. La strategia pare quella giusta, tattica e messa in pratica più zoppicanti.
«La guerra contro questo nemico è più che un conflitto militare. E' la battaglia ideologica decisiva del XXI secolo... Nei primi giorni dopo gli attacchi dell'11 settembre ho promesso che avrei usato ogni elemento della potenza nazionale per combattere i terroristi, ovunque li trovassimo. Una delle più potenti armi nel nostro arsenale è il potere della libertà. I terroristi temono la libertà tanto quanto la nostra potenza di fuoco. Sanno che, data loro la possibilità di scegliere, i popoli sceglieranno la libertà invece che la loro ideologia estremista...

Questa battaglia è stata chiamata scontro di civiltà. In realtà, è una battaglia per la civiltà. Stiamo combattendo per difendere il modo di vivere di cui godono le nazioni libere. E stiamo combattendo per la possiblità che popoli buoni e onesti del Medio Oriente possano fondare società basate su libertà, tolleranza e dignità della persona. Siamo oggi nelle prime ore di questa lotta tra tirannia e libertà... in una splendente mattina di settembre, divenne chiaro che la calma che vedevamo in Medio Oriente era solo un miraggio. Anni alla ricerca della stabilità per promuovere la pace ci hanno lasciati con nessuna delle due. Così abbiamo cambiato le nostre politiche e impegnato l'influenza dell'America nel mondo per far avanzare libertà e democrazia come le grandi alternative a repressione e radicalismo...»
Ratzinger - Per qualche devoto in più (Grazie a Formamentis)Pessimo, invece, da licenziare, lo speechwriter di Benedetto XVI. Fantasioso il costumista, che fa sfoggiare al Santo Padre sempre nuovi e più originali modelli di cappellini, da far invidia anche alla Regina Elisabetta. Alla quale però, ne siamo sicuri, il Papa invidia i tailleur verde pastello.

Nella lezione tenuta oggi all'università di Ratisbona il Papa ribadisce il concetto espresso nell'omelia di domenica, che secondo qualcuno sarebbe stato equivocato, e secondo altri avrebbe suscitato solo «polemiche laiciste, roba vecchia e forzata, cattive interpretazioni, ciniche estrapolazioni di discorsi complessi». Tutti peccati di cui si sono macchiati laicisti della peggior specie come Norman Podhoretz, Magdi Allam e Vittorio Messori.

L'Occidente sarebbe colpevole di affidarsi a un tipo di ragione «sorda di fronte al divino». «le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione del divino dall'universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime».

Ma ecco l'elemento di dissidio, non da poco. Ricordando le parole dell'imperatore bizantino Manuele II ["Dio non si compiace del sangue; non agire secondo ragione (logos) è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia..."], il Papa ammonisce che «la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole».

«Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: "In principio era il logos"... Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio... In principio era il logos, e il logos è Dio...». Dunque, «la conversione mediante violenza», ha concluso Benedetto XVI riferendosi alla jihad, è contro Dio perché «non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio», perché «Dio agisce con logos. E logos significa assieme ragione e parola». E' il frutto dell'«incontro tra il messaggio biblico e il pensiero greco... l'incontro tra fede e ragione... tra autentico illuminismo e religione». [Autentica religione, si è scordato - chissà perché - di aggiungere Ratzinger].

Nell'omelia alla spianata dell'Islinger Feld, aveva espresso un buon proposito:
«Oggi, che conosciamo le patologie e le malattie mortali della religione e della ragione, le distruzioni dell'immagine di Dio a causa dell'odio e del fanatismo, è importante dire con chiarezza in quale Dio noi crediamo e professare convinti questo volto umano di Dio».

1 comment:

perdukistan said...

concordo, bush ha un ottimo speechwriter, ma giusto quello
:DDDDDDDDDDDDDD

http://perdukistan.blogspot.com/2006/09/cina-democrazia-di-seta-o-sete-di.html