E un'idea: Napolitano commissario straordinario
Certo che Napoli sommersa dai rifiuti (anche se oggi in strada ce ne sarebbero "solo" circa l'1% di quelli che c'erano nel 2008) è una questione nazionale, che colpisce duramente l'immagine del nostro Paese e che quindi il governo di Roma non può ignorare. Ma un conto è affrontare l'emergenza, tutt'altro risolvere il problema strutturalmente. Il che - lo sanno anche i sassi - spetta agli enti locali: Comune, innanzitutto, poi Regione e Provincia. Mentre il presidente Napolitano richiama il governo alle sue responsabilità, si scorda delle responsabilità di Napoli e dei napolitani. Sì, perché l'intervento di Palazzo Chigi è doveroso, ma c'è un grosso, gigantesco "ma". Aiutare un sindaco che è stato eletto sulla promessa di non realizzare né discariche né termovalorizzatori vuol dire soccorrere qualcuno che deliberatamente sabota l'unica soluzione strutturale possibile. In poche parole, farsi prendere per i fondelli e ritrovarsi tra qualche mese con la stessa identica emergenza.
Il neo sindaco pensa di risolvere tutto con la raccolta differenziata - che, per carità, è ormai un obbligo civico - ma a Napoli non è questo il problema. Altri comuni hanno livelli bassissimi di differenziata, eppure non sono sommersi dai rifiuti. Il problema a Napoli è che non c'è un posto dove portare i rifiuti in attesa del trituramento. Gli Stir sono diventati depositi di rifiuti e non riescono a triturarli, quindi a smaltirli per passare ad altri, e così via, si accumulano in strada. Servono discariche, insomma. De Magistris è in carica da pochi giorni ma di fronte all'evidenza già parla di complotti («diversi ambienti vogliono che Napoli resti sotto la spazzatura») e critica il governo perché non ha ancora approvato il decreto per trasportare i rifiuti fuori dalla Campania ed accollarne lo smaltimento ad altre regioni. Ah, ecco dunque la soluzione "strutturale" cui pensa il sindaco. Spera che la misura di portare i rifiuti fuori dalla regione possa - molto all'italiana - diventare una misura da temporanea a permanente. Insomma, un altro caso di emergenzialismo all'italiana.
Invece di arrendersi alla necessità di nuove discariche, De Magistris inventa i «siti di trasferenza». Si oppone a nuove discariche a norma di legge, quindi su siti controllati e sicuri, però ammassa per 72 ore la monnezza in luoghi scelti a caso, e magari di nascosto dalla cittadinanza. Forse si è trattato solo di propaganda e alla fine il neo sindaco farà le discariche, ma se è così, è ora che getti la maschera e dica la verità ai suoi cittadini.
Il governo deve intervenire, ma questa "operazione verità" da parte di De Magistris deve pretenderla. E in attesa di scoprire le sue intenzioni, abbia il coraggio di minacciare il commissariamento del Comune di Napoli se il sindaco si rifiuta di realizzare nuove discariche e termovalorizzatori. E avrei anche un'idea. Visto che pontifica un po' su tutto, il commissario straordinario potrebbe essere il presidente della Repubblica Napolitano.
1 comment:
"Il problema a Napoli è che non c'è un posto dove portare i rifiuti"
proprio così. non c'è posto nel comune di Napoli. per questo la responsabilità è della regione e del governo. se non c'è non c'è, non è che si può inventare.reiverea
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